martedì 7 febbraio 2012

Il prevedibile imprevisto


Avevo già pronti due post per ricominciare a pubblicare sul blog, ma se non lo faccio al momento, l'attualità mi ruba il tempo e, così, mi trovo a scriverne e pubblicarne uno ancor prima degli altri. Il titolo già dovrebbe suggerire l'argomento. La neve a Roma, la polemica che il Sindaco Alemanno ha sollevato nei confronti della Protezione civile. Cercherò di essere breve. In questi giorni, tutti noi abbiamo visto mille immagini e sentito altrettanto notizie. Abbiamo visto paesi seppelliti dalla neve sentito notizie di treni bloccati e case senza luce ed energia elettrica. Al cospetto di tanto, la "questione romana" potrebbe apparire poca cosa con i suoi circa 20 cm. Ma Roma è una città grande e abitata nel 2011 da circa 2,8 - 3 milioni di abitanti, così dicono le stime ufficiali. Quindi, una città del genere, che vede poche volte la neve, può trovarsi in difficoltà. Ma anche per questo è più clamorosa ancora la polemica sollevata dal Sindaco Alemanno, che con l'intento di difendersi, in modo intempestivo, nel pieno dell'emergenza è apparso su televisioni e giornali per dire che lui non "ha nessuna colpa". Ora già dire ciò è molto, allorchè avrebbe potuto almeno dire che la colpa non è solo sua, in quanto il Sindaco di una città in questi casi, anche solo per la carica che riveste, non può non avere una parte di colpa.
Il peggio è che per difendersi ha attaccato la Protezione Civile, dicendo che è diventata un passacarte. Subito ha preso le sue difese anche Angelino Alfano, segretario del PDL, ovvero il maggior Partito di quel Governo che proprio nel 2011 con specifica legge ha depotenziato quella Protezione Civile, che Alemanno, esponente anche lui del PDL, accusa di scarsa funzionalità affermando che è stata depotenziata, e sollecitando un ritorno al vecchio modello, quello dei tempi di Bertolasiana memoria, ovvero quelli che hanno indotto il governo Berlusconi ha legiferare il citato depotenziamento. Insomma, il paradosso del paradosso: chi fa il danno, accusa poi il danneggiato di essere un danneggiato e di non riuscire a fare ciò in cui riusciva prima di venire, dall'accusatore stesso, danneggiato.
Ma la questione non è questa, perchè, tra l'altro, personalmente non ho nostalgia dell'epoca di Bertolaso, in cui per fare cose ordinarie (interventi in musei, organizzazione del G8, ecc.) le si etichettavano come situazioni di emergenza, per poter affidare alla Protezione Civile l'intervento, così da operare con procedure straordinarie meno lente e farraginose.
La questione è che ci sono regole precise:
1) nel momento dell'emergenza si cerca di provvedere per porre rimedio e questo il Sindaco per prima cosa deve fare, e non andare, proprio in quel momento, a polemizzare in TV e incolpare solo gli altri non assumendosi colpe, in un gioco di scarica barile, invocando la solita italiana commissione d'inchiesta;
2) si deve essere lucidi e non raccontare, ad esempio di aver dormito poco nella notte di venerdì perchè si è avuto dubbi su scelte prese, quali quelle di aver voluto tenere aperte le scuole, di non aver imposto l'uso delle catene specie ai mezzi pubblici. Sono proprio queste scelte su tali questioni, che fanno capire che il Sindaco non ha saputo affrontare la situazione o non ha capito cosa poteva accadere. Insomma Roma era in pieno inverno ed il suo Sindaco era mentalmente a ferragosto;
3) infine, in questi casi non si può accusare la Protezione Civile di non aver rappresentato bene quello che sarebbe potuto accadere, di non aver saputo rappresentare la previsione. Ecco il motivo del titolo del post: ma come si può pretendere di prevedere l'imprevedibile? A quale dettaglio di previsione si riferisce Alemanno ? cerca degli indovini? Un fenomeno del genere è stato prospettato come probabile con un certo grado di possibilità e Alemanno si è lamentato dei millimetri che erano stati indicati nelle previsioni. Il compito del Sindaco, di fronte ad una allerta, è quello di creare un sistema di procedure da eseguire in casi come questi a prescindere dal millimetro più o in meno; ha il compito di creare un'organizzazione che operi in quei momenti, chiedendo collaborazione ad altre istituzioni e soggetti pubblici e privati (vigili del fuoco, aziende di trasporto, volontari, ecc.) con cui condividere responsabilità, meriti ed eventuali colpe. Invece lui si è voluto chiamare fuori, solo di ciò pareva preoccupato nell'emergenza (in Italia pare ci sia solo questa e mai l'ordinario e gli interventi previsionali).
E poi un'ultima nota: nei giorni precedenti si è parlato tanto di taxi, di licenze e liberalizzazioni e proprio Alemanno ha difeso (anche durante il governo in cui ministro delle attività produttive era Bersani), i taxisti, osteggiando ogni evoluzione più o meno riconoscibile come liberalizzazione. Un tabù è ed è stato parlare di aumento delle licenze. Nei momenti della bufera di neve, erano pochi o introvabili i mezzi pubblici (non dotati e non obbligati dal Sindaco a montare catene), ma neppure i taxi erano merce meno rara (neppure loro obbligati a montare le catene) ed allora in quei momenti qualcuno ha rimpianto una qualsiasi specie di maggior concorrenza, un maggior numero di licenze, ha rimpianto di non trovare un taxi e dover andare a piedi, avrebbe preferito una qualsiasi tipologia di liberalizzazione su cui salire sino a casa..
Comunque se ancora adesso pensate che Alemanno sia difendibile, godetevi questo video spassosissimo tratto dal blog della Sora Cesira.

Alemanno- La Sora Cesira from sora cesira on Vimeo.