mercoledì 28 agosto 2013

Agorà


Chi mi conosce bene, sa quanto mi interessino i temi che riguardano la
Sono sempre stato interessato ai temi riguardanti la laicità, la religione, il Cristianesimo e lo gnosticismo, nel loro manifestarsi, nel corso della storia dell'uomo, intrecciandosi con periodi e vicende umane. Conseguente interesse suscitano in me la vita di Cristo, i movimenti ereticali, e l'evoluzione del pensiero  laico e religioso.
Questo post sarà seguito da altri che affronteranno temi connessi e segue altri che già ne hanno trattati alcuni (vedi sezione religione).
Lo stimolo a scrivere me l'ha data la visione di un bellissimo film di Rachel Weisz, che ha lo tesso titolo del Post, ovvero Agorà. Dopo aver letto il post, invito chiunque non abbia visto il film a vederlo: oltre che comprendere meglio quanto avrete letto, avrete modo di visionare una bellissima pellicola.
Certamente il film introduce elementi non necessariamente reali e realizza una visione "romanzata" di fatti storici accaduti realmente, raccontando di personaggi realmente esistiti in Alessandria d'Egitto nel '300 - '400 Dopo Cristo. Il personaggio principale  è la Filosofa Ipazia, che nacque in Alessandria e il cui padre è Teone, geometra d'Alessandria e studioso di matematica e astronomia. Ipazia diviene, quindi, anche grazie agli insegnamenti del padre una matematica, astronoma e filosofa.
Tra i suoi discepoli vi è Sinesio che divenne vescovo di Tolemaide e che è una delle figure che compare anche nel film, assieme ad Oreste, prefetto di Alessandria, anch'esso, in gioventù, discepolo di Ipazia. Ulteriore personaggio storico presente nel film e il il Vescovo d'Alessandria Cirillo.
Personaggio di sicura fantasia è invece Davo, lo schiavo di Ipazia che da essa viene liberato e che come Oreste e innamorato di Ipazia.
Per un approfondimento sulla vita dei diversi personaggi storici citati, ho fornito il link per ognuno a Wilkipedia per chi volesse approfondire.

La realtà storica, così come ce la narrano diversi autori, ci racconta di un matematico, astronomo e filosofo gnostico che è donna, il che costituisce una particolarità evidente tenuto conto che vive in Alessandria di Egitto tra il '300 e il '400 Dopo Cristo.
Si tratta di una figura rilevante, visto che ha anche discepoli "uomini" (fino al 1800 sarebbe stato impensabile nella nostra Europa) e che ha notevole influenza nella vita di una città e società che vive nel periodo in cui si sta disgregando l'Impero Romano e in Alessandria convivono diverse realtà sociali, culturali e religiose (aristocratici-uomini-liberi-schiavi; pagani-Cistiani-Ebrei).
La realtà cinematografica rispecchia in gran parte quella che gli storici ci narrano, se non che, naturalmente, vi sono anche aspetti di natura creativo-cnematografica.
Oltre a quanto detto dello schiavo Davo, il personaggio di Oreste che anche nel film viene ritratto in età giovanile come discepolo di Ipazia, viene sviluppato fortemente influenzato da Ipazia, traendo spunto da un aspetto raccontato da alcuni filosofi come Socrate Scolastico, ovvero l'influenza determinante che Ipazia aveva su Oreste anche in relazione al conflitto politico tra questi e il Vescovo Cirillo, che è l'altro personaggio di primo piano del film.
Anzi la realtà storica narra che sia stato proprio questo il motivo per cui alcuni gruppi di Cristiani l'abbiano assassinata: il sospetto dei Cristiani che questa, in virtù dei buoni rapporti con Oreste, prefetto di Alessandria, lo incitasse a non riconciliarsi con il Vescovo d'Alessandria Cirillo con cui da tempo era in conflitto per ragioni politiche e di predominio più materiale che spirituale: come si vede anche a quei tempi i conflitti politici venivano occultati dietro a motivi religiosi.
Nel film anche la morte di Ipazia risulta più romanzata, in quanto è Davo che la uccide soffocandola, per evitare che la uccidano, lapidandola, i parabolani, indotti a tale gesto dalle parole di Cirilo, Vescovo di Alessandria, che richiamando alcuni passi della Bibbia, accusò di stregoneria ed empietà Ipazia
Ciò premesso quello che interessa ed è stato da stimolo per scrivere questo post è il tema trattato dal film, ovvero la libertà di pensiero in contrapposizione con l'intolleranza  il fanatismo dogmatico religioso.
Già pensare che gruppi delle prime Comunità Cristiane e un Vescovo, poi proclamato Dottore della Chiesa, abbiano prospettato ed eseguito un assassinio, ci appare una realtà tanto lontana e diversa da quella che la Chiesa Cattolica ci ha tramandato ed evidenzia un azione che appare del tutto aliena agli insegnamenti del Cristo, tanto da far pensare che gli autori non potessero chiamarsi Cristiani.
Quando pensiamo alle prime realtà e comunità cristiane ci vengono in mente le persecuzioni da esse subite e i primi martiri della Chiesa: qui invece ci imbattiamo in un martire del libero pensiero scientifico-religioso, uccisa da Cristiani
E' proprio questo invece, il messaggio che il film trasmette: il fanatismo religioso di alcuni dottori della Chiesa come Cirillo e l'intolleranza e la repressione del libero pensiero classico in contrasto con i dogmi della fede Cristiana. Neppure è necessario sottolineare come potesse essere vista, a quei tempi, una donna come Ipazia, che può insegnare e indagare i fenomeni della realtà con un approccio di tipo scientifico. Si pensi poi che si trattava di una gnostica, fautrice del libero pensiero e della ricerca della verità scientifica, non disposta ad accettare alcun dogma.
Va evidenziato che uno degli oggetti della sua ricerca era la dimostrazione del sistema eliocentrico e del tipo di orbita terrestre attorno al sole, in contrapposizione al pensiero Tolemaico: aspetto ch'essa analizza nel '300 dopo Cristo e avversato dalla Chiesa Cattolica ancora mille anni dopo ... Galileo Docet!
Perchè il tema trattato mi appare anche oggi attuale?
Senza voler trattare della questione del rapporto diretto Uomo-Dio senza interposizione, del  concetto di Cristianesimo e del ruolo della Chiesa Cattolica, mi interessa la questione del fanatismo.
Ai nostri quando pensiamo al fanatismo religioso ci viene in mente l'Islam. Rivedendo la vicenda di Ipazia, ci accorgiamo come le basi della Chiesa Cattolica poggino su fanatismo e intolleranza espresso da alcune figure riconosciute come Padri della Chiesa, come appunto Cirillo d'Alessandria. Appare chiaro che già al tempo alcune fondamenta della Chiesa Cattolica, nulla avevano a che vedere con il reale e concreto messaggio di Gesù Cristo.
Non stupiamoci allora, se oggi assistiamo a scene di fanatismo le pensiamo folli, fuori da ogni realtà, non appartenenti alla nostra società, ma ad altre come quelle islamiche. In alcuni Paesi del mondo Arabo, accade quello che tanti anni fa è accaduto in Alessandria d'Egitto e che ha coinvolto Cristiani e poi, negli anni a seguire, in altre parti del mondo, la Chiesa Cattolica: oggi, come allora il nocciolo della questione è la copertura di aspetti di carattere politico con questioni religiose.
Oggi come allora lo strumento utilizzato è la repressione del libero pensiero, della ricerca della verità scientifica, cui viene contrapposto il dogma religioso.
Sono passati circa tre anni e non ce ne siamo accorti. A metà dell'inverno 2010 arrivarono nel "nostro mondo" notizie di proteste ed agitazioni in corso in diversi Paesi arabi, fatti e fenomeni quasi sconosciuti in quei Paesi, nei quali non era mai stato uso, né era costume che gruppi o addirittura masse di popolazione, arrivassero a manifestare in piazza. Vale a dire fenomeni che a noi paiono quasi banali, ma che, evidentemente, così non sono in altri Paesi e che per questo dovrebbero essere riconsiderati un bene prezioso, simbolo di democrazia.
Si giunse, alla fine dell'inverno e si parlò di "Primavera araba" quando già eravamo nel 2011 e le manifestazioni ormai coinvolgevano vari Paesi, come Tunisia, Libia, Egitto e Siria, ma anche Marocco, Algeria, Bahrein, Yemen ed altri ancora:
- di alcuni di questi Paesi sappiamo come è poi finita; dove c'erano grandi interessi economici e il potere costituito non ha saputo gestirli più che le Comunità locali sono stati i Paesi "terzi" a generare il cambiamento: penso alla Libia (chissà cosa direbbe oggi "Bottino Al Tappone" Berlusconi (come lo chiama Grillo) di Gheddafi, che indicò come suo grande amico e che pochi mesi prima ospitò in Italia); penso alla Tunisia, il cui Presidente dopo 25 anni di potere, si è di fatto "esiliato" volontariamente.
- di altri non sappiamo più nulla;
- di altri aspettiamo di vedere ancora come andrà a finire tra cambi al potere e massacri di persone e penso all'Egitto, in cui Mubarak (il presunto zio di Ruby) non si è potuto salvare (magari come la nipote portato a casa di qualche conoscente dalla Minetti). Egitto ancora in bilico tra democrazia e pseudo dittatura e nel pieno di tensioni con tanto di massacri; penso alla Siria, in cui si lasciano morire centinaia di migliaia di persone, non riuscendo a superare "l'equilibrio e gli equilibrismi" tra Russia e Stati Uniti, anche se credo che accadrà quanto visto in Libia con tanto di intervento militare esterno. Penso ad altri Paesi come l'Algeria, Paese in cui nello stesso periodo 2010 si svilupparono le stesse forme di protesta degli altri Paese Arabi, ma delle quali non si è poi saputo molto, ma da cui, anzi, giungevano notizie tranquillizzanti di abrogazione dello stato di emergenza, ma che poi abbiamo visto dai recenti fatti che tanta normalità non vi è (piuttosto ci sono tanti gasdotti e tanto gas) o al Mali ed i recenti fatti e conflitti con la Francia (con sempre sullo sfondo questioni di risorse energetiche).
Chi di noi non ha avuto e non ha amici e conoscenti d'origine islamica. Io il primo lo conobbi nella metà anni '70 a Perugia, quando ancora erano una rarità. Si chiava Salem, era iracheno e fuggiva dal regime dello Scia' (anni dopo ci fu Saddam Hussein al suo posto). Da lui  ho imparato oltre ad alcuni termini e parole arabe, anche a contare in arabo, tanto che anche di recente ho stupito qualche "vu' compra" in spiaggia nel contrattare con pressi in arabo.
Chi di noi ha queste amicizie, sa che e non ci fossero questioni politiche o energetiche, non sarebbe la questione religiosa ad ostacolare il dialogo e non si creerebbero contrapposizioni e censure dogmatiche.
Eppure anche di recente abbiamo assistito ad accuse di Blasfemia rivolte ad una giovane araba affetta dalla sindrome di down, oppure al caso di una giovane Yemenita cui i talebani hanno cercato di togliere la vita, perchè voleva emanciparsi e dare l'esempio di emancipazione ad altre donne. Assistiamo a casi di intolleranza e uccisioni di comunità Cristiane in Paesi musulmani.
Ecco perchè il messaggio del film è attuale, proprio oggi che ricorre il 50° anno dalla manifestazione conosciuta come "marcia per il lavoro e la libertà", cui in Washington, il 28 agosto 1963 partecipò Martin Luther king, per protestare contro la posizione degli Stati del Sud, che si opponevano al provvedimento che Kennedy aveva presentato al Congresso per la pari dignità tra bianchi e neri d'America.
Le parole del discorso che tenno Martin Luther King rendono attuale il messaggio del file:

... . Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. ...
Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.
Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi ... .
Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.... negli alti Allegheny della Pennsylvania ... dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve ... dai dolci pendii della California ... dalla Stone Mountain della Georgia ... dalla Lookout Mountain del Tennessee ... da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".

Ecco quello che ogni fanatismo vuol reprimere la libertà, in qualunque forma si esprima, purchè non violenta e che non tolga la libertà al prossimo, affinchè si trasformi in dialogo ed uguaglianza. Molti, hanno smarrito, che siano Cristiani o no, il primo e forse più grande insegnamento di quel bambino nato più di 2000 anni fa a Betlemme; soprattutto è grave che l'abbiano dimenticato molti che portano al collo ed esibiscono, per il mondo, quel simbolo del sacrificio che 33 anni più tardi fece quell'uomo per dimostrare che la via è la tolleranza e l'amore per il prossimo in qualsiasi modo esso sia o si presenti.