mercoledì 6 novembre 2013

Ragione e sentimento


Il titolo di questo post potrebbe far pensare al fatto che io voglia scrivere in merito al famoso romanzo, così intitolato e scritto tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 da Jane Austen.
Non è così.
Ho intenzione di scrivere di una storia, alla fine un po' romanzata, scritta ai tempi nostri, senza carta e penna, ma a mezzo telefono dal ministro di Grazia e Giustizia Cancellieri.
Anche questo "romanzo moderno" ha lo stesso titolo del classico, perché dalle dichiarazioni rese ancora non è chiaro quanto l'intervento del ministro abbia seguito la ragione (non solo nel senso di correttezza ed opportunità, ma proprio dell'azione in vate di ministro e non di persona) o quanto sia frutto del sentimento (di umanità com'ella stessa ha affermato).
La vicenda è quella riguardante la telefonata o le telefonate tra la famiglia Ligresti (quella accusata della bancarotta Fonsai) e il ministro Cancellieri, la quale rassicurava sul fatto che si sarebbe interessata della vicenda di Giulia Ligresti, in carcere per le citate accuse, seppur sofferente di salute e anoressica. telefonate sarebbero poi intercorse proprio tra il ministro di grazie e giustizia e le autorità competenti in tema di carcerazione e scarcerazione della detenuta Giulia Ligresti.
E' di oggi la dichiarazione del ministro Cancellieri, secondo cui il suo intervento non avrebbe provocato la decisione di scarcerare Giulia Ligresti e con questo intervento non avrebbe, quindi, esercitato pressioni né avrebbe espressamente richiesta la predetta scarcerazione. Infatti secondo il ministro la scarcerazione, sarebbe stata frutto di una decisione autonoma da parte delle Istituzioni che amministrano la giustizia in Italia, commettenti in tema.
Ma allora quale sarebbe il perché suo intervento ? quale sarebbe stato il fine ? Queste le domande che sorgono spontanee ascoltate le dichiarazioni del Ministro. In altri termini, il Ministro invece di esercitare le proprie funzioni per il cui esercizio viene pagata, cosa fa ? perde tempo facendo telefonate ad atrocità che amministrano aspetti delicati dell'amministrazione della giustizia, che già sa non avranno alcun effetto ?
Giorni fa, la stessa Cancellieri aveva detto di aver telefonato non per questione amicizia familiare ed ancor meno perché il proprio figlio era legato da rapporto di lavoro alle aziende della famiglia Ligresti, ma lo avrebbe fatto per umanità, per sensibilizzare su una questione che guardava una persona detenuta, in precarie condizioni di salute e a rischio di vita.
Ci dica allora, se così fosse, quante altre volte lo ha fatto e per chi altri, così per farci capire se esiste in tema un suo atteggiamento costante, volto a segnalare casi umani a prescindere dalla famiglia cui appartiene il detenuto. 
Perché l'altra questione che è naturale porre è: cosa ne è dei casi di altri detenuti, in analoghe precarie condizioni di salute che non vengono segnalati ?
Questa domanda dovremmo porgercela, perché appare chiaro che l'intervento del Ministro, indirettamente è un atto di sfiducia verso chi amministra la giustizia, perché se il ministro avesse fiducia riguardo queste istituzioni, penserebbe che i casi degni da attenzionare e meritevoli di valutazione sono esaminati da dette istituzioni originariamente, a prescindere dalla segnalazione di un ministro. Se ha ritenuto come ha fatto di intervenire anche solo per umanità, per un caso specifico, vuol invece, dire che ella non ha fiducia in queste istituzioni, non ha fiducia sul fatto che siano giustamente ed ordinariamente attente a questi casi e, usando le sue parole, non essendo appropriatamente sensibili al tema andavano "sensibilizzate"
Il Ministro dovrebbe piuttosto compiere atti che rimuovano a livello generale eventuali barriere o limiti alla corretta ed "autonoma"valutazione  da parte delle istituzioni competenti, riguardo i casi degni di attenzione ed analoghi od identici a quelli di Giulia Ligresti (il caso Cucchi presenta analogie, vedi anoressia e stato di salute, ma nessuno ha segnalato il caso ... e Cucchi è morto).

Allora quello che pare di capire, ciò che più verosimilmente sembra è che la vicenda sia di fatto, la solita storia "di raccomandazioni", così come in altri settori della vita di questo Paese.
I casi per i quali nessuno "raccomanda" attenzione che fine fanno ?
il Ministro per caso ha ragione e motivo di credere che questi casi non vengano esaminati e quei detenuti non vengano quindi scarcerati a danno della loro salute e vita ? 
E' questo pensiero di sfiducia, il motivo per cui ella ha voluto "attenzione" la autorità competenti sul caso Ligresti.
Meglio avrebbe fatto se prima, che si fosse verificato il caso Ligresti,  avesse provveduto con propri atti, questi sì da Ministro a rimuovere a livello generale il problema della scarsa attenzione per certi casi. Invece no, ha compiuto un atto che non è da Ministro: segnalare alle Autorità un caso specifico, rispetto a cui aveva rassicurato la famiglia "a lei cara per amicizia", che avrebbe fatto ogni cosa per seguire l'evoluzione; e ciò pur sapendo come lei dice che ciò non avrebbe comunque ingenerato alcuna pressione o influito sulla decisione autonoma delle istituzioni competenti .. cioè promette di fare una cosa che tanto già sa non influente (???).
Sorprendenti sono poi le reazioni delle parti politiche, a parte quella del Movimento 5 stelle che richiede le dimissioni del Ministro:
il PD spaccato anche su questo tema, che in alcune sue componenti non ravvisa neppure l'inopportunità dell'azione;
il PDL che, strumentalmente, rispolvera la questione Ruby - Berlusconi per dire che in quel caso Berlusconi è stato additato e accusato addirittura di reato per una cosa analoga a quella che ha riguardato oggi la Cancellieri; la conseguenza chiedere, quindi, che come non deve essere ravvisato né quale reato né quale azione inopportuna l'operato della Cancellieri, che può rimanere in carica con piena fiducia, andrebbe riconsiderato allo stesso modo l'operato di Berlusconi … e si creda tutti che l'aver detto che era nipote di Mubarak, alla fine sia stata solo una burla come il cucù alla Merkel. Che si accetti che un ministro o un presidente del consiglio si interessi della vicenda di polizia, giudiziaria e carceraria di uno specifico e da loro conosciuto cittadino, anche se poi c'è il rischio che si siano dimenticati o non abbiano posto attenzione agli altri cittadini da loro non personalmente conosciuti, che si siano o si trovino nelle stesse o analoghe situazioni. Complimenti, non c'è che dire.

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