martedì 8 gennaio 2013

Le promesse di Mari (o) Monti e il metodo scientifico


Dopo il post delle festività natalizie per strappare qualche sorriso (chi lo volesse leggere lo trova sotto o nella sezione autoironia caricaturale), torniamo ad argomenti aventi carattere meno umoristico, anche se non è detto strappino un sorriso, magari con retrogusto amaro.
Siamo in campagna elettorale e come si dice in questi casi, sono tutti pronti a prometterti mari e monti ... e con un gioco di parole, scusate, questa volta alcune liste ci promettono anche sostanzialmente Mari (o) Monti: ecco il motivo della prima parte del titolo, mentre la seconda riguarda l'essenza del post e citerò in questo caso addirittura Einstein.
Notizia di oggi: è stato trovato l'accordo per le prossime elezioni politiche tra Lega Nord e Berlusconi con il "suo"PDL, ed è stato trovato nella notte ... e ti pareva dovevamo immaginarlo, se non saperlo, che Berlusconi lavora molto la notte ...  ed è anche per questo che inviterei molti italiani a cambiare stile di vita ed imporsi maggiori veglie, oltre quella di capodanno, perché occorre cercare di non dormire o dormire meno la notte, visto che con certi personaggi, risvegliandoci al mattino rischiamo di trovare chissà cosa.

Ma veniamo al punto, ovvero le dichiarazioni di Berlusconi sull'accordo raggiunto:
- siamo d'accordo con la Lega di non indicare da subito, prima delle elezioni, chi sarà il Presidente del Consiglio che indicheremo al Capo dello Stato. Scopriamo così l'amnesia sul passato o il cambio di idea repentino rispetto al passato (anche recente), in cui il PDL e la Lega Nord (un pò meno) elogiavano il bipartitismo e l'indicazione agli elettori, prima del voto, di chi sarebbe stato il candidato a guidare il Governo del Paese;

- va poi considerato, dice Berlusconi, che il Presidente del Consiglio in Italia non ha poteri reali, ma di fatto solo quello di convocare il Consiglio dei Ministri ( ??? si si legga meglio la Costituzione), il che equivarrebbe a dire che lui, in questi anni di Governo, non ha contato molto o forse nulla ... così si è creato anche l'alibi.

La verità è che oggi fa comodo dire diversamente e dire questo, perchè la lega per sottoscrivere detto accordo elettorale ha richiesto che il prossimo Presidente del Consiglio non sia Berlusconi. Ma la vera notizia è che, per la carica di Presidente del Consiglio, pare che:

- Berlusconi voglia indicare  Angelino Alfano, cioè indica di fatto se stesso, visto quello che è successo con le primarie del PDL e le dichiarazioni di Alfano "primarie sì, primarie forse, primarie no perché Berlusconi è il detentore del titolo e deve essere lui sfidato dai pretendenti al titolo", insomma un'idea diversa a seconda di quella che era la volontà quotidiana di Berlusconi (Muppet show);

- Maroni voglia indicare Tremonti come Presidente del Consiglio e Berlusconi come Ministro dell'Economia, cioè ordini invertiti rispetto al Governo Berlusconi ... e per la matematica il risultato è segnato (cioè per la proprietà commutativa della moltiplicazione, invertendo i fattori ci aspettiamo che il risultato non cambia ... e allora altro possibile default e ritorno di un Monti o simil Governo tecnico!??!)

Intanto le liste proliferano (Fratelli d'Italia di La Russa & co., la lista di Ingroia, etc. etc.);
ci sono poi la "novità" di Monti, che promette una continuità "discontinua" rispetto al suo Governo (vari suoi Ministri non si sono candidati) e il PD che dopo le timide Primarie, si trova ora a dover governare le battaglie interne per formare le liste, con Segretari regionali che si sono dimessi dopo aver ottenuto risultati che non gli permettono di essere inseriti nelle liste elettorali (e che per questo cercano di trovar posto con "manovre" di partito), oppure con candidati che non hanno ottenuto la possibilità di essere nelle liste per una manciata di voti e che promettono ricorsi, per completare, poi, con la questione "derogati" (non esodati che di quelli già non importa niente più a nessuno).

Insomma è difficile dire cosa aspettarsi e risulta molto chiaro che il cambiamento è scarso, l'invito rivolto agli elettorali è invece quello di ricercare il nuovo e appoggiarlo, perché ... è qui l'essenza del post e la seconda parte del titolo ... come disse Einsten: "Follia è fare sempre la stessa cosa, aspettandosi risultati diversi".
Peraltro, vicenda di questi giorni, abbiamo un esempio che ha coinvolto e su cui protagonista è la politica di cui oggi ancora vediamo i risultati: la questione Alitalia.
La storia è lunga ma per sintesi, si può così rappresentare:
La nuova Alitalia nasce, nel dicembre 2008, di fatto, sotto il Governo Berlusconi (al grido patriottico "Alitalia resti italiana").
La nascita avviene in virtù dell'acquisizione di alcune attività (quelle con risultati economico-finanziari positivi perché la parte di "assets" negativi se l'è sobbacarcata la collettività cioè noi), da parte della CAI (Compagnia Aerea Italiana spa), che acquista anche le società Air One, AIR One CityLiner da parte della AP Holding.
La CAI in particolare è stata fondata con un vincolo sociale che impegna i soci a restare nel capitale (cioè non cedere le quote) sino al 2013 ... ecco l'attualità del momento, perché tra poco (settimana/e) il vincolo viene meno. 
Da dire che dietro alle fila di tutta l'operazione c'è stato l'istituto di credito Intesa-San Paolo e qui leggi Passera, cioè colui che nel 2012 sarebbe poi divenuto Ministro per le attività produttive del Governo Monti). 
Tanto per completezza, il Governo Prodi, a fronte dello stato di crisi e dell'Amministrazione controllata cui Alitalia era sottoposta, aveva invece optato in precedenza (e così intendeva concludere l'operazione), per la cessione ad AIR FRANCE-KLM e da qui le polemiche tra Governo Prodi e il centro-sinistra da un alto e il Governo Berlusconi e il centro destra dall'altro. La questione AIR FRANCE-KLM è importante anche per quello che scriverò tra breve.
Accade poi, che nel 2009 AIR FRANCE- KLM acquista il 25% del capitale della compagnia e viene fissato nell'ambito dell'operazione, come detto, un vincolo per cui nell'arco di 4 anni i soci italiani potranno vendere azioni solo ad altri soci italiani che avranno diritto di prelazione.
Oggi cosa veniamo a sapere ? che ad una settimana dalla scadenza del vincolo, AIR FRANCE-KLM pare stia trattando l'acquisto di Alitalia, cioè si realizzerebbe quello che voleva il Governo Prodi, solo che nel frattempo la collettività si è sobbarcata la parte negativa della vecchia Alitalia, la CAI e i soci italiani hanno fatto, la loro attività finanziaria e non pare quella imprenditoriale, incassando oggi quanto il mercato offrirà per liberarli dal "peso" del possesso delle azioni Alitalia.
La questione è infatti che, dopo questi anni e a seguito di tutta l'operazione CAI, pare che Alitalaia sia ancora nei guai (aumento crescente dell'indebitamento finanziario netto e rischio fallimento). Insomma l'attività imprenditoriale dei soci italiani non avrebbe dato frutti o, perlomeno, non si capisce quali sono stati i risultati positivi dell'operazione. Si arriverebbe quindi, o ad una "razionalizzazione" (brutto termine in questi tempi specie in tema di occupazione) o ad una cessione ad AIR FRANCE-KLM a prezzi inferiori a quanto la stessa aveva offerto ... sarebbe proprio una bella operazione quella fatta dalla politica e Finanza italiana a spese anche dei cittadini.
Berlusconi tra l'altro dichiara che rifarebbe la stessa scelta perché l'Italia deve avere una propria compagnia aerea (magari come si disse al tempo, perché non la compra lui ?!);
Monti, invece è più criptico e afferma che "non ci sono posizioni astratte e dogmatiche, si tratta di vedere cosa ha senso industrialmente per l'Italia", detto da lui, fervente cattolico, che non ci sono dogmi è un bel dire.
Tanto per aggiungere un elemento al quadro, uno dei protagonisti dell'operazione, è Roberto Colaninno, curriculum: Ragioniere, però Cavaliere (anche lui) del lavoro dal 2000, nel 2001 insignito della laurea Honoris causa in Economia e Commercio (mica è andato in Albania come il Trota), amministratore della Olivetti ai tempi di De Benedetti, conosciuto da molti ai tempi dei governi D'Alema per vicende quali l'OPA su Telecom. A livello più privato e familiare ricordiamo che è padre di Matteo Colaninno, deputato da pochi anni del PD (oltre che Vice Presidente della Piaggio, società di proprietà del padre e amministratore anche della IMMSI finanziaria sempre di famiglia).

Insomma, l'operazione Alitalia è un bel esempio di politica e finanza (diciamo vabbè anche di impresa) made in Italy, in cui sono coinvolti molti soggetti e non mancano le diverse parti politiche "tradizionali" destra, centro e sinistra ... insomma fra proprietà commutative e frasi di Einstein, ricordiamoci che in molti campi della vita, anche in quelli dove pare regnare la soggettività, la teoria scientifica è sempre applicabile e dovremmo ricordarcene noi elettori, ovvero come disse Einstein "Follia è fare sempre la stessa cosa, aspettandosi risultati diversi".
E' da poco passato Natale e proprio in questi giorni ho letto una notizia (offro il link) secondo cui il 2013 sarà l'anno delle comete: una di queste passerà vicino alla terra e sarà più luminosa della luna ... speriamo che ciò voglia dire che nel 2013 nascerà il salvatore anche in campo politico, che faccia un po' di chiarezza a fronte dei numerosi farisei presenti.

giovedì 3 gennaio 2013

La guerra dei sessi

Non c'è niente da fare, la lotta è impari: ogni volta che un uomo e una donna discutono e si confrontano sugli errori commessi e le mancanze dimostrate da ciascuno di loro, ne esce sempre vincente la donna.
Questo non perchè commetta meno errori od abbia meno mancanze, ma solo perchè si ricorda tutti quelli commessi dall'uomo, mentre, questi, fatica a ricordarsi anche solo il colore del vestito che ieri indossava la sua compagna, figuriamoci gli errori e le mancanze, risalenti anche appena, appena a due giorni prima.
Se volessimo buttarla sull'evangelico, potremmo dire che il lato maschile del mondo è molto più vicino alla vera essenza del credo cristiano: il perdono. Se però, guardiamo in faccia alla realtà e, magari, la poniamo in versione hi-tech, la verità è che le donne hanno più gigabyte, o, forse, un più efficiente programma di zippaggio, o, in verità celano un'unità esterna in qualche posto dove noi uomini non abbiamo ancora messo le mani e cercato.
Noi uomini, al massimo ci ricordiamo della volta in cui hanno cucinato sciapo e, se proprio siamo bravi ricordiamo anche l'altra volta, in cui per paura di cucinare di nuovo insipido, hanno messo troppo sale.
Loro no,  le donne ricordano tutto:
- la volta in cui abbiamo fatto la lavatrice, che Lei non c'era, solo per stupirla al suo ritorno, dopo una settimana, con effetti speciali e farle vedere quanto siamo autonomi ... peccato che non ci siamo ricordati di averla fatta e, quando lei è tornata, alla fine della settimana, se n'è accorta da sola, perchè ha aperto la lavatrice e l'effetto speciale era di tipo olfattivo con sentore di muffa che sovrastava tutta l'acqua di colonia in cui c'eravamo immersi per accoglierla a braccia aperte;
- la volta in cui, lei sempre assente (per due settimane stavolta), abbiamo tenuto in ordine tutta la casa, compresi i bagni perfettamente puliti, con tanto di cambio dei rotoli di carta igienica ... solo che quelli ormai finiti erano in fila tutti come soldatini sul bordo della vasca;
- la volta in cui, per farla felice abbiamo rassettato casa (stavolta solo perchè mentre eravamo in ferie e lei  quel giorno lavorava, volevamo farle una sorpresa, al suo ritorno la sera) ... abbiamo persino rifatto il letto ... solo che il piumone era sotto le lenzuola e le federe dei cuscini erano ancora appese in terrazza, ormai inumidite dalla nebbia di fine novembre;
- la volta, in cui (lo stesso giorno delle ferie per la solita sorpresa) gli abbiamo fatto trovare la cena pronta ... solo che se n'è accorta prima di vedere il tavolo imbandito e infiocchettato, perchè il pavimento, per l'olio di frittura, era come la pista su ghiaccio delle olimpiadi di Monteral e le pareti della cucina, prima bianche, grazie alla passata di pomodoro che aveva ben sobbollito, avevano ora lo stesso manto a pois della Pimpa o, per gli amanti del ciclismo, della maglia per il miglior scalatore del Tour de France;
- la volta in cui ci siamo persi nel nostro "fai da te" ed abbiamo voluto verniciare la ringhiera del giardino. L'avevamo appena finita di passare con la vernice arancio antiruggine (una giornata intera dopo la scartavetrata) e lei di ritorno a casa ti dice "ma non dovevi farla bianca ? dici sempre una cosa e poi ne fai un'altra" e tu non replichi, anche perché lei aggiunge "e poi non t'è venuta bene, si vede ancora il nero sotto". Ma tu taci, sai già che la vittoria richiede pazienza e la vendetta va servita fredda: c'è il domani in cui vernicerai la ringhiera ... anzi imbiancherai anche la cucina. Ma il domani arriva e, come scrisse il Leopardi è sempre meglio il dì prima della festa, specie se il domani che pensavi di festa non lo è. Così la sera dopo lei torna e tu hai dipinto la ringhiera di bianco ... ma lei ci passa davanti e non ti da soddisfazione, entra in casa e scopre l'imbiancatura ... tu fuori ti aspetti un'esclamazione di sorpresa, lei che corre fuori e ti dice "Amore, che sorpresa" e, invece, senti un grido, lei esce fuori e dice "ma che hai fatto, vieni a vedere". Tu entri in casa e lei è lì che punta il dito verso il pavimento ad indicare una macchiolina bianca, stile zampa di formica albina, che tu appena, appena neppure riesci a vedere, ti abbassi per osservarla, ti rialzi, ti giri per dirle "...", ma lei già non c'è più, finita in bagno a struccarsi.
- la volta in cui ... quella che non mi ricordo più, ma se volete chiedo a mia moglie, che mi fornisce  almeno altri tre punti per proseguire l'elenco.

Non c'è salvezza, non c'è gloria, neppure quando si parla di strategia e di conduzione del dialogo sugli argomenti voluti. L'uomo quando vuol parlare di qualcosa, ritorna all'interpretazione da cinema muto. Una cappa di silenzio, che in estate senti frinire i grilli e in inverno l'ululare del vento. L'uomo così aspetta il momento buono, per parlarle di quell'argomento scomodo, che lei non vorrebbe sentire (la cena o il week-end con gli amici, l'uscita domenicale con gli stessi amici, la partita di calcio la vigilia di natale con i medesimi, etc. etc.). Ma così il momento buono non arriva mai, perchè lei già sa il significato di quel silenzio e, lei non è il Tenente Drogo de "il deserto dei Tartari" e non aspetta, quindi, nella fortezza, l'arrivo dei nemici, ma gli va incontro. Così rompe quel silenzio solo per dirti "non ci pensare neppure, no (no alla cena, no al week-end, no all'uscita domenicale, no alla partita di calcio, no all'etc., etc.)".
Lei, invece, quando vuole parlarti di qualcosa non fa come te, uomo, ma usa vere e proprie tecniche di distrazione con cui inizia la strategia vincente nella guerra dei sessi. Tu entri in casa ... silenzio ... così tanto silenzio, che senti il cigolare della porta, seguito dallo scricchiolio della suola delle tue scarpe. Sei ancora a pochi passi dalla porta e dopo aver messo le pantofole, proprio mentre metti il soprabito sull'appendiabiti, senti alle tue spalle una presenza, un alito (non divino e neppure di vino perchè lei non beve), uno spostamento d'aria pari a quello di una farfalla che vola su di un altro fiore ... un brivido corre lungo la tua schiena, con la stessa intensità di quando hai visto la scena della doccia in "shining"... ti giri e lei e' li' ... immobile che ti guarda, sbarrandoti la strada ... sei perduto. Preferiresti, pur sapendo di non essere Edipo, trovarti di fronte la Sfinge di Tebe pronta a porti il suo enigma ... ma non è così, di fronte hai la tua dolce metà.
Comincia, così, la prima mossa della strategia di una battaglia che neppure Napoleone, Rommel o un qualsiasi altro grande stratega della storia, saprebbe meglio condurre.
La prima mossa della donna, per distrarre l'attenzione dell'uomo senza troppa fatica, inizia con il racconto della sua giornata, che siccome è pressoché lo stesso da sempre, crea nell'uomo un effetto soporifero e tranquillizzante, abbassando repentinamente le sue difese:
- si parte raccontando la corsa che ha fatto per portare a scuola "tua" figlia e arrivare, comunque, in tempo al lavoro ... Così già sai che per tutta la prossima settimana sarai tu a portare a scuola "sua" figlia e non riuscire, però, ad arrivare in orario al lavoro ... e lei ti dirà che non ti sai organizzare!
- si passa, poi, al racconto della giornata di lavoro e delle angherie del capo ... che è uomo e quindi tu non puoi solidarizzare con lui, altrimenti, rischieresti di generare l'effetto specchio e lei in te vedrebbe lui e dovresti subire, oltre che sobbarcarti il racconto, anche le invettive che lei non ha potuto lanciargli contro, perché "responsabilmente" deve sopportare, perchè non può rischiare di perdere il lavoro ... mica come te che, quando subisci il tuo capo donna, torni a casa, addirittura, raccontando di esserti opposto a certe decisioni ... lei sì che solidarizza e l'effetto specchio funziona, in quel caso, che ti becchi anche le stesse repliche, censure e privazioni che il capo donna ti ha comminato la mattina appena trascorsa;
- per finire lei ti racconta qualsiasi altra parte della giornata a fantasia, qualsiasi dopo lavoro va bene, la spesa, il traffico, i vicini di casa ... e tu, appunto, pensi di sapere che lei ha finito, ma è lì che inizia la seconda mossa.
Vedi che lei e' ancora li', che ti sbarra la strada e per l'ennesima volta ti domandi il perché, il motivo ... e per  la stessa ennesima volta non lo trovi ... ma ancora hai quegli occhi puntati addosso e l'espressione neutra e immobile del suo viso, che scatena in te l'avvio dell'auto-esame di coscienza del genere pre-confessione di tutti i tuoi peccati nel giorno del giudizio universale, che non avvieresti neppure durante la quaresima più lunga, o che neppure l'esorcista più scaltro saprebbero generare nella tua coscienza di peccatore.
Quel viso impassibile scatena la regressione psicoanalitica, nella maniera più rapida possibile, che torni bambino in ancora meno tempo di quello che avresti impiegato a sdraiarti sul lettino dello psicologo: così ti rivedi in braccio a tua madre, mentre al parco incontra la sua migliore amica, che tiene in braccio sua figlia, tua coetanea, la quale, senza ancora saper parlare (almeno in questo a un anno di età tu e lei siete alla pari) ti comunica:"ancora una volta te la sei fatta addosso"; così tu cerchi per terra una cacchetta di cane per risponderle in "Wii-fi" che e' quella là l'origine dell'odore ... ma è proprio allora che senti tua madre (che ahimè sa parlare anche troppo), dire: "beata te, che le hai già tolto il pannolino. Io ci ho già provato mille volte ma non c'e' modo; questo qua se la fa ancora addosso".
E' così che, in quell'istante, alzando lo sguardo, vedi il sorrisetto divertito della bimba tua coetanea; ed e' li che ogni uomo sogna e spera di incontrarla di nuovo trascorsi vent' anni, solo per abbassare i pantaloni e fargli vedere di aver tolto il pannolino, calando così l'asso che a quell'età hai, al posto del pannolino suddetto e poter vedere che il suo sorrisetto ironico, ha lasciato il posto ad una bocca mezza spalancata per la sorpresa ... purtroppo anche questo sogno per qualche uomo non si realizza e, incontrata dopo venti anni la coetanea del tempo, avrebbero voluto avere ancora il pannolino, piuttosto di dover calare pantaloni e mutande e scoprire che, al posto del sorrisetto ironico della coetanea, c'e un risata a trentadue denti.
Tornando a noi e alla strategia bellica, a quel punto, mentre la regressione prosegue, lei la interrompe, d'improvviso, pronunciando una semplice frase "vabbè mangiamo" ... si sa alla parola mangiare l'uomo abbassa anche l'ultimo livello di difesa e così, tu vai avanti per guadagnare quel minimo spiraglio che lei ha lasciato aperto sul tuo cammino e ti avvii verso il divano per attendere che lei imbandisca la tavola, mentre tu possa guardare il TG sport. Anzi, sei quasi arrivato e hai già piegato le ginocchia, avverti la pelle morbida delle tue dita sfiorare il telecomando, quando senti, invece, le sue ruvide parole: "ecco anche stavolta non te ne sei accorto".
D'improvviso capisci il motivo, che per l'ennesima volta t'era sfuggito, il significato del suo comparire silenzioso alle tue spalle, l'enigma della Sfinge che t'ha sbarrato la via ... comprendi tutte le mosse strategiche della tua donna, il percorso che ti ha portato a perdere la battaglia ... e pensi " 'zzo i capelli !!! " .
Allora li guardi, capelli castano scuro, con quella, che le donne chiamano sfumatura rosso mogano (ma per tutti gli uomini il mogano resta solo un legno pregiato di colore marrone più che rosso), frammista ad un colorino prugna, che (non sai se per l'irritazione del non aver notato il particolare o proprio per il colore) ti fa dimenticare il senso di stitichezza che ti affligge, in un modo che neppure i fans del bifidus dell'Actvivia possono immaginare.
Cerchi, allora, di ribaltare la sorte del conflitto, tentando con il lato romantico, così dici, con lo stile antiquato e fuori tempo stile Via col vento "cara non mi sono accorto dei capelli, perché pensavo fosse il riflesso di questo tramonto che colora i tuoi occhi di uno splendore che mi affascina ancora come il primo giorno, non avevo notato che avevi cambiato colore" ... e così si compie la tragedia, perchè lei ti dice "non è il colore dei capelli", che in effetti è lo stesso da mesi se non da anni, "ma il taglio".
Comprendi così che i capelli li hai guardati, ma non li hai visti (e cioè che non sei un Avatar o un indigeno di Pandora); proprio allora, acquisti piena consapevolezza che non puoi replicare; vorresti dire che pensavi che i capelli fossero legati, ma ti accorgi che mancano all'appello, almeno 10-15 centimetri e la diresti troppo grossa.
Del resto, lei già se ne andata e tu non hai altra via di uscita, che ricordarti, come ogni uomo, di quella parola che aveva pronunciato lei prima: "mangiamo". Così che, sapendo con certezza che in frigo sono finiti sia gli affettati che i formaggi, ti butti e le dici: "stasera ti cucino una cenetta da ricordare", senza accertarti di cosa ci sia però in frigo.
Solo allora entri in contatto empatico con tutto l'universo e comprendi il mistero della creazione, perché afferri la realtà ultima e vera: lei è già in camera che ascolta, con lo stesso sorrisetto di quella famosa coetanea, perchè sa che per stasera s'è risparmiata di pensare cosa cucinare e di certo, pure il lavaggio dei piatti.

martedì 1 gennaio 2013

Scintille nel buio

Ormai una tradizione, quella di scrivere un post ad inizio anno e dedicarlo a tutti Voi, che frequentate questo blog. I precedenti post, scritti nei precedenti inizi di anno sono così conservati in un'unica "etichetta" chiamata proprio "inizio anno", e lì resteranno a segnare il rapporto tra Voi e me, distinti da tutti gli altri, quando questo blog sarà un insieme di tantissimi post (così almeno mi auguro).
Scrivo a Voi e scrivo di Voi che leggete questo blog, Voi che in questo modo mi siete amici, perché in questo modo seguite i miei passi in questo viaggio, che è la vita, che ogni giorno ci trasforma. In questo siete amici sempre presenti, se è vero, come scrisse Nietzsche, che "quando ci trasformiamo profondamente, gli amici che non sono cambiati diventano fantasmi del nostro passato: la loro voce ci risuona come da ombre e ci fa rabbrividire, come se sentissimo noi stessi, ma più giovani, più duri, più immaturi".
Voi amici, che dopo aver letto, magari commentate, anche se con una critica, ma che sia la Vostra idea, perché come disse George Bernard Show "se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce la scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io un'idea e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee".
Voi che continuate a leggere, anche se non sempre condividete od apprezzate ciò che scrivo, perché amici siete in questo, perché amico è uno che sa tutto di te ed a cui piaci lo stesso. 
E' questa una ricchezza: mi basta sapere che esistete, perché ciò mi incoraggia a proseguire nella vita,  sapere di trovare le Vostre impronte, accanto alle mie, in questo cammino.
Molti non immaginano quello che per essi provo, una forma di affetto, che non so se possa chiamarsi anche amore, ma se amore è gioia e voglia di condividere, allora così posso anche chiamarlo. Non sanno molti che, quando vivo un momento di gioia, quando mi trovo in un posto magnifico, provo tristezza e malinconia, perché vorrei condividerlo con loro ed a volte questo blog, con i suoi post, mi da questa gioia, questa possibilità. 
Quando vi penso, mi sovviene l'immagine di un fuoco, in una notte buia d'inverno, in cui le fiamme sono così unite e potenti, ma da cui con il passare del tempo scaturiscono mille scintille che sfilano via nel cielo più freddo, ma che si cercano per farsi calore e luce: così io mi e Vi penso.
Questo post, vorrebbe essere (e lo spero lo sia) un elogio dell'amicizia, sapendo quanto complesso e difficile sia esibirla e conservarla, perché vero è quanto affermato sempre da Nietzsche, cioè che "la condivisione di una gioia, non la partecipazione al dolore, fa di un uomo un vero amico", che equivale la frase di Carlo Dossi "il falso amico è come l'ombra che ci segue finchè dura il sole". E questo il motivo per cui come ha scritto Eschilo "la cosa peggiore per i potenti è che non possono fidarsi degli amici" (o meglio veri amici non hanno).
Ogni anno che passa spero di non aver trascurato questi veri amici, di averli conservati, pur non avendoli potuti vedere, frequentare, nell'auspicio che questo blog abbia comunque, avuto l'effetto (magico) di averci tenuto legati. Spero così di averli conservati, perché come ha scritto qualcuno di cui non ricordo il nome "non bisogna aver fretta di fare nuovi amici, nè di lasciare quelli che abbiamo.
Anche non potendo frequentare tutti voi, so, come scrisse Goethe che "vivere con qualcuno o vivere in qualcuno fa grande differenza. Vi sono individui nei quali si può vivere, senza vivere con essi, e viceversa. Riunire le due cose è dato solo all'amore e all'amicizia più pura".
Che sia profondamente solo chi non ha amici, amici sinceri, cioè pronti a gioire nelle gioie e non solo a compatirti nel dolore, ad esserti vicini nella gioia e non sputare sentenze quando non c'è speranza, ce lo testimonia un grande poeta come Jim Morrison che disse "il mio migliore amico è lo specchio, perché quando piango non ride mai".
Vi scrivo questo post e Ve lo dedico, perchè so della Vostra amicizia e dell'importanza che ha per me, con l'auspicio che non mi abbandoniate, perché tutti noi "alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici" come disse Martin Luther King.
Così iniziamo, anche quest'anno assieme, con questo post d'augurio, ma non di auguri formali e tradizionali, che auspichino il realizzarsi dei nostri desideri, perché spesso desideriamo quello che non ci serve e che invece crediamo necessario.
Una frase di Erich Fromm per rendere più esplicito il concetto: "non pensare a ciò che può portarti l'avvenire, ma sforzati di essere interiormente calmo e sereno, poiché non da come si forma il tuo destino, ma dal modo in cui ti comporti dinanzi a esso dipende la felicità della tua vita".
Si possono in proposito citare varie frasi del Dalai Lama, come "tutti parlano di pace, ma non si può realizzare la pace all'esterno se si coltivano nel proprio animo la collera o l'odio", e corollario "invece  di essere infelici e colmi d'odio, dovremmo gioire del successo degli altri".
Perché è innegabile che tutti noi, in qualunque parte del mondo incontriamo l'altro, scopriamo inequivocabilmente quanto l'altro sia uguale a noi perché, come noi, ricerca la felicità e rifugge la sofferenza. 
Cito allora John Lennon per dire che di questa "comunanza" non tutti sono consapevoli  "quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi - felice - . Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita".
Il progresso ha generato benessere, ma non ci ha dato l'"automatica" possibilità di conservare e preservare i nostri valori più profondi, che potremmo smarrire in qualunque istante, smarrendo noi stessi. Non ci ha dato la "naturale" capacità di trovare l'equilibrio tra benessere materiale e spirituale.
E, allora, se il significato della profezia dei Maya fosse diverso da quello che gli abbiamo attribuito ? se la fine dei tempi e del modo predetta, fosse la fine di quel tempo e di quel mondo che sino ad oggi abbiamo conosciuto e costruito, fatto di individualità e poca collettività, permeato di molti "io" e pochi "noi", di tanto "mio" e di briciole di "nostro"?
Credo che in molti saremmo lieti se questa fosse la vera profezia, se quel 21 dicembre 2012 abbia segnato la fine di quel mondo e, senza che noi possiamo ancora percepirlo, sia già iniziato un nuovo mondo, una nuova dimensione umana, in cui ogni singola anima, comprenderà che non si è nulla senza gli altri, che la causa di ogni solitudine è la ricerca del massimo di possesso materiale, il massimo del godimento e dello sfruttamento dei beni della natura, senza curarsi di ciò che resta agli altri, che con noi oggi sono e di quelli che domani saranno.
Saremmo sollevati in molti se sapessimo che ogni essere umano, da quel giorno, inconsapevolmente, ha iniziato un percorso che lo porterà a sapere che non si è eterni e che, di noi, negli altri e nel mondo, non resterà quello che abbiamo avuto, ma quello che siamo stati.
Se così fosse, vorrebbe dire che quel giorno è iniziata quell'era dell'acquario, che dovrebbe contraddistinguere questo millennio.
Il problema è come ricercare a felicità e dove. Si potrebbe allora citare François René De Chataubriand che disse "la vera felicità costa poco; se è cara, non è di buona qualità" (insomma un concetto contrario a quanto oggi molti credono). In altri termini, citando una frase che ho letto, non ricordando chi l'abbia scritta si potrebbe dire "non ci son chiavi per la felicità, la porta è sempre aperta".
Io, però, per tornare ai giorni nostri e su questioni di fondo, preferisco citare ancora il Dalai Lama "quello che mi sorprende degli uomini è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente ... vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto".
E' questa, forse, l'essenza di questo nuovo tempo e questo nuovo mondo, quello che auguro a me e Voi: la capacità di acquisire questa consapevolezza e diventare buoni marinai e ... lo giuro, ultima citazione per oggi, come affermò Lucio Anneo Seneca "non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare".