giovedì 25 marzo 2010

In memoria, per non dimenticare.




Non volevo di nuovo trattare un tema politico, specie in questo momento in cui quella che conosciamo come politica è al massimo della distanza dal concetto e dal significato etimologico di politica, dato che è solo campagna elettorale.
Così non ho commentato l'intervento della CEI e di Bagnasco che ha invitato a votare per coloro che sono anti abortisti, ma avrei potuto dire "di nuovo un intromissione in affari non propri, quando ce ne sarebbero di questioni da trattare dentro la Chiesa," senza considerare che le elezioni regionali poco hanno a che vedere con la questione aborto.
Ma ora chiedo a Bagnasco ... nulla da dire contro l'ultima "uscita" di Berlusconi.
Parlo dell'ultimo messaggio da propaganda elettorale "vinceremo anche il cancro".
Praticamente qui finisco, dicendo poche altre cose , ovvero:
1) innanzitutto la realtà la svela la classifica sui soggetti che investono di più nella lotta contro il cancro. Sono le fondazioni e le associazioni private ad avere la migliore posizione in Italia. In Italia la spesa per la ricerca sanitaria nel 2006 (ultimo con dati disponibili) non ammontava a 2 miliardi di euro, ovvero poco più di un decimo della spesa complessiva in ricerca scientifica . L'italia destina alla ricerca sanitaria appena lo 0,1% del Pil lordo: tre volte meno della Germania o della Gran Bretagna. In assoluto, 200 volte meno degli Usa. L’Italia investe in ricerca scientifica e tecnologica l’1,7% del totale mondiale e nei soli Stati Uniti gli investimenti nella sola ricerca biomedica sono almeno dieci volte superiori a tutti gli investimenti in ricerca dell’Italia. I fondi pubblici per la ricerca biomedica (40 miliardi di dollari) negli Usa sono oltre venti volte superiori alla spesa complessiva, pubblica e privata, italiana;
2) detto ciò e spero di aver fatto comprendere come fa presto Berlusconi a sparare sogni e semplici spot, senza capire neppure cosa dice, sottolineo che sono arrabbiato non per lo spot, ma per la mancanza di rispetto per chi è morto, di chi ha sofferto e soffre per il cancro.
Un tema del genere non dovrebbe essere utilizzato per fare campagna elettorale. Ecco perchè ce l'ho con Bagnasco, mi pare irrispettoso della vita umana tanto quanto l'aborto, eppure su questo nessun intervento.
Qui finisce la questione.
Il significato del titolo ? sembra una ripetizione, ma non lo è. E' da tempo che volevo dedicare un post a mio padre, per onorarlo, rendere in qualche modo duraturo il ricordo e l'affetto di un figlio per un genitore perso a causa del cancro. Avevo così pensato di raccontare in breve, in un post, la sua vicenda e la mia esperienza. Ecco perchè in memoria, per non dimenticare; in memoria di mio padre, per non dimenticare il disprezzo per chi usa argomenti come la lotta contro il cancro per far campagna elettorale. Tanto devo anche a mio padre per onorarlo.
Berlusconi con la sua uscita mi ha dato la spinta che mancava per farlo ... ma non stasera, sono troppo provato ed infuriato per chi riesce a speculare e mendicare voti sui drammi della gente.
Chiudo con le stesse parole usate da Berlusconi parlando di elezioni: fate la cosa giusta. Se ancora credete che occorre fare e non dire per poter realizzare cose concrete, per vincere davvero i drammi e le tragedie della vita, fategli capire che non credete più a chi pensa che la vita sia tutto uno spot, a chi per far nascere i propri nipoti va nelle cliniche Svizzere e per curarsi negli ospedali dei Paesi esteri ... fategli del bene, mandatelo a casa a riposarsi, ne ha bisogno.

1 commento:

  1. Ci siamo abituati a tutto. A piccole dosi stiamo digerendo i peggio veleni. Le cose dette o promesse oggi domani sono già scordate da tutti.
    Chi dovrebbe sbattere in faccia le incongruenze che nel tempo i politici ci propinano (e da noi non servono anni, bastano pochi giorni perchè il politicante di turno dica tutto e il contrario di tutto, soprattutto l'imperatore), e cioè i giornalisti, in realtà o sono nel "Suo" libro paga o sono a lui politicamente vicini e riconoscenti della poltrona dove sono stati adagiati (vedi minzolini, mazza, paragone, masi, paglia, ecc. ecc.).
    La sparata sul cancro ne è la dimostrazione: non ha fatto quasi notizia, domani anzi già oggi non se la ricorda più nessuno. Ed è digustosa.
    Che amarezza. Quanta miseria

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