martedì 10 maggio 2011

La macchina del capo ... in sintesi


Come avevo preannunciato nell'ultimo post scritto, avevo in serbo e stavo preparando una serie di post, tutti con il titolo "La macchina del capo" e diversi sottotitoli.
L'intenzione era di pubblicarli uno alla volta; poi non so perchè ho deciso di non pubblicarli, in attesa (forse scaramanzia) dell'esito elettorale nelle amministrative.
Ho deciso, quindi, solo ora di pubblicarli tutti in un unico post, sintetizzandone i contenuti, sotto ciascun dei diversi sottotitoli che mi ero preparato.
La macchina del capo e le ruote di scorta
Proprio così, come dice la canzoncina "la macchina del capo ha un buco nella gomma e noi l'aggiusteremo con il chewing gum". Ecco così che nascono i vari "responsabili" che per scongiurare una crisi del governo (e la crisi del CAPO), passano in Parlamento dall'opposizione alla maggioranza. Loro dicono per senso di responsabilità, in quanto l'Italia non può permettersi una crisi di Governo in periodo di crisi economica e sociale. Così il Capo comprende quanto possano essere utili per risolvere la crisi e li nomina sottosegretari, promettendo che c'è posto anche per chi al momento non ha avuto alcuna nomina. L'intero pianeta tira un sospiro di sollievo: forse è giunto chi risolverà ogni problema planetario (stile L'Aquila e rifiuti napoletani). Anche noi che siamo gente irresponsabile dovremmo esultare sapendo che esistono ancora persone responsabili ... è un dettaglio solamente, se poi qualche "scarsa" risorsa finanziaria in più vola nelle loro tasche, non vorrete mica destinarla per risolvere qualche questione spicciola e di poco sconto che rigauarda un "qualunque" italiano irresponsabile, che sia un povero, un disoccupato, un ricercatore od uno studente.

La macchina del capo: hanno i numeri (e li danno)
Più volte nei giorni scorsi il Capo ha ribadito che in Parlamento loro i "numeri ce li hanno". Ce ne siamo accorti, visto che i numeri oltre che averli li hanno anche dati negli stessi giorni .
Primo numero: abbiamo visto il Capo che ad un incontro sul tema della famiglia italiana ha ribadito che occorre sostenere la scuola privata, perchè diffonde una cultura e dei valori legati allo sviluppo ed alla tutela della famiglia, mentre la scuola pubblica fomenta un'ideologia di sinistra, comunista e contraria alla famiglia. A parte che neppure Giovambattista Adornato (il qualunquista incazzato) sarebbe stato in grado di avanzare una tesi tanto generica e banale, ma vorrei ricordare al capo che sono piuttosto gli esempi e certi comportamenti a diffondere una cultura e valori favorevoli o contrari allo sviluppo di una società fondata sulla famiglia: chissà se gli verrebbe in mente qualcosa ... alla sua ex moglie sicuramente sì.
Secondo numero: sempre il Capo parlando ancora una volta dei giudici ha affermato "ringrazio i giudici che mi hanno assolto con formula piena e quelli che hanno decretato la prescrizione ... perchè la prescrizione non è una condanna". A parte la parzialità del giudizio sui giudici, ma come si fa a dire una scemenza del tipo "la prescrizione non è una condanna": non la qualificherei come banalità, ma proprio una stupidaggine ed aggiungerei che la prescrizione non è neppure un'assoluzione, ma solo la capacità di riuscire a non farsi giudicare ... ed in questo campo lui è un vero maestro, va riconosciuto.
Altro numero: un esponente del partito del Capo, l'onorevole La Loggia che parlando di Pisapia dice (o meglio diceva perchè ora si sarà pentito e avrebbe preferito tacere): " lo rispetto ma è uno che voleva rifondare il Partito Comunista ed è come se uno arrivasse oggi e volesse rifondare il partito nazista". Ma come si fa a mettere sullo stesso piano rifondazione comunista all'ipotetica situazione in cui ci troveremmo se arrivasse uno che vuol rifondare il partito nazista!!! e ci lamentiamo poi (se notizia di oggi) restano impuniti nazisti come quelli che hanno provocato la strage di S'Anna di Stazzena.
Ultima chicca: il capo ce l'ha riservata l'indomani della sconfitta alle elezioni amministrative. Egli ritiene che la sconfitta sia stata provocata largamente dal blocco mediatico, a lui avverso, che esiste in TV, citando Ballarò, annozero, Tg3 e poco più. Lo sapevamo che non ha più il senso della realtà il capo ... togliamogli la macchina prima che faccia un incidente serio. La frase la pronunciava proprio nei giorni in cui l'Authority per le telecomunicazioni sanzionasse TG5, Studio aperto, Tg1 e Tg4 per aver fatto passare l'intervista al capo in piena campagna elettorale; insomma il bue che dice cornuto all'asino.

La macchina del Capo: c'eravamo tanto amati
Non è un grande anno per il capo, forse l'unica soddisfazione potrebbe restare lo scudetto del Milan.
Chi ha visto il film "C'eravamo tanto amati" non può aver dimenticato la suggestione che matura nel corso della visione e che, al termine, permane nello spettatore. L'evoluzione dei sentimenti, le passioni umane, l'amicizia, il tradimento, gli interessi materiali, la fine dell'ideale e la cruda praticità del vivere.
Ne prendo a prestito il titolo, scrivo di qualcosa che risulta meno, molto meno suggestivo.
L'Italia è un paese in guerra. Soprattutto è in guerra nei confronti di un Paese il cui Capo è un amicone del "nostro Capo". Almeno così lui ci aveva mostrato (basta fare un giro su you tube e ricercare i video di Berlusconi che parla "con" e "di" Gheddafi.
Il nostro Capo è apparso corrucciato, dispiaciuto di fare del male al suo amicone, che bombardava i civili.
La verità è che non c'è amicizia disinteressata ed anche quella tra ci due capi aveva un fitto legami di interessi (energetici, di potere e di riconoscimento reciproco del valore e del proprio ruolo all'interno dei propri paesi). Così Gheddafi ha ottenuto risarcimenti dall'Italia e li ha sbandierati dinnanzi al suo popolo, a cui oggi dice "Italia traditrice". Il nostro Capo ha sbandierato legami forti con la Libia e sviluppo di affari e di vantaggi nell'approvvigionamento energetico ed oggi nel vedere i bombardamenti versa lacrime, probabilmente di coccodrillo

La macchina del capo: riserve naturali e riserve mentali
Andate a votare per i referendum il prossimo 12 giugno . Ci sono temi troppo importanti
- la gestione dell'acqua e la proposta del governo (fatta legge) volta all'obbligo di prevedere una percentuale del 40% da affidare alla gestione privata di questo bene pubblico.
- il tema dell'energia nucleare, che si lega alle sciocchezze dette dalla maggioranza in questo periodo, post sisma in Giappone, proprio mentre la Germania annuncia che dal 2012 metterà fuori attività tutte le sue centrali nucleari e paesi come la Gran Bretagna scoprono di aver accumulato igenti debiti causati dall'enorme spesa legata alla gestione del nucleare e delle scorie. Il tema si lega fortemente a quello delle fonti rinnovabili, che proprio il governo ha rischiato e rischia di mettere in crisi con i vari decreti che hanno reso incerta la politica delle agevolazioni. Insomma, non regge più neppure la scusa "anche se il nucleare non l'abbiamo noi, tanto il rischio c'è, perchè ce l'hanno i paesi a noi vicini". La germania ha detto basta, l'Europa si interroga e cerca una via alternativa comune e l'Italia che da da più di venticinque anni ha detto "no al nucleare" verrebbe trascinata all'indietro in controtendenza rispetto a molti altri paesi.
Il Governo ormai lo si è capito è contrario ai referendum perchè tra essi c'è quello con cui si potrebbe abolire la norma di legge sul legittimo impedimento ... e questo sì è un tema molto importante, ma solo per il Capo: e allora andiamo a votare per dire Sì aboliamo questa norma.
Insomma il 12 giugno tutti a votare per il referendum e mettiamo una croce sul sì per ogni referendum.
Il nostro Capo non ce l'ha ed allora cerchiamo almeno noi di avere quorum.

Si comprende fin troppo bene che la macchina del capo ha più di un buco nella gomma e neppure tutti i "responsabili" di Italia messi assieme, hanno così tante mascelle per fornire tutto il chewing gum che servirebbe.

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