martedì 29 ottobre 2013

'N Che Guevara


Era di pochi giorni fa, la notizia della nomina a Presidente della Commissione Antimafia della deputata PD Rosy Bindi.
Una notizia che di certo, non manifesta il nuovo e un cambio dei tempi.
E' apparsa però addirittura "scomposta" , per non dire altro,  la reazione e la protesta di alcuni esponenti del PDL, primo fra tutti, del capogruppo PDL alla Camera, Renato Brunetta, che addirittura ha avvertito di essere pronto alla guerriglia (in Parlamento).
All'improvviso, l'Italia intera ha pensato che fosse arrivato un neo Che Guevara, pronto a lottare per la giusta causa e il riscatto degli oppressi.
Ma è proprio il motivo per cui Brunetta è pronto alla guerriglia a farci capire che non Che Guevara (con un gioco di parole - 'n Che Guevara)
L'ideale per cui Brunetta vorrebbe far guerriglia è quello di far solo confusione, alzare un polverone, minacciare la caduta del Governo ... e questo se non salvano Berlusconi dalla decadenza.
La controprova l'abbiamo avuta oggi, quando l'alter ego di Brunetta, cioè il capogruppo al Senato del PDL Schifani (ex Presidente del Senato e quindi ex seconda carica dello Stato) ha di nuovo avvertito che il Governo potrebbe cadere, perchè il PDL (se ancora esiste dopo che è stato varato il progetto - come la Bini non nuovo - di Forza Italia) potrebbe ritirare il suo appoggio all'esecutivo.
Il motivo dell'avvertimento? l'imminente votazione per la decadenza di Berlusconi da Parlamentare dopo la condanna definitiva per i diritti Mediaset e la frode fiscale connessa.
Proprio oggi i lavori in Parlamento sono stati rallentati, con il PDL che fa melina e chiede la sospensione dei lavori dopo che la Corte d'Appello di Milano ha pubblicato la motivazione della sentenza, con cui è stata ricalcolata per Berlusconi da cinque a due anni l'interdizione dai pubblici uffici, pena accessoria a seguito della condanna in via definitiva per frode fiscale.
Poi altro che tema, che a questo punto appare usato strumentalmente per allungare i tempi del voto, è la scelta del metodo del voto. Il Movimento 5 stelle che lo vuole palese e altri che lo vogliono mantenere segreto. Pare che l'ago della bilancia della decisione sia nella mani della Lanzillotta, eletta nelle liste di Forza Civica (ex forza politica di Mario Monti, oggi adottata da Casini ... una nuova DC insomma). 
La Lanzillotta è propensa, pare, a mantenere il voto segreto, perchè afferma "sono contraria alle leggi ad personam, ma anche a quelle contra personam" ... bohhh che vorrà dire, si tratta di decidere se votare palesemente per la decadenza (mica è una vergogna esprimere apertamente il proprio voto) o farlo in modo segreto ... che c'entrano le leggi contra personam ???
Ora ci vorranno far credere che la legge Severino è stata varata contro Berlusconi che poverino aveva commesso (prima) il reato di frode fiscale.
Insomma un parlamento e una politica che ancora discutono sulla vicenda giudiziaria di Berlusconi, il quale minaccia di far cadere il Governo, dopo che meno di un mese fa gli ha votato la fiducia ... una classe politica che non si cura dei reali problemi, altro che risollevare "gli oppressi" ed emancipare le masse, altro che guerriglia e Che Guevara.
Dovrebbero fare più attenzione al fatto che già nel 2012 la povertà relativa in Italia era del 12,7% e quella assoluta il 6,8% e la spesa media mensile per famiglia, sempre in quell'anno, era di 2.419 euro (meno 2,8% rispetto al 2011).
Ed oggi pure peggio, perchè secondo la Coldiretti nel 2013 circa 4.068.250 persone hanno dovuto chiedere aiuto per sfamarsi, un 10% in più rispetto al 2012.
Il tasso di disoccupazione ai massimi dal dopoguerra, giunto al 12%, con la disoccupazione giovanile quasi al 40% (quasi uno su due !!!).
Chi il lavoro l'aveva, oggi non l'ha più in molti casi, visto che a settembre si è registrato un picco nelle ore autorizzate di cassa integrazione e guadagni.
Basta con i dati, già si è capito che certi guerriglieri parlamentari, dovrebbero scendere in piazza a confrontarsi con quegli italiani che stanno affrontando questi problemi, non quelli della decadenza da parlamentare, del voto palese o segreto, dell'irretroattività di leggi per l'applicazione o meno di pene accessorie a chi è stato condannato definitivamente per il reato di frode fiscale.
Forse capirebbero cosa significa lottare, e quali i veri motivi per cui nella vita le persone lottano ... per sopravvivere civicamente parlando, ma molti anche per sopravvivere materialmente parlando.
E' proprio vero " 'n che Guevara ", e certamente se ci fosse non lo incarnerebbe Brunetta, anche perchè, concedetemi un gioco di parole o una battuta scontata, oltre la barbetta e il sigaro, gli manca pure la levatura ... in gergo politico la "statura".

giovedì 24 ottobre 2013

La follia di non sentirsi estranei e la paura di stare a casa


La notizia, tragica, di oggi, riguarda un ragazzo italiano.
Un giovane ragazzo italiano, che potrebbe essere un nostro figlio, un nostro fratello, un nipote, cugino, amico ... ma certamente un giovane ragazzo, che come tanti, di quelli che voi conoscete, aveva scelto di andare in Inghilterra per imparare la lingua e mantenersi lavorando.
Un giovane italiano, di 19 anni che veniva dalla provincia di Lecco e che in Inghilterra  è stato aggredito ed ucciso a calci e pugni, solo perchè, per quanto si è capito, al pensiero di quelli che l'hanno ucciso "rubava il lavoro" agli inglesi ... un lavoro, quello che faceva, il cameriere, che forse neppure quelli che l'hanno assassinato avrebbero fatto.
Vero è che, dalle ultime notizie sulla vicenda, i colpevoli, nove persone, di cui 7 tra i 21 e i 30 anni ora in carcere, non sarebbero inglesi e, quindi, anche il movente non è chiaro se sia quello a sfondo razziale.
Ora. lasciando che siano le indagini di polizia a scoprire la verità, la notizia dovrebbe comunque farci riflettere proprio perchè in questi anni, anche in Italia, abbiamo sentito la stessa frase, rivolta a chi veniva da fuori, da chi era "estraneo" al nostro Paese, perchè straniero.
Scopriamo così, che se fosse vero il movente, anche noi potremmo essere visti come "estranei" persino in Inghilterra, e additati come stranieri che rubano il lavoro a chi vive in quel Paese.
Allora qual'è il punto ?
Dovremmo capire la superficialità e l'irragionevolezza, insita nell'assumere atteggiamenti ostili verso chiunque venga nel nostro Paese per lavorare.
Bisognerebbe evitare la follia di non credersi estranei, perchè altri così ci potrebbero vedere, allo stesso modo di come noi vedremmo chi entra nel nostro Paese.
Prima di far ciò, quanto meno bisognerebbe sentirsi a posto in casa propria, non aver paura di starci come invece ormai quotidianamente ci capita.
Sì perché, sarebbe opportuno che prima creassimo le condizioni per vivere bene e poter avere dignità lavorativa sociale nel nostro Paese, eliminando le forti disuguaglianza che esistono tra noi "di casa". Solo così non svilupperemmo quel pensiero folle di non accettare chi nel nostro Paese viene per vivere con quella dignità che pure a noi più non viene riconosciuta, e che lavorando, contribuisce al mantenimento della socialità.
Prima dei pensieri folli, dovremmo rimuovere la paura di stare in casa nostra, la paura di passeggiare nei nostri centri storici, senza temere aggressioni da parte di chi viene nel nostro Paese per tiranneggiare, danneggiare, sopraffare ... questi sono gli "estranei" alla socialità, quelli che non vogliono contribuire, partecipare che alla convivenza che dovremmo voler creare ... , quelli che per davvero dovrebbero essere respinti senza indugio.
Questo tutti dovremmo fare, chi in casa da sempre c'era e chi da fuori ci è venuto, per convivere. Assieme dovremmo ricostruire quella socialità che vuol dire respingere chi non accetta questo modo di con vivere.
Questo servirebbe, anche per riprendersi quella casa che era il centro storico delle nostre città, come lo era anche quello di Perugia, in cui si passeggiava a tutte le ore di notte, senza quel timore, quella paura che oggi si ha ... chi dice il contrario, cioè che pure oggi lo si può fare, lo vorrei incontrare a girare per i vicoli del centro per una volta in piena notte; sì perchè già è difficile vedercelo pure di giorno, quando al massimo, a quell'ora, dalla Fontana Maggiore al massimo arriva al Teatro Pavone.
Senza il recupero della con-vivenza tra ogni uomo di buona volontà, avremo sempre paura di stare pure nella nostra casa-Paese e la paura genera solo follia, come quella di credere che noi non si è estranei nelle altre parti del mondo.

domenica 13 ottobre 2013

Uno stesso destino ci unisce


Oggi è morto Erich Priebke all'età di 100 anni.
Per i pochi che non sapessero chi sia, Priebke è, o meglio è stato un Ufficiale delle SS, di stanza a Roma, e conosciuto per essere il Boia delle Fosse Ardeatine.
Per chi poi non sapesse cosa siano le Fosse Ardeatine, ricordo solo che è così conosciuta una delle più atroci stragi di civili della seconda guerra mondiale, in Italia, in cui, il 24 marzo 1944, furono uccisi 335 persone, solo per rappresaglia dei tedeschi, per un attentato in cui restarono uccisi 33 militari tedeschi.
Questi poveri 335 innocenti furono uccisi a sangue freddo e occultati nelle cave di Pozzolana in cui furono trasportati, fucilati e seppelliti.
Resta certo che non fu Priebke ad organizzare ed eseguire la rappresaglia voluta direttamente da Hitler, ma fu Herbert Kappler. Ma è altrettento vero che come Priebke, anche Kappler non ha scontato, di fatto, nessuna conseguenza per un atto tanto disonorevole ed efferato. Vero è che, come Priebke morto oggi come un uomo libero qualunque, anche Kappler, riuscì di fatto a salvarsi da ogni condanna e addirittura morì da uomo libero in Germania, dopo esser riuscito ad evadere, ironia della sorte proprio da Roma,  dall'Ospedale Celio. Morì infatti a 71 anni in Germania a Luneburgo.
Questa premessa non è fine a se stessa, ma spiega anche la finalità di questo post. Sia Kappler, che Priebke hanno avuto una vita, direi, alquanto lunga e, nonostante ciò, sono riusciti a vivere con se stessi, malgrado la stessa loro vita; proprio questo dimostra l'inumanità della persona. Chiunque, con una minima scorta di umanità, non avrebbe potuto vivere così a lungo, non avrebbe potuto sopportare di vivere con se stesso, dopo aver compiuto un atto del genere, anche se solo come conseguenza del dover obbedire ad un ordine.
Ebbene, proprio oggi, si è riparlato del testamento spirituale di Priebke, di quanto egli ha affermato nell'intervista, rilasciato quando compì i 100 anni e che solo oggi alla sua morte è stata resa nota.
In pratica, disse di non rinnegare il proprio passato ... e ci mancava dicesse che ne andava pure fiero ?!
Per incorniciare bene il quadro, disse pure che l'olocausto è stata una manipolazione delle coscienze e che le camere a gas le hanno costruite gli Americani alla fine della guerra ... veramente manipolazione del passato la sua.
Alla domanda se si sentisse ancora  nazista, rispose che la fedeltà al proprio passato è qualcosa che ha a che fare con le proprie convinzioni, si tratta del modo di vedere il mondo, i propri ideali e di qualcosa che ha a che fare con l'amor proprio e l'onore.
Insomma con queste parola ha dimostrato di aver vissuto a lungo e di aver, però, vissuto inutilmente, perché non ha capito molto o nulla della vita. Un qualunque uomo che avesse commesso ciò che ha commesso Priebke, fosse anche per obbedire a degli ordini, oggi non parlerebbe di fedeltà a quel passato, di convinzioni, di ideali, ma si rammaricherebbe di averlo dovuto fare, magari per debolezza, soccombenza ai superiori ed al contesto. Non parlerebbe di onore ... ma Priebke, parlando, come ha detto, di "amor proprio" ha dimostrato la propria visione egoistica, aliena agli altri ed a tutto quello che è umano ed a tutto quello che è vita. 
Ecco queste parole offendono molti, sicuramente tutti quelli che hanno avuto uno zio, un nonno, partigiano come li avuti io. Io che ho avuto un nonno che mi ha raccontato, non delle camere a gas, ma degli uomini come Priebke della loro crudeltà, del fatto che lo misero al muro, prelevandolo da casa, solo perché dovevano uccidere alcuni uomini per vendetta; un nonno che mi ha raccontato di essersi salvato, solo perchè quando arrivò in quel luogo dove avevano fucilato altri uomini, lì stesi a terra, lo misero al muro, ma mentre tutto era pronto, si fermarono perchè si accorsero di essere già al numero stabilito di morti. Così lo presero, lo tennero con altri in un casolare per due giorni, lo riempirono di botte e lo rispedirono dalla propria moglie e figli, gonfio e pesto, ma, fortunatamente, vivo.
Questo mi è bastato sentire, non mi sono serviti racconti sulle camere a gas, per trovare quella coscienza che Priebke vorrebbe non avessimo, mentre sostiene che ci hanno lavato il cervello nelle scuole con certi racconti.
Lascio che che commemorino, i senza cervello dei nostri giorni, che vedono con nostalgia alle vicende che rievoca Priebke, a quelli che il cervello se lo sono lavato da soli e che credono che quest'uomo abbia un onore. Lascio che lo credano ma non ce lo dicano, che non ci offendano. Lasciamoli credere, ma poniamo attenzione a che non vogliano reiterare quelle vicende, che non le vogliano riportare alla luce del mondo. Facciamo che restino seppellite nella profondità della terra, dove finirà pure Priebke e che come lui nn rivedano mai la luce del sole.
Di oggi sono poi, le polemiche sui funerali e del non volere seppellire Priebke a Roma.
Io, invece, lo seppellirei proprio a Roma, accanto alla lapide posta in ricordo delle Fosse ardeatine. Ce lo seppellirei, perchè quel corpo possa sentire la pesantezza di quella terra che lo sovrasterà in eterno, perché, ne possa sentire in eterno il sapore amaro di quel sangue che egli ha versato.
Lo seppellirei lì, così che i nostalgici senza cervello che vorranno "onorarlo" e visiteranno la sua tomba, saranno costretti a vedere la lapide ai martiri, morti alle Ardeatine e saranno costretti a ripensare a quella "onorevole" azione del loro stimato nazista.
Lo seppellirei, lì, perchè possa quel corpo scontare in eterno, quella pena che non ha subito in vita, sentendosi prigioniero sotto quella stessa terra in cui ha fatto sprofondare le vite di tante persone innocenti e dei loro cari.
Al resto, per chi crede, penserà Dio, che terrà conto dei suoi atti, del suo pensiero e anche dell'ultimo pensiero rappresentato nel suo testamento: quello di non pentirsi, nè semplicemente rammaricarsi.
Per chi non crede, basterà il pensare che c'è un destino comune che ci unisce e che unirà, anche stavolta, la vittima e il carnefice: quello della morte ... ma tra gli uomini, resta però, sempre, una differenza: quello che si è dato in vita, e che nessuno può cancellare.
In questo senso, resta la memoria, in chi sopravviverà alla morte di ognuno di noi.
Così è anche nel caso di Priebke, resta la memoria di un uomo senza onore, senza l'umanità del pentimento o del rammarico; resta tutto questo di quest'uomo, una vita degna di essere sotterrata, degna di sprofondare nell'abisso della terra;
resta all'opposto, la memoria di quelle vittime, degna di essere innalzata nel più alto livello del cielo, perchè simbolo, paradossalmente, della vita, in quanto la libertà è vita e quelle vittime sono e resteranno il simbolo della libertà di un popolo, che riuscì a sconfiggere l'oppressione di esseri inumani ... un popolo, quello italiano che sarebbe ora si ritrovasse, per quello che è stato in quei giorni.

giovedì 10 ottobre 2013

Chi disturba fuori


Proprio così, pare che questo metodo scolastico, che tutti ben ci ricordiamo, oggi valga anche per la questione carceraria.
Pare proprio così, perchè in sostanza il messaggio passato in questi giorni, dopo le parole del Presidente della Repubblica, è che siccome le carceri sono sovraffollate e la condizione carceraria è orribile, bisogna liberare un pò di detenuti ... insomma quelli che disturbano, perchè creano il sovrannumero e non permettono una migliore condizione detentiva, se ne escano fuori ... come diceva ogni buon maestro di scuola elementare (sì perchè oggi neppure un maestro riesce più ad avere questa possibilità tanto è venuto meno anche il rispetto dei discenti per il docente).

Insomma, sarebbe come dire: siccome negli ospedali i posti letto non ci sono, dimettiamo alcuni malati, a cominciare da quelli che hanno le malattie meno gravi, la temperatura più bassa (che so'... sotto i 39°), li facciamo uscire, liberiamo posti letto, nella speranze che guariscano da soli e ... speriamo che non si riaggravino, altrimenti siamo daccapo a dieci e dobbiamo ricoverarli di nuovo e addio posti letto liberi ... perchè a costruire nuovi o più grandi ospedali neppure se ne parla.

Ed è qui il punto: l'uomo medio se vede che non c'è spazio nelle carceri o se nota che le condizioni del soggiorno non sono buone, pensa subito a costruire nuove o più grandi carceri od a migliorare le esistenti. E, invece, no, i politici che dovrebbero rappresentare l'uomo medio, non rappresentano neppure quello minimo, perchè sono anni che del problema se ne parla, ma si è provveduto e oggi ripensato solo a scarcerare un pò di detenuti .... pensare di realizzare più posti o più carceri se gli è venuto in mente e solo per dirlo, neppure a pensare di farlo .... tipico della politica che conosciamo.
Un pò come l'abolizione del reato d'immigrazione clandestina, di cui molti parlano da anni (specie gran parte della sinistra) ma nulla si era fatto ... fino a che è bastata una notte e l'emendamento di due senatori del Movimento 5 Stelle (con buona pace di Grillo che dice che è contrario).

Insomma una soluzione sicuramente è quella di costruire nuove carceri, ma c'è di meglio !!!
Nuove carceri ce le abbiamo già, ma non le utilizziamo ... siamo dei geni!!!
Parole di Nicola Gratteri, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Reggio Calabria. Non un magistrato qualunque, ma chi di criminalità se ne intende, in prima linea contro la 'ndrangheta e che vive sotto scorta dal 1989.
Intervistato a Radio 24 ha ricordato che nel 1994 sono state chiuse le carceri di Pianosa e dell'Asinara, carceri nuove, dove potevano stare i condannati e detenuti in regime di 41 bis (vi dice qualcosa il 41 bis ... il 1994 ... stragi e bombe in Italia ... indagini sull'ipotesi di trattativa stato e mafia per rivedere il 41 bis) ... e perchè l'hanno chiuse ??? sarebbe curioso chiederlo e sentire la risposta.
Altra cosa interessante che ha detto Gratteri: sono anni che si aspetta che il nostro ministro di Grazia e Giustizia (alcuni nomi di recenti ministri: Alfano, Nitto Palma) realizzino degli accordi bilaterali con alcuni Paesi, come Romania, Albania e Tunisia, visto che quasi 20 mila detenuti sono cittadini di quei Paesi che sono venuti a commettere reati in Italia:
Così che si potrebbe pensare di far scontare la pena a questi detenuti nei loro Paese d'origine (forse eviterebbero poi di venir a delinquere in Italia) ... ma il bello è che ci converrebbe fare questi accordi accollandoci anche le spese, perchè se in Italia un detenuto costa 300 al giorno, in quei Paesi costa meno ovvero 10 euro al giorno (cioè risparmieremmo anche in spesa pubblica ... altro che manovrina per il 3% del deficit).
Altra bugia dei politici che sostengono l'indulto e l'amnistia, svelata da Gratteri: non è vero che in Italia i detenuti siano di più che in Europa, perchè in Italia sono 112,6 ogni centomila abitanti, mentre in Spagna e Francia sono 127 ogni centomila.

Allora se ci starà pure che il problema delle carceri è anche causato dall'uso eccessivo in certi casi della carcerazione preventiva che si potrebbe in alcuni casi evitare.
Se, questione legata alla precedente, sarà vero che la durata dei processi, fa sì che in carcere ce ne siano molti in attesa di giudizio.
E' molto più vero che tutte le motivazioni addotte dalla politica in questi giorni per sostenere indulto e amnistia, come visto sopra, sono infondate e non vere.
Se poi viene il sospetto che si voglia amnistia e indulto per far favori a qualcuno, o per essere meno maliziosi, se si può pensare che, le parole sincere del Capo dello Stato, vengano usate strumentalmente da qualche parte politica, per confezionare con puntini e virgoline qualche comma che liberi alcuni, ma soprattutto aiuti qualcuno che ancora in cella non c'è finito ... non se la prendano con gli Italiani troppo maliziosi, ma con chi ... per dirla con le parole di Napolitano se ne frega della gente e cerca di usare strumentalmente un fenomeno e un problema per risolvere anche le proprie beghe.

Non facciamo che chi disturba nella classe in prima elementare, vada fuori e lo si spedisca all'Ateneo (tra la gente, a piede libero, come se nulla fosse), dove farà ancora più casino e quando lo si pesca a far marrachelle, dopo poco, lo si riporta nella classe da cui lo si era sbattuto fuori.
Mandiamo ciascuno nella classe che gli compete e costruiamo nuove e migliori scuole ... e prima ancora utilizziamo quelle che già ci sono.
Molti politici smettano solo di parlare facciano ... gli interessi della gente.