venerdì 18 settembre 2009

extracomunitari a 5 stelle extracomunitari senza stelle



Nell'appena trascorsa estate, ho avuto l'occasione di visitare due posti molto diversi tra loro, ma legati da un filo comune: Rimini e Lampedusa. "Un filo comune tra questi due luoghi ? e quale ?" Vi domanderete. So già che, chi non mi consce, mi prenderà per matto e, nel migliore dei casi, invece, chi mi conosce penserà che sono, solo di recente, impazzito.
In effetti, tutte e due le categorie di lettori sentiranno, con certezza, che i due luoghi da me visitati sono differenti e proprio nulla hanno in comune. I più pragmatici potranno arrivare a pensare che in comune vi è il mare e quelli, ancor più pragmatici, realisti, non penseranno neppure questo, ritenendo quello di Rimini cosa diversa dal mare, neppure citaabile come tale, al solo pensiero di quello che, invece, bagna l'Isola di Lampedusa.
Conseguenza sarà, che la mia affermazione sul filo comune tra questi due luoghi, sarà, appunto, valutata come il frutto dell'immaginazione di un uomo che sta attraversando un periodo di transito lungo la strada che porta alla follia o che è già giunto alla stazione di arrivo a cui porta la nominata strada.
Per evitare di perdere amici attuali e potenziali, allora vi svelo quale sia il filo comune: gli extracomunitari, anche quelli clandestini.
Non ci avevate pensato prima, eh? Pensando a Lampedusa, forse, v'era passato per la mente, ricordando i frequenti sbarchi, e circa Rimini, solo ora vi vengono in mente i "vù cumpra".
Ebbene sbagliate ancora, perchè su Lampedusa avevate ragione, su Rimini no, perchè io non pensavo ai "vù cumpra".
Non ci pensavo, perchè, riflettevo sugli extracomunitari che legano questi due luoghi, ma che li differenziano per il genere di extracomunitario cui mi riferisco e che li frequenta (si sa quelli di Lampedusa sono accomunati ai vu' cumprà di Rimini dato che sono, a volte, gli stessi scesi a terra a Lampedusa ed "emigrati" poi al nord per vivere e magari lavorare).
Relativamente a Lampedusa, io mi riferivo, quindi, agli extracomunitari senza stelle, che cercano di "sbarcare il lunario", ma vengono ributtati a mare e lasciati affogare, per paragonarli a quelli a cinque stelle (anche lusso o superior) che frequentano Rimini, varcando la frontiera con San Marino.
Infatti, girando per Rimini, ho potuto, constatare la presenza delle numerose auto targate San marino che "indisturbate" vagavano per la città, senza che alcuna Autorità cercasse di "respingerli" al di là della frontiera. Eppure mi risulta che neppure San Marino faccia parte dell'Unione Europea. Se è vero che gli immigrati in cerca dell'approdo a Lampedusa vengono respinti perchè clandestini, nessuno si è mai domandato tutti questi San Marinesi che cosa fanno in Italia, nessuno verifica se siano clandestini ? E' proprio vero la sfortuna non è tanto nascere extracomunitario, ma quella di non nascere Extracomunitario a cinque stelle in San Marino.
Però, a pensarci bene ... non sarà mica che tutti quei San marinesi che ho visto, non sono tali per nascita, ma lo siano diventati per emigrazione ? Stai a vedere che non ci ho capito nulla e che quelli non sono altro che poveri italiani emigrati a San Marino per far fortuna e tornati in Italia, d'estate per le ferie, solo per curare la nostalgia che provano per il Paese natale.
Del resto, il mio errore è scusabile: di solito gli emigrati italiani all'estero effettuavano le cosiddette "rimesse" (sudati guadagni inviati ai familiari rimasti in Italia), i San Marinesi "di adozione", al contrario, non mi risulta facciano altrettanto, piuttosto il contrario, "rimettendo" i guadagni propri e dei familiari destinazione San Marino (Paradiso parafrasando Grignani). Insomma, emigrazione non di cervelli ma di piccioli.
Però sulla fatica nessuno discute ... volete mettere dover fare tutta quella salita fino in cima al colle di S. Marino e, visto il numero degli emigrati e la dimensione di quello Stato, il doverci stare e vivere così stretti !!!
Si fa presto a pensar all'extracomunitario, pre-giudicandolo, sporco, malfattore e quant'altro; in questo caso poveri siamo noi, che non riusciamo ad emigrare, come gli extracomunitari a cinque stelle ... pure noi, che non abbiamo così tanti sghei veniamo respinti alla frontiera.

lunedì 14 settembre 2009

Amore perduto (amore mai avuto)


AMORE PERDUTO (AMORE MAI AVUTO)
Da quando vidi
l'esistere di quell'isola,
che respingeva le onde
che a lei mi portavano,

mentre tornavo alla deriva
nell'immenso e desolato mare,
compresi d'esser divenuto naufrago,
il più disperato,
perché nessuno dei venti cui chiesi aiuto
mi poté riportare alla casa
che, ormai, sapevo più di non avere.

Ci ho pensato un poco, poi ho deciso per il sì. Lo specchio ha mostrato il mio viso. Ho cercato di capirne il significato, fino al momento in cui ho compreso il messaggio inviatomi dallo specchio. "Il blog se è il tuo blog, deve pur mostrare un poco di te".
Su come fare a raccontare e mostrare qualcosa di me, già avevo le dee chiare, ma mi è costato un poco decidere se farlo, dovendomi, in tal modo, mettermi un pò a nudo.
Mi piace scrivere e, quindi, perchè non pubblicare un pò alla volta sul blog i racconti, i romanzi scritti ?
Insomma, un pò come nello stile dei romanzi d'appendice. Mi son detto che si poteva fare, un pò alla volta, ci sarà tempo.

Ma per parlare di sè, vi era un mezzo certamente più rapido e diretto: riportare nei post alcune tra le poesie scritte.
Non è un qualcosa a costo zero, specie oggi in cui molti sviliscono gli scritti altrui, indicandoli privi delle qualità per essere considerati poesia. Persino la Pivano, recentemente scomparsa (e di cui tratterò in un prossimo post), aveva recentemente affermato che la catastrofe della letteratura italiana era mitigta quantomeno dai cantautori italiani, capaci di esprimere qualcosa, in un modo che poteva considerarsi poesia, mentre tutto il resto era cacca.
Una siffatta opinione riesce a smontarti in un attimo ed affievolisce qualsiasi entusiamo.
Ma il punto è che non ho la pretesa di considerarmi poeta, nè ritenere poesia ciò che ho scritto. Non ho la convinzione di aver creato qualcosa capace di trasmette a chiuque
un'emozione, una sensazione od uno stato d'animo.
Non pretendo di aver dotato il testo, di quel linguaggio universale, capace di raccontare a tutti, quel tutto racchiuso in esso.
Non le voglio chiamare poesie, quindi, ma istantanee e non voglio chiamarmi poeta, ma fotografo di emozioni e sensazioni, nella speranza che in quelle righe possa ritrovarsi almeno qualcuno, tra quelli che le leggeranno ed ancor più quelli che, conoscendomi, possano capire, anzi possano sentire, quella parte di me che conoscono o
, magari, quella situazione che con me, al di fuori di me, hanno vissuto.
Credo, quindi, di non dovermi preoccupare più di tanto e penso che nessuno debba rinunciare al piacere di scrivere
, su un foglio bianco, il proprio oggi , disegnando di fatto la propria persona. Questo resta, ancora ai tempi nostri, il modo migliore per ritrovare ogni giorno sè stessi.
Questo sicuramente pensa Signora Galadriel, il cui specchio la mia immagine ha mostrato, ma credo che ancor più lo capirà la stella del vespro Arwen.
Preso il coraggio, restando in tema di amore perduto e amore mai avuto, ho deciso,
anzi, di fare il bis.

Alba di un ritorno
Cos'è il domani ?
il non saperti,
il tuo certo partire.
Il cuore
graffiato
dalla sabbia del deserto che rimane.

Cos'è il domani ?
lo scoprire
che esisterai,
altrove, e
calpesterai
un diverso sentiero,
lontano dal mio camminare.

Cos'è il domani ?
é la ragione,
che dovrà narrare
l'impossibile sogno
al cuore,
che lo pensava reale.

Questo il domani,
non il nulla,
ma il non sapersi spiegare
un destino che ti fa incontrare
chi mai potrà restare,
chi,
ogni giorno, ha acceso
la luce dell'aurora sul tuo viso.

Te ne vai
consegnandomi la notte,
orfana anche di un rosso tramonto,
che lascerebbe sperare
nell'alba del tuo ritorno.

martedì 8 settembre 2009

convivere ma prima ancora vivere.


Non ho mai apprezzato la pratica del fumo. Prova ne è che, da adolescente, il massimo piacere dalla sigaretta l'ho ricavato utilizzandola solo come strumento per acrobazie (finalizzate a stupire le coetanee), allorchè mi cimentavo, sigaretta appoggiata sulle labbra, a rigirarla, senza l'ausilio delle mani, facendola entrare in bocca accesa, per poi farla tornare, allo stesso modo, in posizione di partenza, ovviamente senza averla spenta e senza essermi bruciato la lingua.
Neppure l'alcool mi ha mai attratto particolarmente, e mai, sicuramente, quale strumento per stordirmi o farmi donare una "personalità" disinibita. L'ho sempre gradito nella forma di un buon vino da cui trarre il piacere di un buon sapore.
Non per questo ho mai apprezzato le politiche paternaliste e, meglio ancora le definirei, "falsamente risolutive" di problemi reali.
Questa, è stata, fra le tante cose, l'estate in cui in due città Milano e Roma è stata vietata la vendita di alcoolici, come pure della vendita
e somministrazione dei medesimi nei camion-bar o carretti ambulanti, su aree pubbliche sprovviste di licenza di pubblico esercizio (niente panino con porchetta annaffiato da vino o birra). Altra notizia estiva il divieto di fumo nell'Isola d'Elba per gli under 16. Il tutto, nel caso di alccol e tabacco in mano ai minori, condito da salate multe comminate ai loro genitori
Cosa c'è che non va?
A parte la mancanza di logica e del rapporto causa-effetto per quanto concerne le multe comminate ai genitori, queste misure "proibizioniste" sono state presentate quali mezzi idonei a perseguire specifiche finalità. Nel caso dell'alcool si parla di misura per limitare il problema "dell'insicurezza" stradale. Pur trovando apprezzabile l'intento, ritengo che sia inadeguato lo strumento. Chi è stato giovane, cioè noi tutti (ma qualcuno evidentemente se l'è dimenticato) sa che se si vuole veramente, si trova ciò che si cerca anche se non vogliono vendertelo (a casa papà avrà pur comprato un pò di vino, qualche alcoolico o magari solo delle birre; le prendo e me le o ce le beviamo con gli amici prima iuscire). Non ritenendomi in possesso della soluzione definitiva (anche perchè credo non ne esista una, che da sola possa cosentire di risolvere il problema) credo che per rendere più sicure la strade, un importante strumento sia quello finalmente di fare come in altre realtè: togliere PER SEMPRE la patente a chi sia trovato a guidare VERAMENTE ubriaco od ancor peggio sotto effetto di droghe. Come dire, per il futuro, il tizio se vuol evitare lunghe camminate, avrà due possibilità: mezzi pubblici o farsi accompagnare da altri. Se l'aver guidato in tali condizioni ha poi provocato danni gravi a terze persone o la loro morte, la scelta, ovviamente, la farà solo dopo aver passato un pò di tempo, in meditazione, in ambienti creati apposta per queesto tipo di persona: il carcere.
Quanto invece al divieto per gli under 16 di fumare all'isola d'Elba, pare che il motivo sia l'evitare i numerosi mozziconi lasciati a terra, degradando la bellezza dell'isola. A parte che in tema di degrado ce ne sarebbe da dire, ma tale motivazione, diciamolo, fa sorridere. In primo luogo, perchè tale misura si fonda sull'assunto che gli over 16 non lascino cadere a terra i mozziconi; in secondo luogo, perchè basterebbero nell'isola sufficienti cestini per tal genere di rifiuti ed un livello almeno medio di educazione civica negl italiani.
Insomma:
- non sopporto politiche paternaliste (ognuno è libero di scegliersi il bene od il male che preferisce (con il limite di non danneggiare gli altri e, quindi, sì al divieto di fumare in locali pubblici, no al divieto di fumare in genere);
- mi irritano le politiche che cercano di convincere gli altri della propria bontà, esponendo il vessillo delle buone intenzioni e meritorie finalità (sicurezza stradale, cura dell'ambiente, ecc.), contrabbandondo come soluzioni, misure che non impattano minimamente sul problema reale.
Lasciatemi concludere con una frase attribuite a Russel http://it.wikipedia.org/wiki/Bertrand_Russell
Dopo essere sopravvissuto, all'età di 76 anni, ad un incidente aereo, oltre alla freddura regalata al giornalista che gli chiedeva cosa avesse pensato mentre si stava salvando ("che l'acqua era gelida"), affermò di avere la prova ch il fumo facesse bene e che gli aveva salvato la vita: tutte le persone morte nell'incidente si trovavano nella zona non fumatori.
Come dire, Einstein da lì a poco ci avrebbe fatto capire, in altro modo, che la realtà non è univoca ma condizionata dal punto di osservazione: il male ed il bene non hanno fonti certe in assoluto ma solo relative. La politica, spesso, non ha interesse a verificare il vero ed il falso, per farlo, da sempre, il miglior e forse unico contributo è venuto dalla logica.

giovedì 3 settembre 2009

(dis)uguaglianza

Attendevo che lo specchio mi mostrasse immagini, che mi permettessero di parlare di diversi argomenti che avevo in mente, relativi a fatti recenti (la morte della Pivano e quindi l'antologia di Spoon River, passando a De Andrè per arrivare ai vangeli apocrifi ed a molti altri argomenti collegati a questi ultimi; oppure il sistema "ecologico" che due luminari si sono inventati per smaltire rifiuti nel mare di Capri, l'orologio di Mastella che ha ripreso a camminare, dopo che lui l'aveva fermato un anno fa, così da farlo tornare dalla festa di Telese, pronto per rituffarsi nella politica, caso mai se ne fosse mai andato, quando, nel frattempo, è però (ri)passato al centro destra dal centro sinistra, per la verità dicendo di non essere ancora del tutto certo di dove è schierato il "suo"partito ... come dargli torto, il bello di stare al centro è poter andare a destra od a sinistra a piacer proprio ... del resto anch'io in una certa altra attività umana, non ho deciso se star sopra o sotto, ma scelgo o faccio scegliere al momento, come più a me ad all'altra piace).
Come al solito, però, è sempre lo specchio che spontaneamente mostra.
Per la verità non posso non condividere l'argomento che oggi ha voluto scegliere. Notizia fresca è la volontà espressa dal nostro Presidente del Consiglio di querelare il quotidiano "l'Unità". Per essere precisi tanto era già stato fatto dal medesimo, nei giorni scorsi, nei confronti di un altro quotidiano "La repubblica".
Cosa debbo dirvi ? lo specchio mi ha mostrato l'immagine di un povero uomo, uguale a noi peraltro, in quanto come noi cittadino italiano, però, più coraggioso di noi. Si', perchè nessuno di noi avrebbe avuto il coraggio di querelare questi due quotidiani, per gli stessi motivi per cui lui l'ha fatto. Egli, come noi, ha questa arma di difesa, perchè è noto che, come noi, non ha altri mezzi di difesa di fronte alle falsità raccontate sulla sua persona e che gli vengono "gettate" addosso ogni giorno. Qualche suo più caro sostenitore oggi ha parlato di "killeraggio" della stampa contro Berlusconi, facendo un parallelo con la vicenda (politicamente inversa) che ha coinvolto il giornalista Boffo di cui molto "ha parlato" il giornale diretto da Feltri (indovinate chi ne è l'editore). Insomma lo specchio questo ha voluto dirmi che un uomo nostro concittadino, si difende in questo modo, nella maniera in cui noi non faremmo, perchè meno coraggiosi, pur essendo egli non dotato di altri mezzi per rispondere, così come disarmati siamo noi ... vabbè, qualcosa in più ce l'ha, ma poca roba:
- proprietario di case editrici a cui fanno capo diverse testate giornalistiche,;
- praticamente la proprietà di tre reti televisive private (in pratica le unice reti televisive private considerabili nazionali che "contrastano" eroicamente l'altrimenti monopolio pubblico troppo soggetto al potere politico (il nostro concittadino è il Presidente del Consiglio, ma, ahimè, viene solo attaccato da queste reti pubbliche, tant'è che ha chiesto alle medesime di pensare, finalmente, al bene dell'Italia che si può raggiungere non parlando dei problemi, ma solo delle cose belle ... magari ce le indichi lui a beneficio specialmente dei disoccupati, di chi dovrebbe campare com meno di mille euro al mese, etc, etc.).
Insomma, lo specchio mi ha voluto ricordare così che, due miei colleghi, sottoposti, poco tempo fa, ad indagini della magistratura si sono visti scaraventati nelle pagine di alcuni quotidiani (per carità locali, ma sempre alla faccia del segreto istruttorio). In quegli articoli, tra le righe della notizia, sembrava (ma sarà stata una mia interpretazione e pessima lettura) che si lasciasse intendere una loro presuntà colpevolezza. Ebbene, questi miei due colleghi, non si sono sognati alcuna querela, troppo preoccupati a difendersi (cercando di farlo velocemente perchè, come i tachimetri nel parcheggio, ogni minuto di avvocato costa caro). Non ci hanno pensato, pur sapendo di non avere altri mezzi di difesa, cioè come ("quasi") il nostro Presidente del Consiglio. Motivo ? ma chiaro: non sono dotati del suo medesimo coraggio: del resto siamo tutti cittadini italiani, tutti uguali, ma purtroppo (dis)uguali nelle doti e nella personalità che la natura ci ha donato.
E voi che pensavate che in Italia fossimo tutti uguali !!! La Costituzione, ovvero lo "stato artificiale" prova a realizzare questo sogno democratico, ma lo "stato naturale" nel "costituire la personalità" di ciascun uomo non lo permette. Che volete, parafrasando una famosa battuta di Totò "siamo uomini o Presidenti del Consiglio!?!?" noi siamo uomini, solo uno (fossero due , forse, non sopravviveremmo) è il presidente del Consiglio, anche se in qualche modo trino assieme a Presidente della Repubblica e del Senato (leggi Lodo Alfano) .
A proposito: miglior prova della fondatezza della teoria della relatività non la si poteva avere. Il pudore è proprio un dato relativo, il cui livello varia da uomo ad uomo. Il nostro amato Presidente del Consiglio, dopo aver ancora una volta lamentato i continui attacchi della stampa nei confronti della sua persona ha affermato "povera Italia con il sistema di informazione che si ritrova". Urge cura contro amnesia ... si è dimenticato di possedere tre reti televisive, essere editore di numerose testate, giornali e riviste ...; o forse ha voluto sostenere e, quindi, dato per scontato, che le sue reti, i suoi giornali non fanno informazione e quindi non fanno parte del predetto sistema ???

Partire è un pò come morire, ma traslocare è, di certo, soffrire



Oggi 14 agosto lo specchio torna alla luce della rete, uscendo dall'oscurità che regna fuori dal web.
L'Ultima immagine che lo specchio mi aveva mostrato risale al 28 luglio scorso. In questi giorni, appunto, il buio, il nulla.
Tralascio il significato del termine "mostrare (rimando all'etimologia contenuta nel dizionario Treccani latino monstrum ‘prodigio, portento’, dal tema di monere ‘avvisare, ammonire’.
Passo a spiegare il motivo del nulla di questi giorni, che, peraltro, avevo già preannunciato nel post "La rete virtuale" del 16 luglio 2009: il trasloco!!!
Singolare è la data scelta dallo specchio per tornare a mostrare immagini (appunto mostrare ... chi ha approfondito l'etimologia del termine mostrare, comprende ancor meglio che non è mai casuale il momento in cui lo specchio mostra). Infatti, in un precedente post del 27 luglio scorso "Il destino d'essere fortunati"avevo trattato il tema del fato, del destino (e si noti anche come l'anima dello specchio scelga non solo i tempi ma anche cosa mostrare, riportando in tal modo alla luce più volte gli stessi temi). Senza ritornare sul tema non ho potuto non constatare che la data in cui lo specchio (ri)mostra è il 14 agosto, appunto vigilia del ferragosto, data di rientri e soprattutto di partenze.
Si conosce il detto popolare "partire è un pò come morire". E lo specchio mi ha voluto ricordare ciò, così da farmi riflettere sulla verità del detto, ma sull'ancor più cruda realtà di ciò che altri non hanno "detto", ma dico io: che se partire è un pò come morire, traslocare è, di certo, soffrire.
In questo modo, lo specchio mi spinge a riprender le fila, tornando a quanto è accaduto in questi ultimi giorni.
Questo blog, come detto, oggi risorge e, senza voler essere blasfemo al pari di non essere presuntuoso, non pensavo certo che per "risorgere" sarebbero bastati i biblici 3 giorni, ma contavo ne sarebbero serviti meno dei 14 che ci son voluti.
Ma si sa quanto siano fallaci le previsioni umane e solo l'analisi postuma dei fatti consente all'uomo di comprendere i motivi di tanta ingannevole speme, che nell'animo tiene chi s'appresta a cambiar dimora.
Quali i fatti ? prima di raccontarli va premesso che lo specchio, di fatto, nel mostrar immagini di questo trasloco (anno 2009), ha rivelato anche date del recente passato: gli anni 1997 e 2002.
lo Specchio può mostrare infatti, delle immagini "... spesso più strane e utili di quelle che noi stessi desideriamo vedere … esso mostra cose che furono, e cose che sono, ... Ma quali fra queste egli stia vedendo nemmeno il più saggio può sapere…"
Cosa significano quelle date? Per scoprirlo vi do i numeri (se volete giocateli al superenalotto visto il jackpot): 5 e 7.
Ancora nulla ? 5 è la differenza di anni tra il 2002 ed il 1997, mentre 7 la differenza di anni tra il 2009 ed il 2002.
Capito ? beh, qui è difficile. Le date sono i traslochi che ho fatto da quando sono sposato , mentre gli anni che intercorrono tra loro, sono quelli durante i quali mi sono potuto godere le mie residenze.
Nasce in me un timore, gli anni "di godimento" ,dunque, sono stati 5 poi 7 ... ma se lo specchio mostra anche "cose che ancora devono essere" ... non sarà che vuol mostrarmi il fatto che, data la progressione, il prossimo trasloco avverrà dopo 9 anni "di godimento" dell'attuale residenza e , quindi, nel 2018.
Rimuoviamo questo incubo-pensiero e passiamo ai fatti, Suddividendola in capitoli:

capitolo 1 "La ricerca della casa nuova, l'abbandono della vecchia"
sottotitolo "nella vita mille sono le coincidenze, ma prova se riesci a far coincidere i tempi per lasciare libera la vecchia abitazione a chi l'ha acquistata e quelli per poter risiedere nella nuova, il tutto, naturalmente, senza dover vivere l'esperienza del "senza tetto". Avete presente il film "la tempesta perfetta" ? Ogni tentativo dei marinai per salvarsi, risultava vano, contrastato dall'evento imprevedibile e straordinario, capace di rendere inutile lo sforzo umano. Ecco, voi provate ad incastrare anche i due pezzi, sopra citati, di quell'immenso puzzle che è il trasloco e vi accorgerete che tutti i fenomeni naturali e, sicuramente, quelli più innaturali della vita complotteranno, presentandosi in ordinata sequenza, per smantellare ogni vostro più dettagliato progetto. La mia esperienza recente questo mi ha insegnato. Racconto solo la punta dell'iceberg: nella mattinata del 20 luglio vendevo la mia casa. Nel pomeriggio apprendevo che per un disguido burocratico la banca non poteva erogare il mutuo per il giorno fissato per l'acquisto della nuova casa (ovvero il 25 luglio). Risolviamo il problema in termini scientifici: obiettivo (incognita di primo grado) cercare di far spostare al notaio la data dell'atto, senza però sapere in quale data la banca avrebbe erogato (incognita di secondo grado), con la prima condizione (1° termine fisso) che dal 1 agosto per tutto il mese il notaio chiude bottega (e non si può cambiare notaio, leggi perizia notarile e pratica di mutuo relativa incardinata nel suo studio) . C'è poi la seconda condizione (2° termine fisso) di dover consegnare all'acquirente la vecchia casa, così come presente è la variabile di aver fissato con l'impresa di traslochi il giorno dell'evento (30 luglio) ma non sapere la disponibilità per altra data. Risultato: vivere per circa due giorni la sensazione che prova ogni senza tetto, avendo l'acquirente fuori della porta che attende la tua uscita, mentre è pronto il traslocatore, che ti porta via i mobili, ma dove li porta se non sai dove andare perchè non puoi stipulare l'atto per l'acquisto della nuova casa. Insomma, ti vedi già sotto il primo ponte o cavalcavia, però tutto bello arredato con i tuoi mobili.
Corollario: risolto il primo problema, avendo ottenuto dal notaio l'ultima data disponibile prima che vada in ferie - 31 luglio ore 15.30 - (dovendo sopportare la vista del notaio in bermuda e con paperella salvagente in vita) va risolto il secondo problema. La banca (istituto di credito on line) emette, per erogare la somma del mutuo, specifico assegno circolare, inviandolo al notaio a mezzo corriere. Ma quest'ultimo, nel giorno 30 luglio salta la consegna ed il giorno dopo (giorno dell'atto) mette le consegne del giorno prima in coda. Effetto ? a due ore dall'atto non c'è traccia degli assegni, che vengono recuperati solo dopo aver rintracciato l'incaricato del corriere ed essere andati con propri mezzi a prendere dalle sue mani, in qualunque luogo egli si trovi, l'assegno, a costo di farci un frontale.
Se oggi sono a casa nuova, evidentemente anche il secondo problema fu risolto quel giorno e se non credete ho testimoni, ovvero il carissimo amico che ha intermediato con l'istituto di credito on line e che non ha di certo perso la mia amicizia, ma ha visto crescere la mia stima nei suoi confronti, avendo egli lottato al mio fianco, riuscendo alla fine a risolvere il tutto. Anzi, siccome egli è sostenitore del presente blog, lasci un commento per validare quanto detto e convertire alla fede i "Tommasi" che non crederanno fino a quel momento.

capitolo 2 "la mia vita in una scatola"
Il trasloco richiede preparazione. Lo sa bene mia moglie (che peraltro del trasloco è la principale artefice, anzi, io direi colpevole).
Racconterò (forse o forse no o comunque tuttò non riuscirò) quanto ho fatto personalmente e materialmente, per rendere concreto il trasloco ed abitabile la casa in cui ora vivo. Non voglio dire che mia moglie non abbia fatto la sua parte, ma di certo, ciò che l'ha contraddistinta è stata la gestione dei tempi. Nello stile del più agguerrito centometrista che sa di essere più debole e che quindi confida nella falsa partenza non rilevata, mia moglie ha cominciato a "fare gli scatoloni" già un mese prima della data fissata per il trasloco.
Risultato ? quello positivo: lo sviluppo della riflessione esistenziale circa la pochezza dell mia vità. In pochi scatoloni in quel mese era chiusa quasi tutta la mia vita. quello negativo: in tutto quel tempo mi sentivo più povero del famoso Santo di Assisi. A casa non si trovava più un benemerito ... fino al punto che anche volendo innalzarmi e vivere solo di spirito, ho cercato di leggere i libri che avevo iniziato, ma nulla anche quelli già negli scatoloni!

capitolo 3 "imparare dall'esperienza"
Ho già scritto in proposito, ma chi conosce lo specchio di Galadriel sa che "esso esso mostra cose che furono", "cose che sono", ma anche "cose che ancora devono essere". In altre parole, lo specchio vi mostrerà ancora quelle date aggiungendone una, il 2018 e gli stessi numeri più uni nuovo il 9.
Come detto, con la sequenza numerica 5 7 e 9 (per me più famosa di quella di Fibonacci) lo specchio vuol mostrarmi (vista l'etimologia latina "ammonirmi") il prossimo trasloco, affinchè per il futuro, io possa apprendere dall'ultima esperienza ?!!?!!
Appunto, io non voglio apprendere, anzi sì, voglio apprendere: se mia moglie, fra qualche anno, dovesse parlarmi di nuova casa, io naturalmente la cambierò ... moglie intendevo !!! basta traslochi, basta.
E mi conforta un pensiero: lo specchio mostra molte cose, oltre a quelle "che ... si sono già verificate", anche "alcune" che "non avverranno mai; accadranno solo se coloro che le vedono abbandonano la loro strada per impedirle” e come detto se fosse, non abbandonerò la strada, ma la moglie. Il rischio sarebbe, altrimenti, l'andare incontro al destino di dover errare più di quanto fece il Popolo Ebreo in fuga dall'Egitto (40 anni), quando ad oggi, io erro da soli 12 anni . Cosa mi distinguerebbe dal popolo Ebreo ? Nel loro errare esso aveva ben presente la meta, splendida destinazione la terra promessa. Io, errando da 12 anni ho cercato di comprendere ed ho chiesto quale dovesse essere la meta; attendo ancora risposta da mia moglie.

capitolo 4 "scoperte"
Devo, però, dire che con il trasloco si fanno anche mirabili scoperte, pari a quelle del neonato che approccia per la prima volta la vita. Ed ogni trasloco te ne rivela di nuove, così che mai ti basteranno traslochi per non rimanere sempre ed ancora un volta stupito.
1° scoperta: si parla spesso in televisione di "tolleranza zero" a propostio di lotta alla criminalità. Chi non ha mai traslocato non può conoscere il vero significato di tolleranza zero. Io l'ho scoperto a mie spese in questa occasione. Avevo preso ben bene le misura di ogni stanza per ricollocare o riadattare i vecchi mobili. Tutto filava liscio il giorno del trasloco, fino alla libreria dello studio, che trasportata al 1° piano, per soli cm1, 5 non entrava a parete per intero, con tanto di eliminazione di una parte di essa, con (ri)discesa al piano terra (mobile in spalla) fino al garage ove giace in attesa di prossima risurrezione. Lezione: quando prendi le misura il metro non tollera uno "zero" nè in più nè in meno;
2° scoperta: ho scoperto il motivo del successo di Harry Potter. Tutti noi sognamo che nella nostra vita entri un pò di magia e bello sarebbe che ci vedessimo arrivare un "gufo" diverso da quelli che spesso inconriamo in vita, che ci venga a recapitare la nostra lettera per Hogwarths. Chi ha letto "il principe mezzosangue" o ne ha visto la recente rappresentazione in film, può meglio comprendere. Mi son trovato in mezzo a scatoloni, scatolette, pacchi, specchi, piatti, sacchi... e per un momento ci ho provato. Avete preente la scena in cui a casa del Prof Lumacorno, Silente tira fuori la bacchetta e "tac" rimette tutto in ordine". Mi son ritrovato, all'improvviso con un mestolo in mano, mentre l'agitavo e provavo tutte le formule magiche conosciute (salacadula... sim sala bim ...) fino ad arrivare ad accio qui accio là non nel senso della formula usata dai maghi in Harry Potter, ma nel senso che vedendo che non succedeva nulla ho cominciato pure a tirar qualche moccolo. Ho scoperto quindi, come il trasloco e le sue difficoltà portino l'uomo a ricercare al di fuori di sè la forza per superarle ... ed infatti io ero proprio fuori di me!
3° scoperta: nella vita si è costretti, a volte, a bluffare. Accade di farlo specie in campo commerciale, quando si acquista qualcosa. Per cercare di spuntare un buon prezzo, si dissimula il bisogno. Ci ho provato pure io in occasione del trasloco. Si sappia che la prima notte passata nella nuova casa era lo scorso 30 luglio, ovvero uno dei più caldi di quest'estate. Finestre aperte, zanzare a volerne, la mattina dopo punto in ogni luogo, avevo tanto di occhio gonfio. Doveva arrivare il tecnico che aveva installato le persiane. Buona occasione per chiedergli se montava anche le zanzariere. Risposta affermativa; anzi se volevo, mi disse, proprio quel pomeriggio aveva l'ultimo ordine prima della pausa di agosto. Un colpo grosso ... zanzariere prima di ferragosto. Tecnica del consumatore, dissimulante il bisogno: chiedo un preventivo, ma dico che posso aspettare anche dopo e farle la prossima estate, così nel frattempo raccolgo altri preventivi, se però mi fa un prezzo buono le faccio subito!!! però non ho mica bisogno urgente di zanzariere.
Che volpe che sono, che occhio furbo !!! appunto che occhio. Ma con un occhio gonfio come l'avevo per la notte passata a pugilare con le zanzare, quanto avrà riso il tecnico. Avrò avuto un buon trattamento ? non lo voglio sapere, le zanzariere però sono oggi già installate.
4° scoperta: spiegarsi non è sempre facile. Vengono i pittori edili che devono fare dei ritocchi all'esterno. Gli chiedo se mi possono lasciare del bianco per fare dei ritocchi in casa, causa post trasloco dei mobili. Me lo lasciano. Faccio i ritocchi e vedo che una volta asciugato il colore, dove ho ritoccato la parete è più bianco, anzi quei punti sono bianchi, come non lo è la parete non ritoccata, che appare grigiastra (fumo di Londra, grigio perla, etc. boh). Duplice scoperta: bisognava spiegarsi meglio e non chiedergli il bianco, ma la tinta da loro usata per le citate pareti. Avrei evitato la seconda scoperta, cioè che quel grigio fumo di Londra era il colore dell'intonaco, visto che quelle pareti loro non le avevano mai tinteggiate (un gran bel lavoro). Risultato, al posto dei ritocchi ho dovuto tinteggiare tutte le pareti. L'unica fortuna ? soggiorno e cucina ed un bagno l'avevo già tinteggiato prima di traslocare, visto che la consorte voleva colori più caldi e non quel bianco sbiadito, che si percepiva a prima vista (e ci credo ch'era sbiadito, appunto, grigio perla intonaco puro) .
Tante altre cose potrei raccontare e, forse, arriverebbe il prossimo trasloco prima di aver finito. ma qui concludo perchè ormai è fatta e son qui nella nuova casa, assieme al buon caro e "vecchio" specchio di Galadriel in attesa di future immagini per i prossimi post.