lunedì 28 dicembre 2009

Viva l'Italia


Lo prometto! dopo aver pubblicato alcuni post, che avevo ormai da tempo preparato, ho già pronto un nuovo post a carattere auto ironico, caricaturale ... insomma, uno di quelli finalizzati a parlar d'altro che non sia la cronaca, la politica. In altre parole, un post per alleggerire i toni ed evadere dalla realtà, in una maniera particolare. Il tema quale sarà? le feste di natale naturalmente!
Ma sino ad allora abbiate la pazienza di sopportare qualche post di minor leggerezza, sapendo che farò di tutto per sgravarli del loro peso.
Primo post della serie: Viva l'Italia, ovvero come essere orgoglioso del proprio Paese e convivere con gli altri senza doverne sopportare tutti gli aspetti.
Giorni fa, vi ricorderete senz'altro, dopo la sentenza di colpevolezza di Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher, sono apparsi articoli su quotidiani e servizi su Tg televisivi, che raccontavano dell'interessamento della Clinton (Segretario di Stato non un pinco pallino qualunque) nei confronti della citata vicenda. La gran parte di queste articoli e servizi, in pratica, riportavano dichiarazioni della Clinton con cui manifestava, su sollecitazione di una senatrice americana, la propria disponibilità ad ascoltare chiunque avesse dei timori sul fatto che la sentenza fosse stata condizionata da sentimento antiamericano.
Alcuni articoli affermavano proprio che la condanna aveva, infatti, profondamente scosso gli Stati Uniti.

Subito tre riflessioni:
1) non credo che una tal vicenda abbia potuto scuotere profondamente l'intera nazione degli Stati Uniti, specie di fronte a ben altre situazioni che dovrebbero scuoterla in tal modo;
2) non credo che la Clinton, sia così interessata e disponibile ad esaminare siffatta vicenda, dati gli impegni e le questioni che ben più profondamente la assorbono;
3) è fuori discussione che la sentenza sia condizionata dall'anti americanismo che affligge l'Italia e gli italiani, proprio perchè nessun sentimento anti americano ci appartiene.

Semmai è proprio questo il punto che va approfondito e va subito detto che una tale affermazione ci indigna ed offende, perchè un tal sentimento non ci appartiene e prova ne è che ben più tristemente abbiamo mal digerito sentenze e soluzioni che ci hanno reso poca giustizia, senza che ciò intaccasse i sentimenti di collaborazione e convivenza con gli Stati Uniti America.

Non mancano gli esempi:

A) prima vicenda: SIGONELLA E ACHILLE LAURO: parliamo addirittura del 1985 ed il post serve a rinfrescare la memoria. In sintesi, ma è meglio leggere il link, lo scontro e la crisi diplomatica tra i governi del nostro Paese e quello Statunitense avvenne perchè, malgrado l'Achille Lauro era di fatto parte del nostro territorio, in quanto nave italiana, gli Stati uniti volevano condurre un'azione di forza per liberare gli ostaggi, malgrado il parere Italiano e la decisione contraria del nostro governo. Insomma un bel rispetto della sovranità del nostro Paese e buona dimostrazione di filo italianità (altro che avversione e sentimento antiamericano);

B) seconda vicenda FUNIVIA DEL CERMIS: altro link. In sintesi la vicenda è conosciuta anche come strage del Cermis in quanto riferentesi ad un fatto che ha provocato la morte di 20 persone ad opera di un aereo statunitense nei cieli italiani.
E' il 3 febbraio 1998 ed alle 15.13 un aereo militare statunitense decollato dalla base aerea di Aviano, durante un volo di addestramento, trancia i fili della funivia del Cermis in Val di Fiemme, provocando lo schianto al suolo della cabina della funivia, da 80 metri di altezza, in cui si trovavano le venti persone.
Notizia: l'aereo pur danneggiato alla coda ed all'ala fa ritorno alla base ... le venti persone non hanno potuto far altrettanto. Che dire ? sicuramente il pilota, in addestramento, era stato sino ad allora, mal addestrato e chissà se gli hanno tolto il permesso di volare. Di sicuro, in tema di sentenze giuste e non condizionate da anti italianità, vi racconto come è andata.
I pubblici ministeri italiani richiesero di processare i quattro marine in Italia, ma nulla fu riconosciuta la giurisdizione degli USA
Inizialmente tutti e quattro i membri dell'equipaggio furono indagati, ma solo il pilota Richard Ashby e il suo navigatore cap. Joseph Schweitzer comparirono effettivamente davanti al tribunale militare americano per rispondere dell'accusa di omicidio colposo.
Sintesi del proceso:
- la Corte militare accertò che le mappe di bordo non segnalavano i cavi della funivia;
- riconobbe però che l'EA-6B stava volando più velocemente e a un'altitudine molto minore di quanto permesso dalle norme militari (le prescrizioni al tempo imponevano infatti un'altezza di volo di almeno 2000 piedi (609,6 mteri);
- il pilota dichiarò che egli riteneva che l'altezza di volo minima fosse di 1000 piedi (304,8 m). Il cavo fu tranciato a un'altezza di 360 piedi (110 m).
- il pilota sostenne che l'altimetro dell'aereo era mal funzionante, e affermò di non essere stato a conoscenza delle restrizioni di velocità;
RISULTATO: nel marzo del 1999 la giuria assolse Ashby. Anche le accuse di omicidio colposo nei confronti di Schweitzer non ebbero seguito.

Però, quando la giustizia non è mossa da sentimenti anti qualcuno e non è condizionata .... c'è comunque un altro processo, non un secondo grado). Infatti, i due militari furono nuovamente giudicati dalla corte marziale USA ma, stavolta, per intralcio alla giustizia per aver distrutto un nastro video registrato durante il volo nel giorno della tragedia. Per tale capo d'accusa furono riconosciuti colpevoli nel maggio del 1999. Entrambi furono degradati e rimossi dal servizio. Il pilota fu inoltre condannato a sei mesi di detenzione, ma fu rilasciato dopo quattro mesi e mezzo per buona condotta.

Condannati quindi , ma non per omicidio, ma per intralcio alla giustizia ... sic !!!

Però c'è sempre la difesa: nel febbraio 2008 i due piloti hanno impugnato la sentenza e richiesto la revoca della radiazione con disonore, allo scopo di riavere i benefici finanziari spettanti ai militari. Hanno affermato che all'epoca del processo, accusa e difesa strinsero un patto segreto per far cadere l'accusa di omicidio colposo plurimo, ma di aver voluto mantenere l'accusa di intralcio alla giustizia «per soddisfare le pressioni che venivano dall'Italia». È comunque stato riconosciuto che l'aereo viaggiava a bassa quota e che la velocità era eccessiva per gli ostacoli presenti in zona.

La ciliegina: nell'occasione dell'incidente, il marito della Clinton, il caro Bill, allora Presidente USA, si scusò per l'incidente alcuni giorni dopo, e promise alle famiglie delle vittime risarcimenti in denaro.
Risultato: il Senato degli Stati Uniti ha stanziato circa 40 milioni di dollari per i risarcimenti ai familiari delle vittime e per la ricostruzione della funivia, ma nel maggio dello stesso anno lo stanziamento, respinto da una commissione del Congresso, non è stato confermato dal governo nella persona del ministro della difesa. Dei risarcimenti hanno quindi dovuto farsi carico, in prima istanza, la Provincia di Trento (cinquantamila euro per ogni vittima ed il finanziamento della ricostruzione della funivia) e poi l'Italia tutta (rimborso delle somme alla Provincia).

Quindi, se la moglie è tal e quale al marito, allora non ci sono problemi per la promessa di interessarsi alla questione Amanda Knox.

Per dire, però, la piena verità, non possiamo lagnarci di un torto verso il nostro Paese perchè i morti non erano tutti Italiani, che erano solo tre, perchè sette erano tedeschi, cinque belgi, due polacchi, due austriaci e uno olandese. Insomma semmai potevamo parlare di SENTIMENTO ANTI EUROPEO.

C) terza vicenda CALIPARI E SGRENA: dopo il solito link dovrei sintetizzare, ma la questione è più recente (4 marzo 2005) e la ricorderete. Fu ucciso Calipari, un funzionario italiano o meglio il Capo dipartimento del Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare. Da chi? Marines statunitensi. Perchè ? se si potesse scherzare, direi perchè aveva liberato un ostaggio, la giornalista italiana Sgrena, che era nelle mani dei rapitori iracheni. La verità è che l'auto fu colpita da numerosi colpi di arma da fuoco e le ricostruzioni dei militari Americani e di coloro che subirono il fuoco (amico?) son diverse. Anche in questo caso la giustizia Statunitense "non condizionabile da sentimenti di alcun genere" non l'abbiamo vista. L'Italia, con spirito anti americano, il 25 ottobre 2007, attraverso la Terza Corte d'Assise di Roma ha prosciolto l'imputato Mario Lozano, dichiarando il non doversi procedere per difetto di giurisdizione.
Un consiglio: addestrateli meglio questi militari o che siano a terra o che siano in volo non mi pare facciano sempre un granché bene !!!

D) quarta vicenda ABU OMAR: ancora il link a cui vi affido interamente stavolta e vedrete che anche in questo caso di sentimento antiamericano ce n'è ben poco.

La morale e sintesi del Post ? Se i nostri senatori e parlamentari in genere sono rimproverabili per la poca concretezza ed attenzione ai reali problemi della gente che li ha eletti, i senatori Statunitensi brillano, invece, per fantasia. Parlano di spirito anti americano che condiziona una sentenza emessa da giudici italiani per la condanna di una cittadina americana quale omicida A loro parere ciò in assenza di prove e solo perchè ci stan sulle scatole gli americani.
Prima di farsi i film (il cinema italiano è sempre migliore del loro quanto a realismo e concretezza) si vadano a rivedere tanti casi di giustizia nel loro Paese, oltre alle vicende che ho citato. Sì , che in quei casi di prove ce n'erano, eppure quanto a giustizia ...

venerdì 18 dicembre 2009

La libertà del c...


Scusate il titolo , ma sono inc...

Non come lo è Adornato, di nome Giovambattista, cioè in modo qualunquista, ma in modo pertinente e puntuale.

In un mio recente post avevo trattato di temi, quali i vangeli apocrifi, l'opera di Kasantzakis ed in modo più ampio della figura di Cristo, del mistero che ruota intorno alla sua figura, le domande che ci pone, il suo profilo umano, prima ancora che divino.

Ebbene trattando di questi temi, non si può dimenticare uno scrittore, premio nobel per la letteratura, che tra le tante opere ha scritto "il vangelo secondo Gesù".

Dicevo che non lo si può dimenticare e, invece, qualcuno lo vorrebbe far dimenticare. Più che qualcuno una casa editrice; e non perchè non sia un autore meritevole, ma perchè "parla male" del padrone. Indovinate di quale casa editrice parlo?

Il tutto, appunto, non per strategia commerciale, ma sembrerebbe per degli articoli pubblicati dallo scrittore portoghese sul blog e sulla stampa estera (vedi articolo in "El Pais"), che parlano male di Berlusconi.
Ma perchè la Casa Einaudi ? forse per il fatto che questa Casa Editrice risente ormai dell'influenza della Mondadori ?

Il fatto che ha provocato ampia risonanza, in Italia e non solo, è dovuto anche alla circostanza che la Einaudi ha pubblicato, abitualmente, in Italia le opere di Saramago. La Casa editrice si difende asserendo che: non pubblicherà il libro, non perché anti-berlusconiano, ma perché semplicemente diffamatorio, a prescindere dall’identità del politico preso di mira da Saramago.

Il libro sarà pubblicato comunque in Italia dall’altra editrice torinese, Bollati Boringhieri, che dichiara di non temere querele.
Evidentemente questa Casa non ha riscontrato il carattere diffamatorio nell'opera, forse anche perchè ha, ancora, una considerazione della letteratura e della libertà di scrittura al pari con quella di Altre Case editrici Europee, visto che il libro è già stato, tranquillamente pubblicato già in Portogallo e Spagna con il titolo “Il quaderno”.
Pensate se nella storia della letteratura, opere che hanno criticato Stati, regimi non fossero stati pubblicati ... certo diciamo che queste opere sono state pubblicate negli altri Paesi, non in quelli criticati od in cui il regime esisteva, in quanto, ovviamente, in tali luoghi erano considerati ... diffamatori.
Non a caso il libro sarà pubblicato un po’ dovunque, dalla Germania all’Inghilterra , evidentemente, all’estero la situazione è diversa in tema di sensibilità diffamatoria.

Sarà un caso il fatto poi che il libro nasce dal blog dello scrittore, nel quale Saramago paragona Berlusconi e Catilina schierandosi sì è vero con con Paolo Flores D’Arcais, ma anche con Andrea Camilleri, che sul quotidiano spagnolo “El Pais” hanno auspicato una «catarsi collettiva che risvegli il civico agire nella parte migliore della società italiana», sostenendo apertamente Antonio Di Pietro nell’attuale contesa politica ?

C'è però da capire Einaudi: immaginate se venisse convocata in giudizio per diffamazione dalla sua stessa proprietà: dopo il processo breve, Berlusconi inventerebbe il processo paradosso.

Per il momento lo struzzo, quello di Einaudi, ha messo la testa sotto la sabbia.

Certo è che resta d'attualità un tema: Libertà degli autori, libertà degli editori.

Io dico, alla faccia della libertà, appunto, viva la libertà del C... .


lunedì 14 dicembre 2009

"Tanto tuonò che ..." ovvero "al lupo al lupo!"



Nell'ultimo post "Presepio, albero di natale e luci da esterno", avevo scritto che ne avevo già pronti degli altri, la cui pubblicazione rimandavo, proprio per prendermi una pausa, per scriverne uno in tema con l'immacolata concezione, diciamo in tono meno serioso ed ironico caricaturale. Avevo aggiunto che la pubblicazione degli altri sarebbe seguita di lì a poco per non fargli perdere il dono dell'attualità.
E' così è, o meglio potrebbe essere stato, perchè di fatti nuovi ce ne sono stati, ma non crederete a quello che sto per scrivere.
Ho appena fatto presente in merito al venir meno dell'attualità di questo post del "così è, o meglio potrebbe essere stato". Infatti, il titolo originario era "tanto tuonò che ..." ed il tema centrale era la cattura di due esponenti della mafia, avvenuta pochi giorni fa. Dirò poi perchè avevo scelto questo titolo.
Il caso ha voluto che proprio il titolo non perdesse la sua efficacia in termini di rappresentazione della realtà, anche dopo i recenti fatti, o per meglio dire il recente FATTO: l'aggressione a Berlusconi.
Il titolo mantiene la sua attualità (lo scoprirete quando espliciterò il focus del post) aggiungendo magari solo una sorta di sottotitolo "al lupo, al lupo" e dirò, poi, anche in questo caso il motivo.
Giorni fa, ripensando al famoso detto popolare, avevo pensato al titolo "
tanto tuonò che ... piovve", nel momento in cui ho appreso la notizia dell'arresto di due esponenti della mafia siciliana.
Vi ricorderete di certo, il clamore per l'arresto di Gianni Nicchi, il boss ragazzino, ('u picciotteddu) di cui fra parentesi aveva parlato il pentito Marco Coga (a volte i pentiti non vengono sminuiti).
Dicono più testimoni, che Nicchi non aveva mai lasciato Palermo, ma che, anzi, sentendosi sicuro, frequentava i locali, sfrecciava per la città con l'unica preoccupazione e precauzione del casco integrale (non per le cadute, ma per non farsi riconoscere). Minchia, che volpe !!! lo cercano tutti e l'unica preoccupazione mentre sfreccia per la città è il casco integrale ... in una città dove la maggior parte della gente gira senza casco ... ma non avrà pensato che così dava più nell'occhio ed insospettiva ancora più ? Eh ! però alla fine l'hanno preso. Già l'hanno preso, dopo tanto cercare, proprio pochi giorni dopo in cui saliva la polemica sul pentito Spatuzza che accusava Dell'Utri e Berlusconi, e quest'ultimo che proclamava alle folle che il suo governo era quello che più aveva fatto contro la mafia e dopo tanto proclamare alle folle, naturalmente è arrivato il miracolo: la cattura di un boss della mafia.
Raccontano le cronache che anche venerdì, la sera precedente all'arresto Nicchi e' salito in sella a una enduro ed è andato a bere in un pub con un amico. Ma gli agenti l'hanno visto uscire dalla casa,
che da tempo tenevano sotto controllo, perché, nonostante fosse disabitata dalla morte della proprietaria, era frequentata da diverse persone, alcune delle quali già individuate come i favoreggiatori del boss. L'unica cosa era uscito col casco indosso, la polizia non era certa dunque che si trattasse di lui; l'ha pedinato e ha atteso che rientrasse.
Insomma, proprio in quei giorni particolari, l'effetto speciale. il governo lotta contro la mafia ed arresta un, anzi due boss, perchè, oltre Nicchi era stato arrestato Tanino Fidanzati, lui però non picciotto, ma anziano padrino di Cosa nostra. Anche in questo caso, la polizia lo cercava da mesi. ma le cronache qui raccontano che c'è stato il colpo di fortuna: un ispettore che passeggiava in via Marghera a Milano ha riconosciuto il vecchio boss e ha chiamato i rinforzi.
Dichiarazioni di Berlusconi "Due colpi straordinari" ed aggiunge: "Credo che sia una bella situazione, una bella operazione che deve confortare i cittadini di buon senso». Che ci azzecca "cittadini di buon senso" ???? perchè quelli che non hanno buon senso ???? Lì per lì, non ho capito. Poi ieri, saputo che ad aggredirlo era stato uno che di buon senso sembra non ne avesse, ho compreso: forse voleva dire che quelli di non buon senso non si sarebbero sentiti confortati". Che dire!??! chi lo prende per il c.. perchè si crede Iddio, dovranno ammettere che il premier è quanto meno profetico.
A parte le battutaccia criticabile in questo momento, il motivo del titolo era questo. Due "colpi straordinari" all'indomani delle accusa di Spatuzza, dopo che sono mesi che si cercano due boss, uno che gira per Palermo, ma con il casco, e l'altro riconosciuto per caso da un agente, mentre passeggia per Milano.
Qualche sospetto viene che dopo aver detto e ridetto che questo governo è contro la mafia, per i cittadini (di buon senso) occorre dar dimostrazione: ... tanto tuonò che ... piovve.
Ma si sa la colpa è mia che sono malizioso.
Va però detto che Maroni, Ministro dell'Interno (anche di lui parlerò poi, perchè non ha perso di attualità) un pò di coda di paglia ce l'ha, visto che ha dichiarato: gli arresti «rendono giustizia di certe farneticazioni, ma le catture dei latitanti non sono mai a orologeria: sarebbe un'idiozia pensare una cosa del genere (
vabbè sono malizioso e pure idiota).
Mi preme però sottolineare una cosa: so per esperienza diretta, anche se in altri settori, che le forze che hanno compiti istituzionali, come quelli di polizia, operano e continuano ad operare per spirito del dovere, a prescindere dal Governo esistente e forse, anche malgrado un governo esistente. Così almeno fanno le forze di buon senso e buona volontà. Quindi basta di tirar per la giacchetta ed accaparrarsi meriti non propri per fini propagandistici e politici e per sconfessare le accuse mosse, da cui ci si deve difendere nelle aule deputate (nel senso non parlamentari , ma quelle giudiziarie).

Ma veniamo al punto: perchè il titolo conferma la sua piena attualità ?
Sapete cosa è successo ieri: l'aggressione a Berlusconi. Premetto, certi atti mi irritano a prescindere da chi li subisce, fosse anche la persona che ritengo più antipatica e che detesto.
E' un fatto emotivo ed istintivo, un'avversione alla violenza.
Debbo però dire che erano non dico anni, ma di certo mesi, che il nostro Premier si sentiva vittima (innocente) di tutti, tutti ce l'hanno con lui, etc. , etc.
Così tanto tuonò ... . ecco che il titolo resta attuale.
Ma il focus del post è un altro. Stasera Minzolini, Direttore del Tg1 (sulla stessa rete dopo sarebbe seguito Vespa con il solito Porta a Porta speciale, così ho spento la televisione dopo il Tg), ha chiamato proprio così Berlusconi, la vittima (porello), ricordando che proprio lui (la vittima) da giorni stava sollecitando un ritorno alla normalità. Ma per Minzolini qual'è la normalità ??? Io sentivo che da giorni Berlusconi tuonava contro la Corte Costituzionale e la Magistratura di sinistra che con lui ce l'aveva; e poco prima se l'era presa con il Pretore di Milano che l'aveva condannato a risarcire i danni a De Benedetti.
Allora, ecco cosa voglio dire:, siccome sono in questo senso super partes e disprezzo la reazione violenta esprimo un mio pensiero:
e se il cittadino con "poco buon senso" diciamo psicolabile, invece che stargli sulle bal... Berlusconi, ce l'aveva con i giudici, magari per un processo andato male ed eccitato dai proclami di Berlusconi prendeva e tirava qualcosa (o peggio) ad un giudice di Palermo od al pretore che i canali Fininvest avevano trasmesso anche in TV per far vedere il colore dei suoi calzini, oggi cosa dicevamo ? La vittima chi era ? chi era che aveva usato toni che potevano scatenare reazioni inconsulte ?
Prima di etichettare vittime e carnefici pensiamo a tutta la vicenda ed il premio nobel per la pace, diamolo a chi lo merita !!! altrimenti, diamolo a Bush che, povera vittima, ha rischiato di prendere due scarpe in faccia (la più giovane età permette riflessi più pronti) e solo perchè un iracheno era un pò incazzato per quel poco che accadeva nel suo Paese ... vuoi mettere quello che subisce Berlusconi in Italia.

Ora spiego il perchè del sottotitolo "al lupo, al lupo". In parte già ho detto: erano mesi che faceva il calimero. Il fatto è però che come chi grida al lupo, al lupo, nel momento in cui il lupo arriva nessuno ci crede.

Infatti, nessuno lo ha protetto, in mezzo a tutta quella folla, nonostante da giorni tutta la stampa aveva diffuso la notizia che fonti di sicurezza ritenevano altamente possibili eventi del genere.

E' qui la questione Maroni: proprio quel giorno, durante il comizio davanti al "suo" popolo Berlusconi aveva enunciato i meriti del Governo e tutti i risultati raggiunti. Ora però possiamo dirlo: quanto accaduto una cosa certa l'ha dimostrata, ovvero un fallimento del Governo. Parlo del tema della sicurezza, slogan più sicurezza per tutti. Possiamo fidarci, sentirci al sicuro, quando nemmeno lui lo è stato. Maroni, invece della coda di paglia, di questo dovrebbe preoccuparsi. oggi, ha però affermato, che tutto era stato ben predisposto, ponendo attenzione a persone sospette ed appartenenti ad ambienti potenzialmente pericolosi ... si erano però dimenticati degli insani e delle gente di "non buon senso", per vigilare troppo sulla restante parte dei cittadini.

Un augurio comunque al Presidente, rigettando tutti i gesti violenti contro chiunque. Però, che non si senta troppo vittima (che poi gli porta sfiga) e torni presto al suo lavoro ... ho ancora post da pubblicare, ma se non torna presto finisco anche quelli; e poi di cosa scrivo, ???? solo di poesia, letteratura, etc, etc. ???!!!

martedì 8 dicembre 2009

Presepio, albero di natale e luci da esterno



Non ho scritto post da alcuni giorni, o meglio non li ho pubblicati.
Sì, perchè lo specchio ha continuato a mostrarmi immagini, anzi, a dire il vero, ha incrementato la produzione. Ho, quindi, altri post che pubblicherò nei prossimi giorni, prima che perdano in attualità, ma oggi ha la precedenza questo, data la giornata in cui lo specchio mi ha invitato a scriverlo. Oggi, l'Immacolata concezione per il sacro, la giornata degli addobbi natalizi per il profano.
Così io, che ho il senso del sacro, ma riesco puntualmente a profanarlo, ho santificato l'odierna giornata con la realizzazione degli addobbi, profanandone la sacralità, visti i bestem...oni cacciati fuori.
Primo passo: lo spolvero degli scatoloni in garage. Sì, perchè in un anno di polvere se ne accumula, ma in pari misura, in questo giorno, se ne va nel mentre si ricercano gli scatoloni giusti: tiralo giù, rimettilo su, no ancora giù, poi su ... e così mezzi intossicati ed impolverati ci si avvia in casa, dove ci aspetta la sorpresa:
"Ero sicuro che quella prolunga l'avevamo messa lì ed invece dov'è ?"
e
"quella presa non c'è !?!"
"Ah sì, l'avevo presa io", dice mia moglie. "per l'aspiravolvere".
Esclamo io "ma sull'aspirapolvere non c'è !?"
ribatte mia moglie "e che ne so io dov'è!"
il tutto come se le spine vivessero di vità propria e se ne andassero in giro fino al Natale, cui giungono naturalmente in ritardo: Eh sì, perchè quella spina
ricompare d'incanto, ma solo il giorno dopo l'Epifania, dentro lo scaffale delle pentole (in cui s'era infilata certamente per errore, ubriaca dopo il veglione di fine anno).

Terminata l'incavolatura da ricerca materiali, operazione risultata più complessa della ricerca di dispersi post slavina, si comincia l'allestimento.
Comincio dal presepio. Dopo anni di abbandono, quest'anno casa nuova, vita nuova. Trovato lo spazio per realizzarlo, riprendo la tradizione, ovvero la scatola, dove ci sono le statuine.
Mi prende subito un moto d'ira, come accade, sovente, alle donne che incontrano un'amica dopo vari anni: rivedo i pastori, gli arrotini, il pescatore, etc. etc. gli stessi di quando ero bambino. Li osservo e non sono invecchiati di una virgola.
Mi chiedo "lasciamo perdere gli angeli, ma loro, con la vita che fanno, al freddo, mangiando poco, come possono rimanere sempre uguali, mentre, io, guardandomi allo specchio, ho più rughe e
nuovi solchi che un campo arato in ottobre".
Terminato con quest'irrazionale pensiero e scoperto che il tempo passa, mi calmo vedendo mia figlia. Sì, prima volta che faccio il presepio con lei. Lo spot del mulino bianco mi mostrerebbe sorridente, intento ad osservare mia figlia che piazza le statuine, aiutandola di quanto in quanto. Invece, passo due ore a spiegargli l'evoluzione pittorica e lo sviluppo della prospettiva nell'epoca rinascimentale per convincerla a piazzare le statue in armonia tra loro e con la stampa che fa da sfondo. Le spiego, poi, che se è vero che la gran parte delle statue guardano verso la capanna, non possono guardare verso noi che osserviamo il presepio; ma scopre che non mento solo dopo che arrivata a piazzare tutte le statue sta per mettere la capanna e si trova inguaiata perchè il personaggio principale risulterebbe, diciamo, un pò fuori campo, nell'inquadratura d'assieme. Quindi si ricomincia daccapo, ma alla fine il presepio grida "presente". Naturalmente, ho raccontato solo la parte finale dell'impresa, perchè prima: compra o trova il muschio, piazza le lucine, nascondi il filo tra il muschio ed allora copri lì, ma si scopre là, ricopri là, si scopre costì, si vede più in qua, no di là ... ma alla fine lascio stare, senno insieme all'angelo qualche preghiera in cielo faccio volare.
Insomma, finito il presepio, riprendo fiato, lo guardo e sento ... sbam !!! ... casa nuova, presepio nuovo, calcoli sbagliati: prima non c'erano i gatti, oggi sì. Anche loro, come mia figlia, prima volta che disfano il presepio. Così il presepio è itinerante e mutevole, non di giorno in giorno, ma di ora in ora, con tanto di guadagno in termini di fantasia e novità.

Passiamo all'albero. Primo addobbo le luci. Come ogni anno riprendo i fili delle luci e, come ogni anno, scopro che la metà non funzionano più. Anzi, provo le luci e funzionano, ma il destino avverso si maschera e si confonde con la buona sorte. Così, mentre sono lieto perchè dei tre fili tutti funzionano, studio come metterli e li metto per addobbare l'albero e, una volta finito, infilo le prese nella ciabatta e dei tre fili ne funziona solo uno.
E' ormai provato dalla scienza moderna, che le lampadine subiscono un cedimento emotivo che si trasforma nel deperimento fisico, solo una volta che le si è collocate sull'albero.
Una corrente del pensiero scientifico attribuisce l'evento alla debolezza emotiva delle lampadine, che eccitate per l'entrata in scena cedono psicofisicamente.
La corrente della dottrina contraria alla tesi precedente, basandosi sul fatto che cedono in tal modo proprio le luci più vecchie, che dotate di esperienza non dovrebbero subire l'effetto emozionale, sostiene che il cedimento avviene causa l'insofferenza che le lampade hanno nei confronti dell'altezza. Quale corollario tale teoria afferma che cedono proprio le più anziane, in quanto la vertigine provoca nell'età avanzata danni più gravi ed irreparabili che in soggetti in età più giovane.
Questo la scienza.
Il volgo, cui appartengo, se ne infischia delle teorie, essendo troppo impegnato nel pensare a come fare nel minor tempo possibile e con il minor disagio, la seguente operazione: togliere solo i due fili che non funzionano, senza spostare quello che funziona (pena, magari, il troppo disturbarlo ed indurlo a cedere anch'esso). Operazione quasi impossibile, dato che il primo filo in un punto è sovrapposto al secondo, che è in altro punto è sotto il terzo fillo, quello funzionante, che a sua volta, più avanti è sotto il primo filo che in tal punto è invece, sotto al secondo filo. Insomma, dopo qualche tentativo, esasperato arrivo a strappare tutta la matassa di fili, appallottolandola ancor più di quanto già sia, lanciandola terra, con gioia immensa dei già noti gatti, che divertiti cominciano a scazzottarla a destra e manca.
La conseguenza è la corsa al primo e più vicino punto vendita, prima che chiuda.
Si comprano tre nuovi fili, ma il destino avverso ,
che, o non è uscito con noi di casa, o che se lo fosse è sempre più veloce nel ritornarci prima, è già pronto per il secondo atto.
Quanto sto per scrivere vale anche per le luci esterne: abbiamo comprato questi nuovi fili, venti, cinquanta, cento luci, non importa. Il fatto rilevante è che sono made in China. Non è questione di critica sulla qualità del prodotto, ma sulla mentalità cinese. Ricordo ancora un mio amico, che andò a comprare la cena da asporto in un ristorante cinese. Al ritorno, suonò al citofono per farsi aprire dalla moglie, che una volta rispostogli, si sentì dire "apri ! stì cazz.. de' cinesi". Aveva comprato la zuppa che, non si sa per qual motivo, i cinesi avevano risposto in contenitori di cartone che permettevano l'arrivo della zuppa in casa lungo una scia gocciolante, che, dalla busta, seminava liquido ed aroma per tutto il pavimento (ma solo di quel che restava rispetto a quanto già era stato utilizzato per aspergere strade cittadine e l'auto).
Appunto, stì cazz... de' cinesi. Apro le scatole delle luci e scopro che i fili li hanno confezionati con un nodo inenarrabile ed inconcepibile. "io le luci le ho pagate! ma che hanno progettato una specie di antifurto". Insomma, il primo problema è capire come srotolare il filo, da quale parte cominciare. Comincio a capire che non è un aspetto materiale, ma quanto fatto dai cinesi è una questione culturale-ideologica. Serve a mostrarci in senso metaforico il significato della vita:
- prendila dalla parte sbagliata e ti annoderai e ti riavvolgerai su te stesso e sui tuoi problemi per tutto il suo corso;
- prendila dal lato giusto e si srotolerà in un modo fluido e semplice innanzi a te.
Naturalmente, io srotolo il filo dalla parte sbagliata ed è tutto un ripassare il capo dentro le innumerevoli asole. Il tutto con difficoltà crescente, perchè il capo srotolato è sempre più lungo e sempre maggiore è la parte del filo che deve passare per le stesse asole.
Durante questa fase, si creeranno, ovviamente, ulteriori nodi e ci avviteremo su noi stessi, come scorfani presi tra le maglie di una rete.
Anche questo in misura maggiore quanto più grande è la nostra superbia e vanità:
se si è umili e si compra un filo da 20 luci la cosa dura poco;
ma se si è di indole "sborona" e si passa al filo da cento luci o si tratta di luci da esterno si rischia di ritrovarsi a srotolare fili, ancora mentre gli altri stappano spumanti e mangiano panettoni.

Ma anche questo momento critico passa. Ma, poi c'è l'ultimo nodo,.
Quando lo vediamo,
ormai sentiamo di essere arrivati al successo e, invece, la lezione cinese è ancora in essere: E' finita quando è finita!
Mai pensare di avercela fatta prima di allora, la vita questo insegna. E' proprio all'ultimo nodo che persa la concentrazione, che ci aveva condotti sin lì, sbagliamo il passaggio e riusciamo a creare nodi Savoia, francescani, doppia gassa, che neppure il lupo di mare più navigato riuscirebbe a tanto.
Insomma, ho scoperto anche quest'anno della distanza culturale tra noi occidentali del motto "in qualunque modo pur che si riesca"e gli orientali "il modo di arrivare al fine non è cosa indolore". Ero ormai dimentico della lezione di Marco Polo che tal distanza mi aveva già mostrato, quanto meno in senso fisico.
Comunque chi la dura, la vince. Montate le luci, attacco le spin.... le luci dell'anno scorso avevano spine che entravano nei fori della ciabatta. Ma queste?! Stì cazz... de' cinesi emigrati in Germania. Questi fili vogliono le prese tedesche. Neanche l'unificazione europea ci ha garantito l'uniformità nelle prese. E così, via, il negozio è ancora aperto, correre a comprar le prese tedesche
(in Germania la benzina costa meno).
Ritorno a casa attacco le luci, funzionano !!! Ma ... mettiamo le palle
(il destino avverso è tornato prima): non si ritrova la metà dei gancetti. Corri al negozio ... aspetta , aspetta ... vediamo cosa altro manca. Le ghirlande? quelle belle dell'anno scorso con tutti i lustrini anche a forma di albero !?! quest'anno, naturalmente sono tutte spelacchiate.
Stavolta destino avverso t'ho fottuto: tu eri già uscito di casa vista la mancanza di gancetti, ma io mi son fatti la lista.
Esco, arrivo al negozio. La commessa ride, non in tono amichevole, perchè ormai mi conosce, ma in modo ilare. Poi, un'occhiataccia, sta per chiudere.
Slalom veloce tra gli scaffali, intermedio da podio, all'ultima curva perdo un pò in aderenza (problemi di sciolina a quest'ora il pavimento è umido di sudore, non è più quello ad apertura negozio), rischio il fuori pista, ma con un colpo di reni supero il bancale, colpisco ed abbatto
(non lo inforco) il paletto snodato che regge il cartello dello sconto del 20% sugli articoli da mare, metto il baricentro ancora più a valle, afferro l'ultimo articolo e taglio il cancelletto sotto l'arco dell'antitaccheggio. Sono fuori, via verso casa.
Sono riuscito a comprare tutto, anche le palline del colore che voleva mia moglie. Salgo in macchina, le ghirlande al collo, come il campione olimpico sul podio.
Sono a casa. Questa volta, anche il destino avverso si è rassegnato e arriva trafelato, ma mentre si piega per riprendere fiato ho chiuso la porta.
Anche per quest'anno abbiamo presepio, albero e luci esterne. Buone feste!!!