mercoledì 6 gennaio 2010

una, nessuna e centomila feste di natale



Ecco il post che vi avevo promesso, quello "leggero".
Inizio, però, con un ringraziamento rivolto ad un assiduo lettore del blog (il maratoneta per chi lo conosce), che ha reso possibile, in qualche modo, la sopravvivenza di questo blog e, senza voler esagerare, sicuramente, la pubblicazione odierna di questo post. E' iniziato il nuovo anno, ma il primo gennaio, dopo una certa ora, il mio computer non ne ha più voluto sapere della rete. Il maratoneta ha, però, prima individuato il problema e, poi, l'ha risolto. Qual'era ? il fatto è che l'informatica con certi suoi sistemi (operativi), a volte, ti mette davanti dei cancelli (gates in inglese, per la precisione Bill), che sembrano insuperabili ai fruitori "artigianal fai da te", come io sono. L'informatica ti appare a quel punto, materia esoterica, ergo proibita per i non eletti. Causa i predetti sistemi (operativi) instabili, sei tu a diventar più instabile e, in quei momenti, prenderesti a martellate quei cancelli che hai davanti, nella specie hardware e software .
Annuncio così (per la gioia di altri lettori del blog) che, con il prossimo acquisto, vado davvero nel proibito, il cui simbolo si sa è la mela (per dirla anche qui in inglese, apple).
Ma ora a tutti voi il post e per il maratoneta questo e la dedica speciale che rimarrà nell'archivio del blog, perchè come avevo scritto nell'ultimo post, sono gli amici, che, con la propria presenza, danno a questo cammino che è la vita, il sapore della felicità.
E' arrivata l'Epifania e come dice il proverbio "tutte le feste si porta via". Già le feste! Ognuno le ha passate a suo modo, avendo a disposizione varie tipologie alternative: cene con parenti, cenoni o balli "fuori sede familiare", soli o con gli amici, in casa, in vacanza, ecc. Ma anche a fronte di alternative più o meno standard, ciascuno di noi esce dalle feste in modo diverso, avendo vissuto esperienze simili, ma soggettivamente diverse rispetto a quelle vissute dagli altri co-festanti. Per dirla, parafrasando il titolo di un'opera di Pirandello le feste diventano così una, nessuna e centomila, dipende dal punto di vista.
Comunque, nonostante tal diversità, vi sono situazioni, che tutti più o meno abbiamo vissuto e che vado a raccontare. Unico il contesto, ovvero la Cena e riunione con parenti.
In ogni cenone "parentale" che si rispetti, la casa si divide in varie "aree sociali":
1) C'è la zona del racconto di miti, leggende e cronaca, riguardante le conoscenze varie. Questa zona , se presente, è collocata di solito nei pressi del camino acceso. E' frequentata dal matriarcato, a cui ogni anno, si aggiungono le ex giovani della famiglia (l'entrare in tale zona è di fatto un rito di iniziazione sociale e determina il passaggio dall'età giovanile a quella presenile). Quest'area è frequentata da sole donne, salvo l'avvicinamento incauto di qualche uomo, che per fare solo una battuta viene poi trascinato nelle discussioni e resoconti per non uscirne più neppure allo scoccare della mezzanotte (nascita di nostro Signore o nuovo anno che sia). Argomento tipico sono le vicende dei conoscenti, risalenti all'epoca moderna, ma si può anche arrivare a toccar vicende risalenti al mesozoico, se non al paleozoico e, raramente, al precambriano od archeozoico.
Gli argomenti tipici che sibilano fra le dentiere (che, spesso, nel momento più concitato del racconto possono anche sorvolare la stanza per finire nel piatto del panettone) sono:
- gli incidenti, partendo da quelli lievi fino a quelli cui consegue il coma farmacologico;
- le separazioni ed i divorzi, conditi dal racconto di vicende erotico sessuali, da far invidia al migliore sceneggiatore hard e che terminano con morale del tipo analisi socio-storico-culturale sulla degenerazione dei costumi dei giovani d'oggi;
- la malattie (apprezzatissime quelle che prevedono lunghe agonie). Ho sentito nonnette raccontare la vicenda clinica, con una precisione non facilmente riscontrabile nelle cartelle mediche. Ma la cosa fenomenale è che tal nonnine in una serata passavano in rassegna le vicende patologiche di almeno cinquecento soggetti, così da creare un'opera orale, che se scritta e pubblicata avrebbe, se non meritato il nobel, costituito un valido strumento statistico per la medicina moderna. Insomma le nonne hanno la competenza di un primario, la capacità di portare sfiga più di qualunque rito Vudù, sviluppando nei presenti una sindrome ipocondriaca, che li porta a richiedere il ricovero ospedaliero entro la mezzanotte, creando affollamento nei pronto soccorso, assediato da uno sbocciare di sintomatologie simil infarto, ictus istantanei, polmoniti bilaterali con dispnea profonda, sino ad incontinenza stile infante.
2) zona della bisca, dove sono presenti tutti i patriarchi ed gli adolescenti neo iniziati come accadeva per le donne, tranne i fuoriusciti di prima, che per fare una battuta sono stati fagocitati dalle matriarche nonnine, ed hanno lasciato, incautamente, incustodito il gruzzoletto sul tavolo di gioco, che al loro ritorno ovviamente è evaporato ... ma tanto la vittima non se ne accorgerà, perchè, come detto, entro la mezzanotte dopo l'ennesimo racconto patologico è stata ricoverata al policlinico fino all'Epifania.
La bisca rivela il vero ruolo e destino di ogni componente maschile del parentado. e ne costituisce metafora. Lo zio imprenditore di successo simulerà la ripetuta perdita del piatto per varie mani di sette e mezzo, a vantaggio del cognato disoccupato, che sognando la rivincita sociale punterà, in crescendo, le somme fino ad allora vinte, ritrovandosi alla fine della serata ad aver restituito tutto con gli interessi al parente membro di Confindustria, fino a dover ipotecare i prossimi sei mesi di cassa integrazione. Solo allora il parente imprenditore, con gesto magnanimo annuncerà di averlo assunto nella propria impresa, avendo, però, prima barattato la precedente ipoteca della cassa integrazione con lo stipendio, che egli, quindi, non gli erogherà ... insomma il cognato sarà uno dei tanti casi di lavoratore "disoccupato cassa integrato", mentre lo zio imprenditore passerà per il benefattore della serata, oltre che filosofo, dato che avrà, nel corso della riunione familiare, citato più volte il motto di De Cubertin (l'importante è partecipare ... altrimenti se gli altri non partecipano come si fa a vincere).
C'è poi il vero benefattore, ovvero lo sfigato al gioco, che sapendo di esser tale non gioca, ma che, in un certo momento della serata, verrà coinvolto nel gioco dal parente che, senza di lui avrebbe chiuso la serata con una pari e patta risultando così gran vincitore. Posso testimoniare, con la mia persona, del reale accadimento di siffatta vicenda. Conscio già in adolescenza della mia sfiga al gioco, in uno dei diversi incontri parentali, fui delegato al gioco da uno zio, per sostituirlo temporaneamente causa evento fisiologico. Si giocava a "bestia" ed io mi ripromisi cautela. Ma il destino "baro" veramente in quel caso, in sole due mani mi rifilo, nella prima asso e tre, nella seconda addirittura, asso, tre e re (giuro). Risultato per due turni tutti a bestia ed in due mani vinsi più di centocinquantamila lire. Potrei riprovare con i soldi miei per tutta una vita, ma non mi accadrà mai di avere la faccia che ebbe mio zio al ritorno dall'evento fisiologico: felice ma rammaricato per aver dato retta alla Marcuzzi nella lotta alla stitichezza ed aver mangiato troppa Activia, altrimenti poteva diventare milionario.
3) zona del solitario annoiato: L'area di pertinenza di questo parente è costituita da una fascia di transumanza che va dal tavolo, imbandito di torroni, panettoni, panforti, pinolate e pinocchiate, sino alla televisione. Anzi questa zona è quella in cui permane più a lungo, perchè l'annoiato tenta di vincere la noia con lo zapping. In pratica, egli passa la sera a masturbare il telecomando. Anche il televisore ne gode, prova ne è che, come ogni amante, al termine del rapporto di zapping, si possono osservare televisori che prendono a fumare. Questi parenti, se hanno il collegamento con parabola, nel giorno di San Silvestro riescono a fare 24 capodanni, uno per fuso orario, in quanto con lo zapping si collegano con ogni Paese di questo mondo. Così facendo, questi parenti dall'apparente età di ventenni, in verità è come fossero ultracentenari, vivendo ad ogni fine anno 24 nuovi anni.
4) zona mista: non si tratta di calcio, ma dell'area occupata dai dipendenti da telefonia mobile. Si parla di zona mista perchè essi si collocano in qualunque luogo ove vi sia campo. Assumono in tal modo varie posizioni, tra cui:
- statua del Perseo del Cellini (vedi link), in cui il telefonino sostituisce la testa di Medusa;
- cane da punta, cioè con la testa e metà corpo sotto il tavolo ed il sedere puntato in alto che esce da tal loco;
- stendi panni, fino a metà bacino appoggiati al davanzale dell'attico, con il resto del corpo, paurosamente, in linea parallela al piano strada con un braccio e mano allungati ancor più all'esterno, per impugnare il telefonino, in attesa di chiamata annunciata da vibrazione. Quando questa arriva, li si vede tremolare come in preda ad un attacco epilettico, incapaci di rientrare con la metà del corpo in casa, perdendo così la chiamata.
5) area occulta adulterio, che è quella ricercata da tutti quei parenti, che vivono queste riunioni familiari, in preda a crisi di astinenza, non potendo frequentare, in questi giorni, la propria amante. Tutti questi dannati, li si vede girovagare per tutte le aree prima menzionate, pronti e vigili a percepire ogni segnale di chiamata o sms.
Troppi e vari sono gli episodi da raccontare, ma alcuni meritano qualche riga:
a) caso dell'astinente privo di segnale. Cito il caso più singolare, quello di un mio cugino, coniugato, che abitava in una casa impenetrabile ad ogni segnale. Ad ogni riunione familiare, attendeva almeno un sms dalla propria amante, che abitava nello stesso quartiere. Vista l'assenza di segnale in casa, era riuscito ad addestrare il proprio cane durante le passeggiate. Il cane era ormai in grado di prendere il telefono in bocca, fare il solito giro di almeno tre minuti e tornare indietro con il telefono. Esso era stato negli anni, addestrato ad andare, via via, sempre più lontano, perchè l'sms non arrivava mai ed il cugino pensava che i tre minuti fossero pochi per sperare nell'arrivo della missiva. Alla fine, al cane era stato insegnato ad arrivare sino a casa dell'amante. Fatto è che anche l'amante aveva un cane, una tenera barboncina, che viveva nel giardino Fu così che il cane di mio cugino, impiegò sempre più tempo nel tornare ed una volta dimentico pure il cellulare nel giardino dell'amante. Insomma, gli sms non arrivavamo mai, e mentre il cugino, in quei giorni si doveva astenere dal rapporto, il suo cane trombava la barboncina a tutto tondo. Saggezza animale, che non frappongono mai nei rapporti tra simili la tecnologia, ma li vivono muso a muso;
b) l'adultero timoroso. Si tratta di quei parenti che ricevendo, invece, molti sms e chiamate dall'amante, sono costretti in quei giorni ad inserire la vibrazione. Li si vede seduti ai tavoli da gioco, davanti a tavole imbandite, con uno sguardo da incontinenti goduriosi, perchè fanno un solo errore: collocano il telefono nella tasca anteriore dei pantaloni ... e si sa la vibrazione provoca qualche fremito. In queste occasioni si vede il fisico da vero amante: i più scarsi, che soffrono di eiaculazione precoce ed oltre allo scarso successo con il parner adultero, passano queste serate inchiodati ad una seggiola, ansimando, uggiolando, in preda a sudori, dicendo a tutti di avere un'influenza intestinale, ma in verità sono, minimo, al ventesimo orgasmo. La versione femminile è costituita dalle donne dotate del dono dell'orgasmo plurimo, ma per entrambi il risultato finale è uscire da queste riunioni familiari spossati ed incapaci di rapporti sessuali per tutto il resto dell'anno. Un consiglio per i parenti: Se vi accorgete del problema e cercate di togliere il cellulare dalla tasca fate attenzione. Se il parente è ancora dotato di cellulari antiquati (ricordate quelli di dimensioni ragguardevoli) attenti a non sbagliare! una volta infilata la tasca in mano, il rischio è impugnare altro che non sia il cellulare, in tal caso sentirete continuare la vibrazione, ma il parente incrementerà in compenso l'uggiolio. Va detto che anche con i cellulari più moderni, il problema persiste, perchè confidando nella buona dotazione del parente, potreste scoprire invece la sua ridotta strumentazione sessuale. Attenzione poi al parente donna: mio zio tentò, di rispondere alla chiamata sul cellulare della cognata, senza toglierlo dalla tasca (per rispetto della privacy). Essendo il cellulare uno di quelli con sportellino, lo zio tentava di infilare le dita sulla fessurina, che crea lo sportellino, per allargarla ed aprirlo, ma lì per lì non si spiegò, perchè il cellulare continuava a vibrare, malgrado l'apertura della fessura, mentre sua cognata sembrava sempre più in preda all'estasi vibratoria. Egli disse di aver capito solo dopo molto di aver sbagliato fessura (non tutti i parenti gli hanno però creduto);
c) l'adultero coraggioso. All'opposto del precedente, questo parente non teme di rispondere alle chiamate, perchè è in grado di rispondere simulando colloqui con tutt'altra persona, celando la conversazione in atto con l'amante. Il problema è che deve fingere diversi tipi di colloquio a seconda del parente che si trova a transitare lì in quel momento. Per cui, quando passa suocero o suocera può fingere di parlare con il capo od un collega, se passa la moglie, deve subito cambiare soggetto, fingendo di parlare con il compagno di pesca, di bicicletta o altro, dato che sua moglie ben sa di avere un marito nulla facente, che non si occupa di lavoro neanche quand'è in ufficio. Così, questi soggetti sono dei veri e propri Pico della Mirandola della telefonata, quanto a competenza espressa nel corso della stessa conversazione, in cui passano, da materie quali la contabilità, allo sport, poi alle scienze, sino alla letteratura e le arti espressive e figurative in genere;
d) i semi coraggiosi ma mezzi timorosi. E' la categoria mediana delle due precedenti. Questi per le chiamate e gli sms in arrivo hanno messo la vibrazione, ma per evitare la masturbazione inconsapevole e lo sfinimento orgasmico, anticipano l'amante inviando loro gli sms. Il fatto è che il timore di essere scoperti, gli fa sbagliare la selezione della voce nella rubrica. Capita così che:
- la donna adultera, manda all'amante, l'sms che doveva mandare ad un'amica consigliera in campo culinario, testo: "avevi ragione il pesce più grande è migliore, ma per farlo entrare ho dovuto oliarlo ben bene". Al contrario, all'amica dotata nell'arte culinaria arriverà l'sms che era destinato all'amante, testo: "esprimi almeno un buon proposito per il nuovo anno: smettila di cercare di fare troppe cose che poi non ti riescono, neanche fossi un ristorante che vuol proporre chissà quale menù, ma fai cose semplici che ti riescono meglio, ed eviti così che vengano fuori solo schifezze";
- l'uomo adultero manda alla nonna l'sms che era destinato all'amante "mi manchi, ma stai tranquilla, vecchia maial ... che presto verrò a trovarti e ti tolgo poi io la ruggine accumulata in questo tempo. Al contrario, all'amante arriverà l'sms che era destinato alla nonna "spero che tu stia meglio, ho notato che l'ultima volta faticavi a muoverti e non riuscivi a stare in tutte le posizioni. Non ti abbattere ancora sei giovane, è troppo presto per darla vinta all'artrite".

Insomma, l'Epifania oggi tutte le feste ci porta via, ma per alcuni, forse è una vera liberazione.

3 commenti:

  1. sicuramente l'epifania è una vera liberazione, mi sono alzato presto per viverla minuto per minuto fino in fondo. tra le categorie dei parenti metterei anche il gruppo che parla di politica e si accoltella pro o contro berlusconi...

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  3. Esaustivo come sempre anche se in fatto di tresche amorose i tuoi parenti mi sembrano un po' sopra la media!!
    Personalmente se non rimango invischiato nel primo gruppo rischio di cadere nel terzo quindi, se ci sono, preferisco giocare coi bambini (magari è un'ulteriore piccola categoria) :)

    ps:A proposito di Apple ricordando che la perfezione non è di questo mondo (Arcore esclusa, dicono) il Mac, o meglio, il suo sistema operativo, non è perfetto ma il confronto con le finestre del signor cancelli... è impietoso!
    Fa' sto salto de la quaglia e passa di qua; dimenticati dei migliaia di virus, reinstallazioni da zero, aggiornamenti continui da mezz'ora l'uno, milleniumbug, troian, malware, schifezzeware e tutta l'altra robaccia che passa da ste finestre!
    (che spot, manco mi pagasse la Apple)

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