sabato 19 giugno 2010

Saramago addio


Più volte l'ho scritto, lo Specchio non è mai fuori tempo, sempre attuale, anzi a volte anticipa l'attualità. Del resto il sottotitolo del blog riporta proprio le su parole: "... lo Specchio può anche spontaneamente mostrare delle immagini...; cose che furono, e cose che sono, e cose che ancora devono essere".
Ieri, per leucemia cronica è morto Josè Saramago, scrittore portoghese, nobel per la letteratura.
Qualche mese fa scrissi un post, che in qualche modo tratta anche la sua opera. Ecco, ora mi piacerebbe che chi legge questo post, si fermasse e leggesse quello che scrissi mesi fa (link), ne capirà sicuramente il senso, e coglierà ancora meglio il messaggio del presente post.
Ieri muore Saramago, oggi scrive l'Osservatore romano, anche qui il link se volete leggere.
Se non volete leggere l'articolo vi riassumo quello che afferma il giornale che in pratica è il quotidiano della Chiesa e vi spiego il senso di questo breve post.
Il titolo dell'articolo è: "L'onnipotenza (presunta) del narratore".
Questo il titolo; quanto al contenuto il giornale sottolinea l' "ideologia" anti-religiosa dello scrittore, definito uomo ed intellettuale, fino all'ultimo inchiodato in una sua pervicace fiducia nel materialismo storico, lucidamente autocollocatosi dalla parte della zizzania nell'evangelico campo di grano, si dichiarava insonne al solo pensiero delle crociate, o dell'inquisizione, dimenticando il ricordo dei gulag, delle 'purghe', dei genocidi, dei samizdat culturali e religiosi".
Potrei proseguire ma mi fermo.
Mi fermo, perchè:
- in primo luogo, sottolineo la mancanza di pietà che caratterizza l'articolo e che invece dovrebbe contraddistinguere un religioso, che si professa cristiano e cattolico;
- in secondo luogo perchè quello che è stato detto è falso. E' falso il fato che Saramago si fosse dimenticato i gulag ed i genocidi, ovvero l'abominio che porta con sè ogni forma di tirannia (basta leggere le sue opere). Del resto, anch'io, come lui sono insonne di fronte alle crociate ed all'inquisizione.
Ma la vera ragione del post, forse l'avrete già capita, avendo letto il mio precedente post. L'opera di Saramago, si compenetra con i temi dell'autore che ho citato in quel post Kazantzakis (vedi le sue opere "Cristo di nuovo in croce" e "L'ultima tentazione" di cui nel post ho scritto).
Di Saramago, basta leggere il libro "Il Vangelo secondo Gesù Cristo", in cui la figura di Cristo è umanizzata e per questo molto più vicina a noi, come ho spiegato nel precedente post.
E' molto più vicina a noi di quanto ce la faccia apparire, chi pensa di comunicare il messaggio di Gesù, attraverso gli apparati burocratici di una Chiesa, che non è comunità di fedeli, ma vero e proprio Stato, di cui le gerarchie ecclesiastiche ne sono il governo.
Attraverso le opere di Saramago e
Kazantzakis, la figura di Cristo ci appare molto più vicina, di quanto non ce la facciano apparire, quei preti pedofili, che quella gerarchia della Chiesa (apparato) ha, nel passato, troppe volte coperto.
Questo il messaggio del post: neanche la pietà di fronte alla morte ha fermato i Farisei, ma sappiamo bene, proprio dal Vangelo, da che parte stava Gesù Cristo.
Addio Saramago, grazie a te, ed al parroco della mia infanzia ho saputo capire che Gesù, prima ancora che figlio di Dio, era uomo, con gli stessi nostri dubbi di fronte alla vita e di fronte alla morte. Troppo facile sarebbe stato il sacrificio, se avesse avuto la consapevolezza della risurrezione.
Anche noi nella nostra vita, per sperare e tentare di risorgere, dobbiamo capire il senso della sofferenza, del sacrificio, dell'amore e dell'altruismo.

1 commento:

  1. Condivido il tuo post, come puoi ben immaginare, ed apprezzo le tue considerazioni sulla figura di Cristo.
    Non le sento mie, ma questo non mi impedisce di riconoscervi un'umanità che è unica e quando la si fa parlare è identica,
    sia per chi è credente in un dio, sia per chi, come me, è profondamente laica.
    Un abbraccio
    Paola

    p.s. non sono riuscita a mandarti la risposta sul post...per quanto non mi arrenda davanti alla tecnologia...

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