giovedì 16 luglio 2009

la rete "virtuale"

Nel nostro quotidiano, quando sentiamo trattare il tema della comunicazione attraverso internet o, volendo apparire più moderni, mediante i "social network", noi tutti, esperti o meno esperti, abbiamo sentito citare il sostantivo"virtuale".
Ebbene, nessun sostantivo potrebbe essere più appropriato per designare lo stato della potenziale capacità di connettività alla rete di cui ciascun italiano è dotato. Proprio per questo ho usato il termine "potenziale", in quanto la capacità di potersi "rapportare" con la rete è pressochè virtuale per molti italiani. E se è pressochè virtuale la capacità di potersi "rapportare" con la rete, altrettanto lo è la possibilità che molti italiani hanno di comunicare attraverso questa tecnologia e, quindi, di poterla utilizzare per rapportarsi agli altri, ovvero di vivere in questo mondo, nel modo più "moderno" possibile (e ci si potesse rapportare con questa modalità almeno con gli altri Paesi Europei ... alla faccia dell'Europa unità).
Dico questo, perchè, senza volere scomodare il fattore denaro, ovvero il costo della connettività (tanto noi italiani mica abbiamo di questi problemi, vista la florida economia e l'alto potere di acquisto dei nostri redditi), a molti dei nostri concittadini manca proprio la materiale possibilità di connettersi alla rete, anche volendo pagare cara tale "ricchezza" sociale.
Ho sperimentato tale "povertà" sulla mia pelle e spero di non doverla risperimentare tra breve, essendo in procinto di trasferire la mia residenza. Mi debbo augurare di non dover sopportare questa pena, come punta dell'iceberg dei disagi da trasloco, quale corollario della teoria "partire è un pò come morire, traslocare è invece molto soffrire" (ma del trasloco tratterò in un altro post). Infatti, se fino a circa due anni fa ero ancora costretto a connettermi con modem 56 K, data l'assenza di copertura dell'adsl nella mia zona di residenza, non vorrei , trasferendomi, dover sperimentare questo dejavu. Direte voi, però il passato è passato e chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordammuse o'... Come dire anche mio nonno non aveva acqua corrente in casa, ma quando poi l'ha avuta, ricordava i bei tempi della gioventù e rimembrava di non avere avuta acqua in casa, quasi con nostalgia, dato che tale disagio era così poca cosa rispetto ai pregi della giovane età.
Vengo però a sapere che, nell'anno del signore 2009, ovvero ancora oggi , vi sono nello spazio geografico in cui prevalentemente esercito le mie funzioni vitali, zone che ancora non s'attaccano con linee adsl, ma s'attaccano alla rete con modalità più retrò ... cioè s'attaccano. Non parlo mica del burkina faso (con tutto il rispetto), ma di aree del comune di Perugia e di comuni limitrofi al predetto, che mi risulta essere, peraltro, capoluogo di regione.
Un commento ? quelli li aspetto da Voi!
Questo il presente, vi ho detto del passato, ma come sapete questo blog porta il nome dello specchio che mostra anche "cose che ancora devono essere".
Allora volete sapere cosa penso meditando sul futuro ? e magari cercate una riflesione che tenga conto di chi ci governa e di chi sta all'opposizione?
Se tanto mi da tanto, sapete bene dell'interesse che ha chi governa per lo stato della rete e della connettività (leggi ddl Alfano, blog e sciopero con manifestazione di due giorni fa).
Direte voi: "sì ma tanto c'è l'opposizione!" allora vi dico: visto che Grillo più volte ha evidenziato lo stato di "eccellente arretratezza" del nostro Paese in tema di connettività, e preso atto che il PD è stato prontissimo ad intralciare la candidatura alle primarie del medesimo "grillo parlante" , dico anche in questo caso "se tanto mi da tanto" , ovvero anche la futura ampia e libera connettività degli italiani è proprio assicurata e quella poca disponbile pian pian sarà ipotecata (nel senso che rapporto stipendi/costo per averla dovrà esserci chi davvero ce la garantisce presso qualche istituto di credito per nostro conto). Insomma, per usare ancora le parole di Galadriel lo specchio "mostra molte cose, e che non tutte si sono già verificate. Alcune non avverranno mai".

2 commenti:

  1. “Virtuale” è aggettivo che oggi si usa come il prezzemolo in cucina: dal post si evince chiaramente come il termine si adatti in modo ugualmente efficace al mezzo ed al fine…….
    A prescindere dall’uso ed abuso della parola, la riflessione che mi nasce spontanea è che il mezzo che dovrebbe agevolare le relazioni tra persone sta pericolosamente e tristemente sostituendosi ad esse…

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  2. Mi ricordo uno spettacolo di Grillo di qualche anno fa (!!!) in cui con un martello spaccava un computer...oggi è il Blogger nr.1 in Italia. Ma gli italiani che lo leggono, e che in generale conoscono il mondo web non sono molti. Non si può fare a meno di internet, spesso è l'unico modo per avere informazione e questo è veramente triste. Abbiamo le colline piene di antenne telefoniche e pochissimi posti sono raggiunti invece WiFi. Io non posso più stare senza internet e poi chi ha amici continuerà ad averli, chi non ne ha può trovarli anche tramite la rete.

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