martedì 28 luglio 2009

L'altra parte del cielo e di più le nostre compagne qui in terra



Ho avuto sempre buoni rapporti con le donne, anche se, a volte, mi son rimproverato di non aver imparato la lezione biblica della Genesi e della perdita del paradiso, per colpa di chi ci ha voluto far mangiare una mela, senza che ne avessimo voglia. In altri termini, per forte senso di responsabilità, troppe volte, ho convissuto con le conseguenze delle scelte delle mie compagne, ritenendo un dovere, nel rapporto di coppia, il farsi carico anche dei risvolti della vita generati dalle decisioni e dai desideri del partner. Ho ritenuto in tali casi che, se così non fosse stato, non avrebbe avuto senso parlare di coppia.
Tralasciando la divagazione, son certo anche del fatto che se contassi i miei amici, scoprirei che sono in numero maggiore le donne, anche se posso accettare la tesi di chi sostiene che, quando si tratta di rapporti tra uomo e donna l'amicizia ed i sentimenti "più forti" hanno un confine difficile da tracciare. Da queste poche righe, si è anche capito che non riesco ad usare con semplicità la parola amore (sentimenti "più forti"). So, però, che le donne che mi hanno sentito pronunciarla rivolgendomi a loro, dovrebbero esserne lusingate. Infatti, non mi piacciono nè gli uomini, nè le donne che "schifano" il sentire parlar di amore o la presenza di una vena di romanticismo nei rapporti tra i due sessi. Non mi piacciono perchè nello "schifarlo" dimostrano scarso rispetto per l'amore, che invece molto ne merita, perchè ritengo che sia una delle poche cose per cui vale la pena vivere.
Tanto di premessa, per parlare delle donne. Sono un "amante" (oltre che delle donne) dei documentari in genere, specie quelli riguardanti le scienze naturali e quelli storici, costruiti con immagini di repertorio, foto ed ogni altro strumento capace di "proiettarci a ritroso" nel tempo.
Così mi è capitato di vedere in Tv (amata Raitre) proprio siffatti documentari storici, narranti la condizione femminile ed il ruolo della donna nella nostra società.
Senza raccontarvi i contenuti, posso dirvi solo che questi documenti possedevano certamente la caratteristica di portare lo spettatore in quel mondo e nello specifico periodo storico raccontato. Ne ho la prova, perchè vedendo ieri il documentario relativo alla fase dagli anni '60 ad oggi, ho pensato prima a mia madre, poi alle donne mie "amiche" coetanee (tra cui mia moglie) e poi a mia figlia.

Ho pensato a mia madre, in quegli anni '60, una giovane donna di 30 anni, così "apparentemente" distante dalla mentalità e cultura espressa dalle coetanee che sfilavano in corteo. Apparentemente perchè per un figlio è difficile vedere tra le donne in corteo, la donna che ha conosciuto come madre, ma che a ben pensarci nel quotidiano ha "concretizzato" quelle conquiste rivendicate dai cortei femminili (evitando peraltro alcune esagerazioni presenti in parte di tali movimenti). Penso a mia madre, più forte di mio padre nel gestire la casa (e quindi nel far crescere una famiglia), allo stesso tempo in cui, sviluppava nel lavoro il proprio ruolo nella società, affermandosi come individuo non dipendente dal proprio compagno.

Ho, poi, pensato alle mie coetanee e qui i pensieri si sono moltiplicati ed ho faticato più nel tentatio di comporli a sistema. La causa è certamente la maggiore intensità e complessità emotiva che mi ha legato e mi lega ad esse rispetto a mia madre.
Come sintetizzare in pochi concetti, tante esperienze e rapporti umani ? Come ridurre ad un numero finito di pensieri, l'immensità in cui ho navigato nel rapportarmi, nel tempo, a donne così diverse tra loro, ognuna di loro così complessa? Molte di esse le ho viste cambiare negli anni di fronte agli avvenimenti della vita, a volte nel bene, altre nel male, tanto da farmi rallegrare o farmi provare tristezza e malinconia per come le avevo conosciute. Il dolore più grande, averle perdute e non saperne più nulla.
Il punto è comprendere: cosa hanno ereditato e valorizzato dell'esperienza di quegli anni '60 le donne che ho conosciuto ?
- non ho mai amato le donne, che hanno tratto da quell'esperienza l'insegnamento di doversi affermare a tutti i costi e di doverlo fare dimostrando di essere come gli uomini o meglio di loro. Il motivo è che le donne conosciute, che la pensavano in questo modo, mi hanno dimostrato che per far ciò hanno hanno smarrito il loro essere donna, finendo per essere peggio degli uomini (distorsione piena del concetto di parità). Un suggerimento? rimanete donne, cioè diverse (come siete) dagli uomini, affermerete meglio così la vostra autonomia psicologica. Ci saranno sempre donne valide e donne pessime, come accade per gli uomini, perchè è una regola che vale per tutti gli esseri viventi, quella di saper affrontare in modo giusto o sbagliato le varie situazioni della vita;
- non ho mai amato le donne che apprezzano individui maschi solo se hanno una bella casa, una bella auto, un ruolo e status professionale di un certo tenore. Meno che meno ho amato quelle che facendo ciò, non lo hanno mai voluto ammettere, affermando che era sufficiente l'amore (due cuori ed una capanna). Il motivo è che le donne conosciute, che la pensavano in questo modo, mi hanno deluso per la superficialità con cui giudicavano l'uomo, non riuscendo a superare la tentazione primordiale di valutare la superficialità, fermandosi all'istinto "animale" che le spingeva ad apprezzare i simboli di potere. Mi hanno fatto letteralmente in(caz)..furiare, quando poi venivano a piangere lamentandosi dello stronzo di turno che non sapeva valorizzarle e scoprirle nel loro "essere profondo" ... come dire se profonde non lo erano state loro nella scelta, era proprio un bel pretendere. Un suggerimento? domandatevi prima chi siete e cosa volete dalla vita e dal rapporto con un uomo, sarà più facile capire se sotto la superficie di colui che "mi è piaciuto da subito" (cioè senza sapere quale approccio ha quell'uomo con la vita) ci sia l'uomo che cercate (non dico per la vita, ma per il maggior tempo possibile);
- mi piacciono le donne che sanno gestire la propria vita, consce dei propri desideri e soprattutto quelle che, per questo, sanno vivere bene la propria sessualità. Sono loro alleato nel combattere la violenza sessuale (che non è tornata di moda oggi, ma che esiste da sempre, ma di cui poco si parlava). Il motivo: chi riesce a gestire la propria vita ed anche la propria sessualità, ha ben chiara la propria natura e la propria persona e riesce a donare equilibrio anche a chi gli sta accanto (amici o compagni), completandoli, donandogli la metà che gli manca. Di queste donne mi sono innamorato, perchè spesso non avevano un bel corpo, ma avevano la capacità di regalarti sempre un nuovo giorno più bello del precedente. Come dire: di un bel corpo ci si annoia, di una bella anima mai. Un consiglio? donne di questo genere, ovunque voi siate, mostratevi a me è sempre un piacere vivere accanto a voi. Ma mi raccomando non vogliate esagerare in questa capacità "gestionale" (leggere punto seguente);
- non mi piacciono però le donne che nel nome della propria libertà di vivere come vogliono, qualsiasi aspetto della vita, ma soprattutto la sessualità, affermano il potere di darsi a chi vogliono, tanto bisogna godere dei piaceri della vita e non farsi troppi problemi. il motivo? darsi poco è una forma di avarizia, un tentativo di risparmiare se stessi e di non donare parte del proprio io al prossimo, che ha come frutto amaro il rimpianto; darsi troppo è una forma di generosità che fa perdere valore a ciò che si dona, svalutando una delle cose più belle che la vita ci può regalare, ovvero il completamento del legame tra due anime che solo il legame fisico sa generare. Un consiglio ? Si sopporta meglio un rammarico che un rimpianto, ma datevi prima a chi vi ha mostrato un legame ed una fedeltà affettiva duratura, piuttosto che ad uno per cui sentite un'attrazione istintiva e di cui ignorate la fedeltà affettiva od addirittura ne conoscete l'instabilità;
- mi piacciono le donne che, come si dice, hanno un buon rapporto con il proprio corpo. Quelle cioè che lo sanno valorizzare, perchè lo curano per mantenerlo efficiente, in quanto conscie che non è importante il dato estetico, ma quello funzionale, perchè permette di far star bene l'anima. Il motivo? non ho mai "sbavato" per attrici, soubrette e donne viste sulla carta patinata dei giornali od immortalate nelle sequenza di un film. Questo perchè non le ho mai viste come persone, ma semplici immagini, modelli senza anima e mi sono sentito molto più attratto da creature in carne ed ossa, magari molto meno belle se non bruttine, ma molto più affascinanti , perchè assieme ad un bel corpo o più che compensandone uno meno bello, possedevano un'anima speciale. Un suggerimento ? razionalizzate le vostre paure, noi uomini (quelli migliori si intende, gli altri neppure li dovete considerare) vi apprezzano per come "occupate" lo spazio vitale del mondo in cui vi osserviamo vivere. Se il dato fisico può attirare nel primo istante, il vuoto o la pochezza interiore producono una forza centrifuga molto maggiore della forza di gravità connessa ad un bel paio di gambe o di tette o ... (l'elenco a voi). In altri termini il filo invisibile che lega il cuore di un uomo a quello di una donna è molto più saldo se fatto di anima, carattere, intelligenza, che se fatto di pelle. Amo queste donne, perche sono tutt'uno con se stesse, contenuto e contenitore e non solo quest'ultimo. Le amo perchè mostrano autosufficienza psicologica che vale ed è più dell'indipendenza. Eviterete di commettere l'errore del naufrago che sta annegando e che cerca di aggrapparsi alla prima persona che gli passa vicino, senza domandarsi se sa nuotare meglio di loro nell'immenso mare della vita.

Ora è il momento di mia figlia. Che dire ? un padre non sa essere obiettivo. Scusate, chi non è genitore forse non mi capirà appieno e mi prenderà per sciocco. Guardavo mia figlia alcune sere fa, mentre dormiva. Sua madre (mia moglie) mi ha detto "dorme come te". Mi si è aperto il cuore e l'anima si è innalzata così tanto da non riuscirla quasi a recuperare. Prima di tutto, perche la frase di mia moglie mi ha fatto pensare all'amore che prova per me ed al fatto di avermi osservato dormire (cioè in quel momento di vita, di cui, neppure noi stessi che tanto ci amiamo, potremo essere mai consci). Poi perchè ho provato l'emozione di pensare che in mia figlia ho riversato una parte di me senza volontà, per il solo fatto di averla generata. Ho provato la stessa senzazione in altre due occasioni: la prima quando durante una delle ecografie in gravidanza il ginecologo ci mostrò che Lei se ne stava a gambe incrociate (come spesso faccio io); l'altra quando io e Lei seduti sul letto, appoggiati allo schienale, guardavano la televisione e mi sono accorto che ce ne stavamo nella stessa posizione, con gambe allungate ma accavallate. La sensazione è quella di un mistero incomprensibile, sulla base del quale si possono trasmettere ad un figlio, atteggiamenti propri (anche banali), ancora prima che siano nati o nelle prima fasi della vita. Magari per anni ci si sforza di educarli e trasmettergli "volontariamente" valori, idee e quant'altro e non si ha lo stesso successo. Seguendo questo ragionamente ho osservato, anche stasera, mia figlia che dorme: ho pensato che gli ho trasmesso inconsapevolmente qualcosa di me, e non riuscirò mai volontariamente a trasmettergli altre cose. L'ho guardata e mi sono tornati in mente momenti in cui Lei già sfoggia la civetteria delle donne nei confronti di suo padre. L'ho riguardata ed ho visto una donna, quella donna che spero di poter vedere crescere e che mi auguro sia come e migliore di alcune delle mie più care coetanee. L'ho rimirata ed ho visto quella donna, che farà un sorrisetto, pensando con benevolenza a quel padre, quando magari, un giorno, leggerà queste righe scritte, per tutte le donne che ho conosciuto e che dedico a Lei che sarà per sempre la "mia donna".

1 commento:

  1. E' difficile commentare questo post. Mi sono domandata a quale figura appartengo, ma non trovo nessuna corrispondenza. Ma mi è stato facile dire, si questa è Eva...certo assomiglia a Tizia... Grazie per il post dedicato a noi donne. Purtroppo siamo molto più complesse di quanto si pensi ma grazie lo stesso per i consigli. E per finire... più cresce e più ti somiglia...

    RispondiElimina