sabato 21 dicembre 2013

Luci soffuse


Nei giorni di pioggia e di sole,
nel turbinar dei miei pensieri,
nel soffio delle tue parole, sogno
la parte di giorno, in cui si e' sinceri,
quando il sole si riposa
mentre il cielo si fa scuro
e sale, alta, la sua sposa.
Schiaccia l'ombra mia al muro
la luce tremula d'una candela
t'imprigiona nel mio cuore,
ch'ancora palpita ed anela
il tuo respiro, la voce dell'amore.
Come un limpido giorno,
dopo una forte nevicata,
come il ruscello ghiacciato
nel paesaggio che attende l'aprile,
ove non germoglian rimpianti,
ma l'abbandono di alibi e scuse,
mi porgi le tue labbra schiuse
gocce di brina sull'erba, diamanti,
col tuo sospiro che sa di antichi canti,
le stelle, la luna, le palpebre socchiuse
sulle nere tue pupille, luci soffuse.

venerdì 6 dicembre 2013

Libertà e Dignità


Vagando per la rete, molteplici e vari sono i commenti su Nelson Mandela e, altrettanto numerose le citazioni di sue frasi. Perfino la maestra elementare di mia figlia ha raccontato ai suoi allievi chi fosse quest'uomo e il loro compito per il week end e' quello di scriverci "un testo" ... in pratica il "cugino elementare " di un post.
Tutto questo perché oggi e' morto Nelson Mandela. 
Il dubbio: che molto se ne parli oggi e che, poi, lo si dimentichi o quasi già domani; 
la riflessione: perché la maestra e molti di noi non ne hanno parlato così tanto, anche quand'era in vita? Magari spiegando, già da allora, chi fosse quest'uomo, dicendo che soprattutto era un uomo libero, proprio e ancor più', nei momenti in cui era carcerato; in questo modo avremmo capito l'essenza della parola libertà.
Si', perché quest'uomo ci ha insegnato che prima di tutto la libertà, e' libertà di spirito, che conduce alla libertà di pensiero, da cui nasce la libertà di azione.
Avremmo, così, capito il concetto di libertà che possedeva quest'uomo, così tanto differente, da quello che ci hanno voluto propinare alcuni nostri concittadini, che ci hanno pure fondato un partito chiamandolo, ohibò, "delle libertà", ... all'interno del quale tanti, che vi hanno aderito, erano piu' prigionieri  di un Mandela carcerato. 
Ma del resto la differenza, e' dimostrata anche da una sola frase, quella che pronunciò Mandela a chi gli chiedeva, perché lui, ad ottant'anni, volesse abbandonare la politica; rispose che a quell'eta un uomo deve stare vicino ai propri nipoti (e aggiungerei io a quell'età si dovrebbe lasciare ai propri figli la responsabilità e l'onere di dirigere un Paese).
Ecco sta anche qui la differenza tra quest'uomo, rispetto al fondatore di quel partito italiano sopra citato, che alla stessa età non vuol lasciare mano neppure ai propri pro-nipoti non dico ai figli.
Se gli chiedete il perché vi dirà che lo fa per il bene comune, perché vuol costruire un futuro migliore ... e io credo che se lo sentisse Mandela, gli si dipingerebbe sul viso quel sorriso sardonico da uomo saggio (vedi foto), di chi ha conosciuto il mondo e gli uomini e che sa riconoscere quale sia la verità  e quale la menzogna.
Del resto parliamo di un uomo che per la libertà dello spirito e, quindi, del pensiero e dell'azione, ha fatto 26 anni di prigione, in carceri che avrebbero fatto stracciare le vesti e strillare davvero "indulto, indulto", perché costruite per non permettere di uscirne vivo e semmai uscirne molto malconci. Insomma un uomo che non avrebbe mai strepitato se l'avessero condannato ai servizi sociali e avrebbe accettatola pena, come ha fatto, seppure si fosse ritenuto innocente e non avesse commesso alcun reato, ma agito giustamente per cause giuste. Ecco l'altra differenza il possedere la dignità.
Un uomo che quando diceva che "tutti possono migliorare a dispetto delle circostanze e raggiungere il successo se si dedicano con passione a ciò che fanno", non pensava, come altri, che il successo era il  "fare soldi", il diventare famosi in TV. E infatti diceva anche "l'educazione è il grande motore dello sviluppo personale. E' grazie all'educazione che la figlia di un contadino può diventare medico e il figlio di un minatore il capo miniera o il bambino nato  in una famiglia povera il presidente di una grande nazione". E quando si riferiva al presidente di una nazione pensava ad un compito per cui "i veri leader devono essere in grado di sacrificare tutto per il bene della loro gente".
Pensiamo alla nostra Italia, a chi ci dovrebbe dirigere e queste frasi suoneranno assurde, irreali, veramente come fossero cose aliene.
Perché ho voluto mettere in evidenza queste enormi differenze? per farci capire come quest'uomo appartenga quel genere di essere umani definibili giganti, a dispetto di quei tanti cui siamo abituati, che ancor più ci appaiono come nani ... e come disse Mandela: "se tu voli basso, non puoi servire bene il mondo".

mercoledì 27 novembre 2013

De-cadere da dove non si è non è fantascienza


Il motivo del titolo di questo post sarà presto spiegato.
Intanto sicuramente chi legge avrà capito che l'argomento è l'avvenuta decadenza da Senatore di Silvio Berlusconi.
Non mi aggrego né ai cori di entusiasmo, né alla parte che grida all'ingiustizia; anche di questo spiegherò il perché.
2013, ovvero vent'anni di Berlusconi e Berlusconismo. Chi oggi gioisce al giorno che ne decreta la fine o non capisce che così non è (o fa finta di farlo).
In ogni caso, ora la sinistra non avrà l'alibi di dover opporsi al Berlusconismo (ma in verrà dovrà ancora contrastare Berlusconi), e quindi, sarà chiamata ad occuparsi di fare, nel senso di realizzare politiche concrete e cambiamenti reali, in un paese che veramente decade.
La questione che pongo è un altra:
E' scienza o fantascienza la possibilità di poter de-cadere da un luogo in cui non si è ?
Berlusconi è riuscito anche in quest'impresa: infatti, tanti hanno gridato all'ingiustizia, lo stesso Berlusconi è anche oggi sceso in piazza … ma per protestare contro cosa ?
forse per reclamare il diritto di restare dove è cioè in Senato ?
Così non è:
infatti, la presenza al Senato di Berlusconi in numeri è stata la seguente:
- disegni di legge presentati: 0
- emendamenti presentati:  0
- ordini del giorno presentati: 0
- interrogazioni: 0
- interpellanze:  0
- risoluzioni: 0
- interventi in aula …. 1 (quello della comica, con cui, dopo che vari ministri del PDL avevano minacciato di dimettersi e Berlusconi aver dichiarato per giorni di sfiduciare il governo, coupé de theatre, ha dato la fiducia al Governo Letta)
- presenze al senato in percentuale: 0,01%.
Insomma un Berlusconi che compreso l'episodio di oggi è stato più presente in piazza (vedi manifestazioni inscenate) che nel Senato in cui doveva stare. il che è tutto dire... quando un leader politico è così presente in piazza non c'è da stare allegri.

Ma tutto ciò cosa vuol dire ?
1) sicuramente (la spiegazione del titolo) che Berlusconi è riuscito a provare che de-cadere da un luogo in cui non si è,  non come si potrebbe pensare fantascienza, ma è possibile, cioè scientificamente dimostrato;
2) che è smentito dai fatti anche chi ha sempre negato che Berlusconi ha anteposto il proprio interesse a quello della collettività . Infatti, tutto l'accanimento di questi giorni, l'ostruzionismo di un partito, il blocco dei lavori parlamentari, è stato solo strumentale per cercar di permettere a Berlusconi di conservare  non il posto in cui, di fatto, non è mai stato e di mantenere la carica senatore che, di fatto ,non ha mai esercitato .. ma solo il tentativo di preservare l'immunità del senatore, lo scudo che la legge gli assegna, di poter essere posto agli arresti solo dietro autorizzazione dell'aula.
Da oggi questo non sarà più così per Berlusconi, questo e solo questo. 
Non s'illuda la Sinistra che non c'è più Berlusconi, perché egli resta.
il problema è che restano anche questi venti anni:
- restano i disoccupati aumentati in questi venti anni;
- restano le aziende chiuse in questi venti anni;
- restano i poteri forti, anche quelli dei mass media e delle televisioni e dei giornali di Berlusconi;
- restano i verbali secretati, in cui un camorrista indicava i siti in cui erano stati sepolti i rifiuti tossici … e restano le morti da questi causati.
Restano insomma, venti anni di parole e del nulla fatto, o meglio dell'arretramento di un Paese;
resta l'inazione di una sinistra che aveva l'alibi di Berlusconi e che, oggi, pur rimando Berlusconi, non è più legittimata a celarsi dietro l'alibi che per venti anni ha usato.
Tutto ciò è rimasto e resta nella storia, ma speriamo che da domani almeno una cosa non resti: il dibattito estenuante intorno alla questione "decadenza di Berlusconi", mentre il Paese più che decadere rischia di precipitare ed affondare, e questi politici stanno a parlare e discutere di ciò che non interessa, perfetti emuli degli orchestrali del Titanic.

mercoledì 6 novembre 2013

Ragione e sentimento


Il titolo di questo post potrebbe far pensare al fatto che io voglia scrivere in merito al famoso romanzo, così intitolato e scritto tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 da Jane Austen.
Non è così.
Ho intenzione di scrivere di una storia, alla fine un po' romanzata, scritta ai tempi nostri, senza carta e penna, ma a mezzo telefono dal ministro di Grazia e Giustizia Cancellieri.
Anche questo "romanzo moderno" ha lo stesso titolo del classico, perché dalle dichiarazioni rese ancora non è chiaro quanto l'intervento del ministro abbia seguito la ragione (non solo nel senso di correttezza ed opportunità, ma proprio dell'azione in vate di ministro e non di persona) o quanto sia frutto del sentimento (di umanità com'ella stessa ha affermato).
La vicenda è quella riguardante la telefonata o le telefonate tra la famiglia Ligresti (quella accusata della bancarotta Fonsai) e il ministro Cancellieri, la quale rassicurava sul fatto che si sarebbe interessata della vicenda di Giulia Ligresti, in carcere per le citate accuse, seppur sofferente di salute e anoressica. telefonate sarebbero poi intercorse proprio tra il ministro di grazie e giustizia e le autorità competenti in tema di carcerazione e scarcerazione della detenuta Giulia Ligresti.
E' di oggi la dichiarazione del ministro Cancellieri, secondo cui il suo intervento non avrebbe provocato la decisione di scarcerare Giulia Ligresti e con questo intervento non avrebbe, quindi, esercitato pressioni né avrebbe espressamente richiesta la predetta scarcerazione. Infatti secondo il ministro la scarcerazione, sarebbe stata frutto di una decisione autonoma da parte delle Istituzioni che amministrano la giustizia in Italia, commettenti in tema.
Ma allora quale sarebbe il perché suo intervento ? quale sarebbe stato il fine ? Queste le domande che sorgono spontanee ascoltate le dichiarazioni del Ministro. In altri termini, il Ministro invece di esercitare le proprie funzioni per il cui esercizio viene pagata, cosa fa ? perde tempo facendo telefonate ad atrocità che amministrano aspetti delicati dell'amministrazione della giustizia, che già sa non avranno alcun effetto ?
Giorni fa, la stessa Cancellieri aveva detto di aver telefonato non per questione amicizia familiare ed ancor meno perché il proprio figlio era legato da rapporto di lavoro alle aziende della famiglia Ligresti, ma lo avrebbe fatto per umanità, per sensibilizzare su una questione che guardava una persona detenuta, in precarie condizioni di salute e a rischio di vita.
Ci dica allora, se così fosse, quante altre volte lo ha fatto e per chi altri, così per farci capire se esiste in tema un suo atteggiamento costante, volto a segnalare casi umani a prescindere dalla famiglia cui appartiene il detenuto. 
Perché l'altra questione che è naturale porre è: cosa ne è dei casi di altri detenuti, in analoghe precarie condizioni di salute che non vengono segnalati ?
Questa domanda dovremmo porgercela, perché appare chiaro che l'intervento del Ministro, indirettamente è un atto di sfiducia verso chi amministra la giustizia, perché se il ministro avesse fiducia riguardo queste istituzioni, penserebbe che i casi degni da attenzionare e meritevoli di valutazione sono esaminati da dette istituzioni originariamente, a prescindere dalla segnalazione di un ministro. Se ha ritenuto come ha fatto di intervenire anche solo per umanità, per un caso specifico, vuol invece, dire che ella non ha fiducia in queste istituzioni, non ha fiducia sul fatto che siano giustamente ed ordinariamente attente a questi casi e, usando le sue parole, non essendo appropriatamente sensibili al tema andavano "sensibilizzate"
Il Ministro dovrebbe piuttosto compiere atti che rimuovano a livello generale eventuali barriere o limiti alla corretta ed "autonoma"valutazione  da parte delle istituzioni competenti, riguardo i casi degni di attenzione ed analoghi od identici a quelli di Giulia Ligresti (il caso Cucchi presenta analogie, vedi anoressia e stato di salute, ma nessuno ha segnalato il caso ... e Cucchi è morto).

Allora quello che pare di capire, ciò che più verosimilmente sembra è che la vicenda sia di fatto, la solita storia "di raccomandazioni", così come in altri settori della vita di questo Paese.
I casi per i quali nessuno "raccomanda" attenzione che fine fanno ?
il Ministro per caso ha ragione e motivo di credere che questi casi non vengano esaminati e quei detenuti non vengano quindi scarcerati a danno della loro salute e vita ? 
E' questo pensiero di sfiducia, il motivo per cui ella ha voluto "attenzione" la autorità competenti sul caso Ligresti.
Meglio avrebbe fatto se prima, che si fosse verificato il caso Ligresti,  avesse provveduto con propri atti, questi sì da Ministro a rimuovere a livello generale il problema della scarsa attenzione per certi casi. Invece no, ha compiuto un atto che non è da Ministro: segnalare alle Autorità un caso specifico, rispetto a cui aveva rassicurato la famiglia "a lei cara per amicizia", che avrebbe fatto ogni cosa per seguire l'evoluzione; e ciò pur sapendo come lei dice che ciò non avrebbe comunque ingenerato alcuna pressione o influito sulla decisione autonoma delle istituzioni competenti .. cioè promette di fare una cosa che tanto già sa non influente (???).
Sorprendenti sono poi le reazioni delle parti politiche, a parte quella del Movimento 5 stelle che richiede le dimissioni del Ministro:
il PD spaccato anche su questo tema, che in alcune sue componenti non ravvisa neppure l'inopportunità dell'azione;
il PDL che, strumentalmente, rispolvera la questione Ruby - Berlusconi per dire che in quel caso Berlusconi è stato additato e accusato addirittura di reato per una cosa analoga a quella che ha riguardato oggi la Cancellieri; la conseguenza chiedere, quindi, che come non deve essere ravvisato né quale reato né quale azione inopportuna l'operato della Cancellieri, che può rimanere in carica con piena fiducia, andrebbe riconsiderato allo stesso modo l'operato di Berlusconi … e si creda tutti che l'aver detto che era nipote di Mubarak, alla fine sia stata solo una burla come il cucù alla Merkel. Che si accetti che un ministro o un presidente del consiglio si interessi della vicenda di polizia, giudiziaria e carceraria di uno specifico e da loro conosciuto cittadino, anche se poi c'è il rischio che si siano dimenticati o non abbiano posto attenzione agli altri cittadini da loro non personalmente conosciuti, che si siano o si trovino nelle stesse o analoghe situazioni. Complimenti, non c'è che dire.

martedì 29 ottobre 2013

'N Che Guevara


Era di pochi giorni fa, la notizia della nomina a Presidente della Commissione Antimafia della deputata PD Rosy Bindi.
Una notizia che di certo, non manifesta il nuovo e un cambio dei tempi.
E' apparsa però addirittura "scomposta" , per non dire altro,  la reazione e la protesta di alcuni esponenti del PDL, primo fra tutti, del capogruppo PDL alla Camera, Renato Brunetta, che addirittura ha avvertito di essere pronto alla guerriglia (in Parlamento).
All'improvviso, l'Italia intera ha pensato che fosse arrivato un neo Che Guevara, pronto a lottare per la giusta causa e il riscatto degli oppressi.
Ma è proprio il motivo per cui Brunetta è pronto alla guerriglia a farci capire che non Che Guevara (con un gioco di parole - 'n Che Guevara)
L'ideale per cui Brunetta vorrebbe far guerriglia è quello di far solo confusione, alzare un polverone, minacciare la caduta del Governo ... e questo se non salvano Berlusconi dalla decadenza.
La controprova l'abbiamo avuta oggi, quando l'alter ego di Brunetta, cioè il capogruppo al Senato del PDL Schifani (ex Presidente del Senato e quindi ex seconda carica dello Stato) ha di nuovo avvertito che il Governo potrebbe cadere, perchè il PDL (se ancora esiste dopo che è stato varato il progetto - come la Bini non nuovo - di Forza Italia) potrebbe ritirare il suo appoggio all'esecutivo.
Il motivo dell'avvertimento? l'imminente votazione per la decadenza di Berlusconi da Parlamentare dopo la condanna definitiva per i diritti Mediaset e la frode fiscale connessa.
Proprio oggi i lavori in Parlamento sono stati rallentati, con il PDL che fa melina e chiede la sospensione dei lavori dopo che la Corte d'Appello di Milano ha pubblicato la motivazione della sentenza, con cui è stata ricalcolata per Berlusconi da cinque a due anni l'interdizione dai pubblici uffici, pena accessoria a seguito della condanna in via definitiva per frode fiscale.
Poi altro che tema, che a questo punto appare usato strumentalmente per allungare i tempi del voto, è la scelta del metodo del voto. Il Movimento 5 stelle che lo vuole palese e altri che lo vogliono mantenere segreto. Pare che l'ago della bilancia della decisione sia nella mani della Lanzillotta, eletta nelle liste di Forza Civica (ex forza politica di Mario Monti, oggi adottata da Casini ... una nuova DC insomma). 
La Lanzillotta è propensa, pare, a mantenere il voto segreto, perchè afferma "sono contraria alle leggi ad personam, ma anche a quelle contra personam" ... bohhh che vorrà dire, si tratta di decidere se votare palesemente per la decadenza (mica è una vergogna esprimere apertamente il proprio voto) o farlo in modo segreto ... che c'entrano le leggi contra personam ???
Ora ci vorranno far credere che la legge Severino è stata varata contro Berlusconi che poverino aveva commesso (prima) il reato di frode fiscale.
Insomma un parlamento e una politica che ancora discutono sulla vicenda giudiziaria di Berlusconi, il quale minaccia di far cadere il Governo, dopo che meno di un mese fa gli ha votato la fiducia ... una classe politica che non si cura dei reali problemi, altro che risollevare "gli oppressi" ed emancipare le masse, altro che guerriglia e Che Guevara.
Dovrebbero fare più attenzione al fatto che già nel 2012 la povertà relativa in Italia era del 12,7% e quella assoluta il 6,8% e la spesa media mensile per famiglia, sempre in quell'anno, era di 2.419 euro (meno 2,8% rispetto al 2011).
Ed oggi pure peggio, perchè secondo la Coldiretti nel 2013 circa 4.068.250 persone hanno dovuto chiedere aiuto per sfamarsi, un 10% in più rispetto al 2012.
Il tasso di disoccupazione ai massimi dal dopoguerra, giunto al 12%, con la disoccupazione giovanile quasi al 40% (quasi uno su due !!!).
Chi il lavoro l'aveva, oggi non l'ha più in molti casi, visto che a settembre si è registrato un picco nelle ore autorizzate di cassa integrazione e guadagni.
Basta con i dati, già si è capito che certi guerriglieri parlamentari, dovrebbero scendere in piazza a confrontarsi con quegli italiani che stanno affrontando questi problemi, non quelli della decadenza da parlamentare, del voto palese o segreto, dell'irretroattività di leggi per l'applicazione o meno di pene accessorie a chi è stato condannato definitivamente per il reato di frode fiscale.
Forse capirebbero cosa significa lottare, e quali i veri motivi per cui nella vita le persone lottano ... per sopravvivere civicamente parlando, ma molti anche per sopravvivere materialmente parlando.
E' proprio vero " 'n che Guevara ", e certamente se ci fosse non lo incarnerebbe Brunetta, anche perchè, concedetemi un gioco di parole o una battuta scontata, oltre la barbetta e il sigaro, gli manca pure la levatura ... in gergo politico la "statura".

giovedì 24 ottobre 2013

La follia di non sentirsi estranei e la paura di stare a casa


La notizia, tragica, di oggi, riguarda un ragazzo italiano.
Un giovane ragazzo italiano, che potrebbe essere un nostro figlio, un nostro fratello, un nipote, cugino, amico ... ma certamente un giovane ragazzo, che come tanti, di quelli che voi conoscete, aveva scelto di andare in Inghilterra per imparare la lingua e mantenersi lavorando.
Un giovane italiano, di 19 anni che veniva dalla provincia di Lecco e che in Inghilterra  è stato aggredito ed ucciso a calci e pugni, solo perchè, per quanto si è capito, al pensiero di quelli che l'hanno ucciso "rubava il lavoro" agli inglesi ... un lavoro, quello che faceva, il cameriere, che forse neppure quelli che l'hanno assassinato avrebbero fatto.
Vero è che, dalle ultime notizie sulla vicenda, i colpevoli, nove persone, di cui 7 tra i 21 e i 30 anni ora in carcere, non sarebbero inglesi e, quindi, anche il movente non è chiaro se sia quello a sfondo razziale.
Ora. lasciando che siano le indagini di polizia a scoprire la verità, la notizia dovrebbe comunque farci riflettere proprio perchè in questi anni, anche in Italia, abbiamo sentito la stessa frase, rivolta a chi veniva da fuori, da chi era "estraneo" al nostro Paese, perchè straniero.
Scopriamo così, che se fosse vero il movente, anche noi potremmo essere visti come "estranei" persino in Inghilterra, e additati come stranieri che rubano il lavoro a chi vive in quel Paese.
Allora qual'è il punto ?
Dovremmo capire la superficialità e l'irragionevolezza, insita nell'assumere atteggiamenti ostili verso chiunque venga nel nostro Paese per lavorare.
Bisognerebbe evitare la follia di non credersi estranei, perchè altri così ci potrebbero vedere, allo stesso modo di come noi vedremmo chi entra nel nostro Paese.
Prima di far ciò, quanto meno bisognerebbe sentirsi a posto in casa propria, non aver paura di starci come invece ormai quotidianamente ci capita.
Sì perché, sarebbe opportuno che prima creassimo le condizioni per vivere bene e poter avere dignità lavorativa sociale nel nostro Paese, eliminando le forti disuguaglianza che esistono tra noi "di casa". Solo così non svilupperemmo quel pensiero folle di non accettare chi nel nostro Paese viene per vivere con quella dignità che pure a noi più non viene riconosciuta, e che lavorando, contribuisce al mantenimento della socialità.
Prima dei pensieri folli, dovremmo rimuovere la paura di stare in casa nostra, la paura di passeggiare nei nostri centri storici, senza temere aggressioni da parte di chi viene nel nostro Paese per tiranneggiare, danneggiare, sopraffare ... questi sono gli "estranei" alla socialità, quelli che non vogliono contribuire, partecipare che alla convivenza che dovremmo voler creare ... , quelli che per davvero dovrebbero essere respinti senza indugio.
Questo tutti dovremmo fare, chi in casa da sempre c'era e chi da fuori ci è venuto, per convivere. Assieme dovremmo ricostruire quella socialità che vuol dire respingere chi non accetta questo modo di con vivere.
Questo servirebbe, anche per riprendersi quella casa che era il centro storico delle nostre città, come lo era anche quello di Perugia, in cui si passeggiava a tutte le ore di notte, senza quel timore, quella paura che oggi si ha ... chi dice il contrario, cioè che pure oggi lo si può fare, lo vorrei incontrare a girare per i vicoli del centro per una volta in piena notte; sì perchè già è difficile vedercelo pure di giorno, quando al massimo, a quell'ora, dalla Fontana Maggiore al massimo arriva al Teatro Pavone.
Senza il recupero della con-vivenza tra ogni uomo di buona volontà, avremo sempre paura di stare pure nella nostra casa-Paese e la paura genera solo follia, come quella di credere che noi non si è estranei nelle altre parti del mondo.

domenica 13 ottobre 2013

Uno stesso destino ci unisce


Oggi è morto Erich Priebke all'età di 100 anni.
Per i pochi che non sapessero chi sia, Priebke è, o meglio è stato un Ufficiale delle SS, di stanza a Roma, e conosciuto per essere il Boia delle Fosse Ardeatine.
Per chi poi non sapesse cosa siano le Fosse Ardeatine, ricordo solo che è così conosciuta una delle più atroci stragi di civili della seconda guerra mondiale, in Italia, in cui, il 24 marzo 1944, furono uccisi 335 persone, solo per rappresaglia dei tedeschi, per un attentato in cui restarono uccisi 33 militari tedeschi.
Questi poveri 335 innocenti furono uccisi a sangue freddo e occultati nelle cave di Pozzolana in cui furono trasportati, fucilati e seppelliti.
Resta certo che non fu Priebke ad organizzare ed eseguire la rappresaglia voluta direttamente da Hitler, ma fu Herbert Kappler. Ma è altrettento vero che come Priebke, anche Kappler non ha scontato, di fatto, nessuna conseguenza per un atto tanto disonorevole ed efferato. Vero è che, come Priebke morto oggi come un uomo libero qualunque, anche Kappler, riuscì di fatto a salvarsi da ogni condanna e addirittura morì da uomo libero in Germania, dopo esser riuscito ad evadere, ironia della sorte proprio da Roma,  dall'Ospedale Celio. Morì infatti a 71 anni in Germania a Luneburgo.
Questa premessa non è fine a se stessa, ma spiega anche la finalità di questo post. Sia Kappler, che Priebke hanno avuto una vita, direi, alquanto lunga e, nonostante ciò, sono riusciti a vivere con se stessi, malgrado la stessa loro vita; proprio questo dimostra l'inumanità della persona. Chiunque, con una minima scorta di umanità, non avrebbe potuto vivere così a lungo, non avrebbe potuto sopportare di vivere con se stesso, dopo aver compiuto un atto del genere, anche se solo come conseguenza del dover obbedire ad un ordine.
Ebbene, proprio oggi, si è riparlato del testamento spirituale di Priebke, di quanto egli ha affermato nell'intervista, rilasciato quando compì i 100 anni e che solo oggi alla sua morte è stata resa nota.
In pratica, disse di non rinnegare il proprio passato ... e ci mancava dicesse che ne andava pure fiero ?!
Per incorniciare bene il quadro, disse pure che l'olocausto è stata una manipolazione delle coscienze e che le camere a gas le hanno costruite gli Americani alla fine della guerra ... veramente manipolazione del passato la sua.
Alla domanda se si sentisse ancora  nazista, rispose che la fedeltà al proprio passato è qualcosa che ha a che fare con le proprie convinzioni, si tratta del modo di vedere il mondo, i propri ideali e di qualcosa che ha a che fare con l'amor proprio e l'onore.
Insomma con queste parola ha dimostrato di aver vissuto a lungo e di aver, però, vissuto inutilmente, perché non ha capito molto o nulla della vita. Un qualunque uomo che avesse commesso ciò che ha commesso Priebke, fosse anche per obbedire a degli ordini, oggi non parlerebbe di fedeltà a quel passato, di convinzioni, di ideali, ma si rammaricherebbe di averlo dovuto fare, magari per debolezza, soccombenza ai superiori ed al contesto. Non parlerebbe di onore ... ma Priebke, parlando, come ha detto, di "amor proprio" ha dimostrato la propria visione egoistica, aliena agli altri ed a tutto quello che è umano ed a tutto quello che è vita. 
Ecco queste parole offendono molti, sicuramente tutti quelli che hanno avuto uno zio, un nonno, partigiano come li avuti io. Io che ho avuto un nonno che mi ha raccontato, non delle camere a gas, ma degli uomini come Priebke della loro crudeltà, del fatto che lo misero al muro, prelevandolo da casa, solo perché dovevano uccidere alcuni uomini per vendetta; un nonno che mi ha raccontato di essersi salvato, solo perchè quando arrivò in quel luogo dove avevano fucilato altri uomini, lì stesi a terra, lo misero al muro, ma mentre tutto era pronto, si fermarono perchè si accorsero di essere già al numero stabilito di morti. Così lo presero, lo tennero con altri in un casolare per due giorni, lo riempirono di botte e lo rispedirono dalla propria moglie e figli, gonfio e pesto, ma, fortunatamente, vivo.
Questo mi è bastato sentire, non mi sono serviti racconti sulle camere a gas, per trovare quella coscienza che Priebke vorrebbe non avessimo, mentre sostiene che ci hanno lavato il cervello nelle scuole con certi racconti.
Lascio che che commemorino, i senza cervello dei nostri giorni, che vedono con nostalgia alle vicende che rievoca Priebke, a quelli che il cervello se lo sono lavato da soli e che credono che quest'uomo abbia un onore. Lascio che lo credano ma non ce lo dicano, che non ci offendano. Lasciamoli credere, ma poniamo attenzione a che non vogliano reiterare quelle vicende, che non le vogliano riportare alla luce del mondo. Facciamo che restino seppellite nella profondità della terra, dove finirà pure Priebke e che come lui nn rivedano mai la luce del sole.
Di oggi sono poi, le polemiche sui funerali e del non volere seppellire Priebke a Roma.
Io, invece, lo seppellirei proprio a Roma, accanto alla lapide posta in ricordo delle Fosse ardeatine. Ce lo seppellirei, perchè quel corpo possa sentire la pesantezza di quella terra che lo sovrasterà in eterno, perché, ne possa sentire in eterno il sapore amaro di quel sangue che egli ha versato.
Lo seppellirei lì, così che i nostalgici senza cervello che vorranno "onorarlo" e visiteranno la sua tomba, saranno costretti a vedere la lapide ai martiri, morti alle Ardeatine e saranno costretti a ripensare a quella "onorevole" azione del loro stimato nazista.
Lo seppellirei, lì, perchè possa quel corpo scontare in eterno, quella pena che non ha subito in vita, sentendosi prigioniero sotto quella stessa terra in cui ha fatto sprofondare le vite di tante persone innocenti e dei loro cari.
Al resto, per chi crede, penserà Dio, che terrà conto dei suoi atti, del suo pensiero e anche dell'ultimo pensiero rappresentato nel suo testamento: quello di non pentirsi, nè semplicemente rammaricarsi.
Per chi non crede, basterà il pensare che c'è un destino comune che ci unisce e che unirà, anche stavolta, la vittima e il carnefice: quello della morte ... ma tra gli uomini, resta però, sempre, una differenza: quello che si è dato in vita, e che nessuno può cancellare.
In questo senso, resta la memoria, in chi sopravviverà alla morte di ognuno di noi.
Così è anche nel caso di Priebke, resta la memoria di un uomo senza onore, senza l'umanità del pentimento o del rammarico; resta tutto questo di quest'uomo, una vita degna di essere sotterrata, degna di sprofondare nell'abisso della terra;
resta all'opposto, la memoria di quelle vittime, degna di essere innalzata nel più alto livello del cielo, perchè simbolo, paradossalmente, della vita, in quanto la libertà è vita e quelle vittime sono e resteranno il simbolo della libertà di un popolo, che riuscì a sconfiggere l'oppressione di esseri inumani ... un popolo, quello italiano che sarebbe ora si ritrovasse, per quello che è stato in quei giorni.

giovedì 10 ottobre 2013

Chi disturba fuori


Proprio così, pare che questo metodo scolastico, che tutti ben ci ricordiamo, oggi valga anche per la questione carceraria.
Pare proprio così, perchè in sostanza il messaggio passato in questi giorni, dopo le parole del Presidente della Repubblica, è che siccome le carceri sono sovraffollate e la condizione carceraria è orribile, bisogna liberare un pò di detenuti ... insomma quelli che disturbano, perchè creano il sovrannumero e non permettono una migliore condizione detentiva, se ne escano fuori ... come diceva ogni buon maestro di scuola elementare (sì perchè oggi neppure un maestro riesce più ad avere questa possibilità tanto è venuto meno anche il rispetto dei discenti per il docente).

Insomma, sarebbe come dire: siccome negli ospedali i posti letto non ci sono, dimettiamo alcuni malati, a cominciare da quelli che hanno le malattie meno gravi, la temperatura più bassa (che so'... sotto i 39°), li facciamo uscire, liberiamo posti letto, nella speranze che guariscano da soli e ... speriamo che non si riaggravino, altrimenti siamo daccapo a dieci e dobbiamo ricoverarli di nuovo e addio posti letto liberi ... perchè a costruire nuovi o più grandi ospedali neppure se ne parla.

Ed è qui il punto: l'uomo medio se vede che non c'è spazio nelle carceri o se nota che le condizioni del soggiorno non sono buone, pensa subito a costruire nuove o più grandi carceri od a migliorare le esistenti. E, invece, no, i politici che dovrebbero rappresentare l'uomo medio, non rappresentano neppure quello minimo, perchè sono anni che del problema se ne parla, ma si è provveduto e oggi ripensato solo a scarcerare un pò di detenuti .... pensare di realizzare più posti o più carceri se gli è venuto in mente e solo per dirlo, neppure a pensare di farlo .... tipico della politica che conosciamo.
Un pò come l'abolizione del reato d'immigrazione clandestina, di cui molti parlano da anni (specie gran parte della sinistra) ma nulla si era fatto ... fino a che è bastata una notte e l'emendamento di due senatori del Movimento 5 Stelle (con buona pace di Grillo che dice che è contrario).

Insomma una soluzione sicuramente è quella di costruire nuove carceri, ma c'è di meglio !!!
Nuove carceri ce le abbiamo già, ma non le utilizziamo ... siamo dei geni!!!
Parole di Nicola Gratteri, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Reggio Calabria. Non un magistrato qualunque, ma chi di criminalità se ne intende, in prima linea contro la 'ndrangheta e che vive sotto scorta dal 1989.
Intervistato a Radio 24 ha ricordato che nel 1994 sono state chiuse le carceri di Pianosa e dell'Asinara, carceri nuove, dove potevano stare i condannati e detenuti in regime di 41 bis (vi dice qualcosa il 41 bis ... il 1994 ... stragi e bombe in Italia ... indagini sull'ipotesi di trattativa stato e mafia per rivedere il 41 bis) ... e perchè l'hanno chiuse ??? sarebbe curioso chiederlo e sentire la risposta.
Altra cosa interessante che ha detto Gratteri: sono anni che si aspetta che il nostro ministro di Grazia e Giustizia (alcuni nomi di recenti ministri: Alfano, Nitto Palma) realizzino degli accordi bilaterali con alcuni Paesi, come Romania, Albania e Tunisia, visto che quasi 20 mila detenuti sono cittadini di quei Paesi che sono venuti a commettere reati in Italia:
Così che si potrebbe pensare di far scontare la pena a questi detenuti nei loro Paese d'origine (forse eviterebbero poi di venir a delinquere in Italia) ... ma il bello è che ci converrebbe fare questi accordi accollandoci anche le spese, perchè se in Italia un detenuto costa 300 al giorno, in quei Paesi costa meno ovvero 10 euro al giorno (cioè risparmieremmo anche in spesa pubblica ... altro che manovrina per il 3% del deficit).
Altra bugia dei politici che sostengono l'indulto e l'amnistia, svelata da Gratteri: non è vero che in Italia i detenuti siano di più che in Europa, perchè in Italia sono 112,6 ogni centomila abitanti, mentre in Spagna e Francia sono 127 ogni centomila.

Allora se ci starà pure che il problema delle carceri è anche causato dall'uso eccessivo in certi casi della carcerazione preventiva che si potrebbe in alcuni casi evitare.
Se, questione legata alla precedente, sarà vero che la durata dei processi, fa sì che in carcere ce ne siano molti in attesa di giudizio.
E' molto più vero che tutte le motivazioni addotte dalla politica in questi giorni per sostenere indulto e amnistia, come visto sopra, sono infondate e non vere.
Se poi viene il sospetto che si voglia amnistia e indulto per far favori a qualcuno, o per essere meno maliziosi, se si può pensare che, le parole sincere del Capo dello Stato, vengano usate strumentalmente da qualche parte politica, per confezionare con puntini e virgoline qualche comma che liberi alcuni, ma soprattutto aiuti qualcuno che ancora in cella non c'è finito ... non se la prendano con gli Italiani troppo maliziosi, ma con chi ... per dirla con le parole di Napolitano se ne frega della gente e cerca di usare strumentalmente un fenomeno e un problema per risolvere anche le proprie beghe.

Non facciamo che chi disturba nella classe in prima elementare, vada fuori e lo si spedisca all'Ateneo (tra la gente, a piede libero, come se nulla fosse), dove farà ancora più casino e quando lo si pesca a far marrachelle, dopo poco, lo si riporta nella classe da cui lo si era sbattuto fuori.
Mandiamo ciascuno nella classe che gli compete e costruiamo nuove e migliori scuole ... e prima ancora utilizziamo quelle che già ci sono.
Molti politici smettano solo di parlare facciano ... gli interessi della gente.

mercoledì 18 settembre 2013

L'ologramma


Devo dirlo sono deluso.
Un altro video messaggio e per dirci cosa ? di scendere in campo.
Io stavolta, dico la verità, mi aspettavo un'ologramma, in cui vestito da Darth Fener ci chiamasse a raccolta per le Guerre Stellari e per  sostenere la neo fondata Confederazione dei Sistemi Indipendenti e lottare per la secessione dalla Repubblica Galattica, accusando il Consiglio dei Jedi di volerlo eliminare.
E invece ancora in campo contro la Magistratura che governa di fatto il Paese, la democrazia dimezzata il salvataggio dal baratro ... .
Ah già non ho detto il nome del soggetto protagonista ... non ne ho voglia, ma tanto avrete capito di chi sto scrivendo.
E poi, non voglio nominarlo, perchè lo tutelo: se si accorgono lo accusano anche di plagio: ha detto "sarò con voi decaduto o no" ... no dico ...  è scritto che Cristo disse "sarò con voi sino alla fine dei tempi" ... solo che in quel caso era un messaggio di speranza, in questo fate voi ... io mi sono sono depresso, e quasi auspico l'apocalisse ... almeno la facciamo finita davvero.

Insomma dopo vent'anni, cammina, cammina, siamo al punto di partenza ... ormai l'Italia ha perso la "Forza" (proprio come in guerre stellari "la forza sia con te").
Sempre il solito sermone, tanto che mia nonna mi ha detto "togli sta' registrazione che voglio vedere Canale 5 in diretta,  c'è Jerry Scotti" ... come vent'anni fa del resto.

Ormai non si capisce più cosa è presente, cosa è passato ... ma è meglio non pensare al futuro.
Già il futuro ... intanto via l'IMU .. gioite alleluia!!! via l'IMU anche per le mega ville ... in cambio però probabilmente l'1% in più di iva.
Sì ma sui beni di lusso ??? no su maglie, magliette, gonne e pantaloni, etc. etc. e poi su gas, energia elettrica  anche se fornite ad una catapecchia in cui abitate ... magari in affitto!!!

Forza italiani ... dal campo in cui siete scesi tornate a casa, ormai è sera ed e' quasi buio!!!

mercoledì 28 agosto 2013

Agorà


Chi mi conosce bene, sa quanto mi interessino i temi che riguardano la
Sono sempre stato interessato ai temi riguardanti la laicità, la religione, il Cristianesimo e lo gnosticismo, nel loro manifestarsi, nel corso della storia dell'uomo, intrecciandosi con periodi e vicende umane. Conseguente interesse suscitano in me la vita di Cristo, i movimenti ereticali, e l'evoluzione del pensiero  laico e religioso.
Questo post sarà seguito da altri che affronteranno temi connessi e segue altri che già ne hanno trattati alcuni (vedi sezione religione).
Lo stimolo a scrivere me l'ha data la visione di un bellissimo film di Rachel Weisz, che ha lo tesso titolo del Post, ovvero Agorà. Dopo aver letto il post, invito chiunque non abbia visto il film a vederlo: oltre che comprendere meglio quanto avrete letto, avrete modo di visionare una bellissima pellicola.
Certamente il film introduce elementi non necessariamente reali e realizza una visione "romanzata" di fatti storici accaduti realmente, raccontando di personaggi realmente esistiti in Alessandria d'Egitto nel '300 - '400 Dopo Cristo. Il personaggio principale  è la Filosofa Ipazia, che nacque in Alessandria e il cui padre è Teone, geometra d'Alessandria e studioso di matematica e astronomia. Ipazia diviene, quindi, anche grazie agli insegnamenti del padre una matematica, astronoma e filosofa.
Tra i suoi discepoli vi è Sinesio che divenne vescovo di Tolemaide e che è una delle figure che compare anche nel film, assieme ad Oreste, prefetto di Alessandria, anch'esso, in gioventù, discepolo di Ipazia. Ulteriore personaggio storico presente nel film e il il Vescovo d'Alessandria Cirillo.
Personaggio di sicura fantasia è invece Davo, lo schiavo di Ipazia che da essa viene liberato e che come Oreste e innamorato di Ipazia.
Per un approfondimento sulla vita dei diversi personaggi storici citati, ho fornito il link per ognuno a Wilkipedia per chi volesse approfondire.

La realtà storica, così come ce la narrano diversi autori, ci racconta di un matematico, astronomo e filosofo gnostico che è donna, il che costituisce una particolarità evidente tenuto conto che vive in Alessandria di Egitto tra il '300 e il '400 Dopo Cristo.
Si tratta di una figura rilevante, visto che ha anche discepoli "uomini" (fino al 1800 sarebbe stato impensabile nella nostra Europa) e che ha notevole influenza nella vita di una città e società che vive nel periodo in cui si sta disgregando l'Impero Romano e in Alessandria convivono diverse realtà sociali, culturali e religiose (aristocratici-uomini-liberi-schiavi; pagani-Cistiani-Ebrei).
La realtà cinematografica rispecchia in gran parte quella che gli storici ci narrano, se non che, naturalmente, vi sono anche aspetti di natura creativo-cnematografica.
Oltre a quanto detto dello schiavo Davo, il personaggio di Oreste che anche nel film viene ritratto in età giovanile come discepolo di Ipazia, viene sviluppato fortemente influenzato da Ipazia, traendo spunto da un aspetto raccontato da alcuni filosofi come Socrate Scolastico, ovvero l'influenza determinante che Ipazia aveva su Oreste anche in relazione al conflitto politico tra questi e il Vescovo Cirillo, che è l'altro personaggio di primo piano del film.
Anzi la realtà storica narra che sia stato proprio questo il motivo per cui alcuni gruppi di Cristiani l'abbiano assassinata: il sospetto dei Cristiani che questa, in virtù dei buoni rapporti con Oreste, prefetto di Alessandria, lo incitasse a non riconciliarsi con il Vescovo d'Alessandria Cirillo con cui da tempo era in conflitto per ragioni politiche e di predominio più materiale che spirituale: come si vede anche a quei tempi i conflitti politici venivano occultati dietro a motivi religiosi.
Nel film anche la morte di Ipazia risulta più romanzata, in quanto è Davo che la uccide soffocandola, per evitare che la uccidano, lapidandola, i parabolani, indotti a tale gesto dalle parole di Cirilo, Vescovo di Alessandria, che richiamando alcuni passi della Bibbia, accusò di stregoneria ed empietà Ipazia
Ciò premesso quello che interessa ed è stato da stimolo per scrivere questo post è il tema trattato dal film, ovvero la libertà di pensiero in contrapposizione con l'intolleranza  il fanatismo dogmatico religioso.
Già pensare che gruppi delle prime Comunità Cristiane e un Vescovo, poi proclamato Dottore della Chiesa, abbiano prospettato ed eseguito un assassinio, ci appare una realtà tanto lontana e diversa da quella che la Chiesa Cattolica ci ha tramandato ed evidenzia un azione che appare del tutto aliena agli insegnamenti del Cristo, tanto da far pensare che gli autori non potessero chiamarsi Cristiani.
Quando pensiamo alle prime realtà e comunità cristiane ci vengono in mente le persecuzioni da esse subite e i primi martiri della Chiesa: qui invece ci imbattiamo in un martire del libero pensiero scientifico-religioso, uccisa da Cristiani
E' proprio questo invece, il messaggio che il film trasmette: il fanatismo religioso di alcuni dottori della Chiesa come Cirillo e l'intolleranza e la repressione del libero pensiero classico in contrasto con i dogmi della fede Cristiana. Neppure è necessario sottolineare come potesse essere vista, a quei tempi, una donna come Ipazia, che può insegnare e indagare i fenomeni della realtà con un approccio di tipo scientifico. Si pensi poi che si trattava di una gnostica, fautrice del libero pensiero e della ricerca della verità scientifica, non disposta ad accettare alcun dogma.
Va evidenziato che uno degli oggetti della sua ricerca era la dimostrazione del sistema eliocentrico e del tipo di orbita terrestre attorno al sole, in contrapposizione al pensiero Tolemaico: aspetto ch'essa analizza nel '300 dopo Cristo e avversato dalla Chiesa Cattolica ancora mille anni dopo ... Galileo Docet!
Perchè il tema trattato mi appare anche oggi attuale?
Senza voler trattare della questione del rapporto diretto Uomo-Dio senza interposizione, del  concetto di Cristianesimo e del ruolo della Chiesa Cattolica, mi interessa la questione del fanatismo.
Ai nostri quando pensiamo al fanatismo religioso ci viene in mente l'Islam. Rivedendo la vicenda di Ipazia, ci accorgiamo come le basi della Chiesa Cattolica poggino su fanatismo e intolleranza espresso da alcune figure riconosciute come Padri della Chiesa, come appunto Cirillo d'Alessandria. Appare chiaro che già al tempo alcune fondamenta della Chiesa Cattolica, nulla avevano a che vedere con il reale e concreto messaggio di Gesù Cristo.
Non stupiamoci allora, se oggi assistiamo a scene di fanatismo le pensiamo folli, fuori da ogni realtà, non appartenenti alla nostra società, ma ad altre come quelle islamiche. In alcuni Paesi del mondo Arabo, accade quello che tanti anni fa è accaduto in Alessandria d'Egitto e che ha coinvolto Cristiani e poi, negli anni a seguire, in altre parti del mondo, la Chiesa Cattolica: oggi, come allora il nocciolo della questione è la copertura di aspetti di carattere politico con questioni religiose.
Oggi come allora lo strumento utilizzato è la repressione del libero pensiero, della ricerca della verità scientifica, cui viene contrapposto il dogma religioso.
Sono passati circa tre anni e non ce ne siamo accorti. A metà dell'inverno 2010 arrivarono nel "nostro mondo" notizie di proteste ed agitazioni in corso in diversi Paesi arabi, fatti e fenomeni quasi sconosciuti in quei Paesi, nei quali non era mai stato uso, né era costume che gruppi o addirittura masse di popolazione, arrivassero a manifestare in piazza. Vale a dire fenomeni che a noi paiono quasi banali, ma che, evidentemente, così non sono in altri Paesi e che per questo dovrebbero essere riconsiderati un bene prezioso, simbolo di democrazia.
Si giunse, alla fine dell'inverno e si parlò di "Primavera araba" quando già eravamo nel 2011 e le manifestazioni ormai coinvolgevano vari Paesi, come Tunisia, Libia, Egitto e Siria, ma anche Marocco, Algeria, Bahrein, Yemen ed altri ancora:
- di alcuni di questi Paesi sappiamo come è poi finita; dove c'erano grandi interessi economici e il potere costituito non ha saputo gestirli più che le Comunità locali sono stati i Paesi "terzi" a generare il cambiamento: penso alla Libia (chissà cosa direbbe oggi "Bottino Al Tappone" Berlusconi (come lo chiama Grillo) di Gheddafi, che indicò come suo grande amico e che pochi mesi prima ospitò in Italia); penso alla Tunisia, il cui Presidente dopo 25 anni di potere, si è di fatto "esiliato" volontariamente.
- di altri non sappiamo più nulla;
- di altri aspettiamo di vedere ancora come andrà a finire tra cambi al potere e massacri di persone e penso all'Egitto, in cui Mubarak (il presunto zio di Ruby) non si è potuto salvare (magari come la nipote portato a casa di qualche conoscente dalla Minetti). Egitto ancora in bilico tra democrazia e pseudo dittatura e nel pieno di tensioni con tanto di massacri; penso alla Siria, in cui si lasciano morire centinaia di migliaia di persone, non riuscendo a superare "l'equilibrio e gli equilibrismi" tra Russia e Stati Uniti, anche se credo che accadrà quanto visto in Libia con tanto di intervento militare esterno. Penso ad altri Paesi come l'Algeria, Paese in cui nello stesso periodo 2010 si svilupparono le stesse forme di protesta degli altri Paese Arabi, ma delle quali non si è poi saputo molto, ma da cui, anzi, giungevano notizie tranquillizzanti di abrogazione dello stato di emergenza, ma che poi abbiamo visto dai recenti fatti che tanta normalità non vi è (piuttosto ci sono tanti gasdotti e tanto gas) o al Mali ed i recenti fatti e conflitti con la Francia (con sempre sullo sfondo questioni di risorse energetiche).
Chi di noi non ha avuto e non ha amici e conoscenti d'origine islamica. Io il primo lo conobbi nella metà anni '70 a Perugia, quando ancora erano una rarità. Si chiava Salem, era iracheno e fuggiva dal regime dello Scia' (anni dopo ci fu Saddam Hussein al suo posto). Da lui  ho imparato oltre ad alcuni termini e parole arabe, anche a contare in arabo, tanto che anche di recente ho stupito qualche "vu' compra" in spiaggia nel contrattare con pressi in arabo.
Chi di noi ha queste amicizie, sa che e non ci fossero questioni politiche o energetiche, non sarebbe la questione religiosa ad ostacolare il dialogo e non si creerebbero contrapposizioni e censure dogmatiche.
Eppure anche di recente abbiamo assistito ad accuse di Blasfemia rivolte ad una giovane araba affetta dalla sindrome di down, oppure al caso di una giovane Yemenita cui i talebani hanno cercato di togliere la vita, perchè voleva emanciparsi e dare l'esempio di emancipazione ad altre donne. Assistiamo a casi di intolleranza e uccisioni di comunità Cristiane in Paesi musulmani.
Ecco perchè il messaggio del film è attuale, proprio oggi che ricorre il 50° anno dalla manifestazione conosciuta come "marcia per il lavoro e la libertà", cui in Washington, il 28 agosto 1963 partecipò Martin Luther king, per protestare contro la posizione degli Stati del Sud, che si opponevano al provvedimento che Kennedy aveva presentato al Congresso per la pari dignità tra bianchi e neri d'America.
Le parole del discorso che tenno Martin Luther King rendono attuale il messaggio del file:

... . Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. ...
Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.
Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi ... .
Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.... negli alti Allegheny della Pennsylvania ... dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve ... dai dolci pendii della California ... dalla Stone Mountain della Georgia ... dalla Lookout Mountain del Tennessee ... da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".

Ecco quello che ogni fanatismo vuol reprimere la libertà, in qualunque forma si esprima, purchè non violenta e che non tolga la libertà al prossimo, affinchè si trasformi in dialogo ed uguaglianza. Molti, hanno smarrito, che siano Cristiani o no, il primo e forse più grande insegnamento di quel bambino nato più di 2000 anni fa a Betlemme; soprattutto è grave che l'abbiano dimenticato molti che portano al collo ed esibiscono, per il mondo, quel simbolo del sacrificio che 33 anni più tardi fece quell'uomo per dimostrare che la via è la tolleranza e l'amore per il prossimo in qualsiasi modo esso sia o si presenti.

mercoledì 17 aprile 2013

Il volo


Ho promesso ad un'amica che sarei tornato a scrivere un post.
Gliel'ho promesso, assieme al fatto che non avrei parlato di politica, ma di ben altri argomenti:
di amore, amicizia, fiducia tradita e legami tra persone e rispetto tra di esse.
Proprio oggi ho cominciato a sviluppare un post, iniziando a riflettere su ricordi dell'infanzia e sul legame tra fratelli e da lì, era mia intenzione cominciare a sviluppare uno di quei temi.
Non ho infranto la promessa, ma voglio avere più tempo per sviluppare quel post prmesso.
Così alla mia amica, mostro il fatto che in parte la promessa l'ho mantenuta e ricomincio a scrivere sul mio blog.
Per il momento chiedo, a chi ha piacere di seguirmi, di accontentarsi di un pensiero in versi, che una mattina di qualche giorno fa, nel dormiveglia, m'è venuto a trovare.

IL VOLO

C'è ancora corrente che mi spinge,
c'e' vento che mi porta avanti,
seppur si avvicina il momento di atterrare, 
sai che non e' l'ora della tristezza
ma quella in cui comprendi
che valeva la pena di volare.

Il momento in cui mostri, con orgoglio,
le gemme trovate e gli ori battuti, giorno dopo giorno
mentre nascondi il piombo che hai usato,
il metallo che non hai mai forgiato,
cercando un alibi per ogni amarezza
nel fatto che non sempre la vita cortesia t'ha mostrato. 



martedì 8 gennaio 2013

Le promesse di Mari (o) Monti e il metodo scientifico


Dopo il post delle festività natalizie per strappare qualche sorriso (chi lo volesse leggere lo trova sotto o nella sezione autoironia caricaturale), torniamo ad argomenti aventi carattere meno umoristico, anche se non è detto strappino un sorriso, magari con retrogusto amaro.
Siamo in campagna elettorale e come si dice in questi casi, sono tutti pronti a prometterti mari e monti ... e con un gioco di parole, scusate, questa volta alcune liste ci promettono anche sostanzialmente Mari (o) Monti: ecco il motivo della prima parte del titolo, mentre la seconda riguarda l'essenza del post e citerò in questo caso addirittura Einstein.
Notizia di oggi: è stato trovato l'accordo per le prossime elezioni politiche tra Lega Nord e Berlusconi con il "suo"PDL, ed è stato trovato nella notte ... e ti pareva dovevamo immaginarlo, se non saperlo, che Berlusconi lavora molto la notte ...  ed è anche per questo che inviterei molti italiani a cambiare stile di vita ed imporsi maggiori veglie, oltre quella di capodanno, perché occorre cercare di non dormire o dormire meno la notte, visto che con certi personaggi, risvegliandoci al mattino rischiamo di trovare chissà cosa.

Ma veniamo al punto, ovvero le dichiarazioni di Berlusconi sull'accordo raggiunto:
- siamo d'accordo con la Lega di non indicare da subito, prima delle elezioni, chi sarà il Presidente del Consiglio che indicheremo al Capo dello Stato. Scopriamo così l'amnesia sul passato o il cambio di idea repentino rispetto al passato (anche recente), in cui il PDL e la Lega Nord (un pò meno) elogiavano il bipartitismo e l'indicazione agli elettori, prima del voto, di chi sarebbe stato il candidato a guidare il Governo del Paese;

- va poi considerato, dice Berlusconi, che il Presidente del Consiglio in Italia non ha poteri reali, ma di fatto solo quello di convocare il Consiglio dei Ministri ( ??? si si legga meglio la Costituzione), il che equivarrebbe a dire che lui, in questi anni di Governo, non ha contato molto o forse nulla ... così si è creato anche l'alibi.

La verità è che oggi fa comodo dire diversamente e dire questo, perchè la lega per sottoscrivere detto accordo elettorale ha richiesto che il prossimo Presidente del Consiglio non sia Berlusconi. Ma la vera notizia è che, per la carica di Presidente del Consiglio, pare che:

- Berlusconi voglia indicare  Angelino Alfano, cioè indica di fatto se stesso, visto quello che è successo con le primarie del PDL e le dichiarazioni di Alfano "primarie sì, primarie forse, primarie no perché Berlusconi è il detentore del titolo e deve essere lui sfidato dai pretendenti al titolo", insomma un'idea diversa a seconda di quella che era la volontà quotidiana di Berlusconi (Muppet show);

- Maroni voglia indicare Tremonti come Presidente del Consiglio e Berlusconi come Ministro dell'Economia, cioè ordini invertiti rispetto al Governo Berlusconi ... e per la matematica il risultato è segnato (cioè per la proprietà commutativa della moltiplicazione, invertendo i fattori ci aspettiamo che il risultato non cambia ... e allora altro possibile default e ritorno di un Monti o simil Governo tecnico!??!)

Intanto le liste proliferano (Fratelli d'Italia di La Russa & co., la lista di Ingroia, etc. etc.);
ci sono poi la "novità" di Monti, che promette una continuità "discontinua" rispetto al suo Governo (vari suoi Ministri non si sono candidati) e il PD che dopo le timide Primarie, si trova ora a dover governare le battaglie interne per formare le liste, con Segretari regionali che si sono dimessi dopo aver ottenuto risultati che non gli permettono di essere inseriti nelle liste elettorali (e che per questo cercano di trovar posto con "manovre" di partito), oppure con candidati che non hanno ottenuto la possibilità di essere nelle liste per una manciata di voti e che promettono ricorsi, per completare, poi, con la questione "derogati" (non esodati che di quelli già non importa niente più a nessuno).

Insomma è difficile dire cosa aspettarsi e risulta molto chiaro che il cambiamento è scarso, l'invito rivolto agli elettorali è invece quello di ricercare il nuovo e appoggiarlo, perché ... è qui l'essenza del post e la seconda parte del titolo ... come disse Einsten: "Follia è fare sempre la stessa cosa, aspettandosi risultati diversi".
Peraltro, vicenda di questi giorni, abbiamo un esempio che ha coinvolto e su cui protagonista è la politica di cui oggi ancora vediamo i risultati: la questione Alitalia.
La storia è lunga ma per sintesi, si può così rappresentare:
La nuova Alitalia nasce, nel dicembre 2008, di fatto, sotto il Governo Berlusconi (al grido patriottico "Alitalia resti italiana").
La nascita avviene in virtù dell'acquisizione di alcune attività (quelle con risultati economico-finanziari positivi perché la parte di "assets" negativi se l'è sobbacarcata la collettività cioè noi), da parte della CAI (Compagnia Aerea Italiana spa), che acquista anche le società Air One, AIR One CityLiner da parte della AP Holding.
La CAI in particolare è stata fondata con un vincolo sociale che impegna i soci a restare nel capitale (cioè non cedere le quote) sino al 2013 ... ecco l'attualità del momento, perché tra poco (settimana/e) il vincolo viene meno. 
Da dire che dietro alle fila di tutta l'operazione c'è stato l'istituto di credito Intesa-San Paolo e qui leggi Passera, cioè colui che nel 2012 sarebbe poi divenuto Ministro per le attività produttive del Governo Monti). 
Tanto per completezza, il Governo Prodi, a fronte dello stato di crisi e dell'Amministrazione controllata cui Alitalia era sottoposta, aveva invece optato in precedenza (e così intendeva concludere l'operazione), per la cessione ad AIR FRANCE-KLM e da qui le polemiche tra Governo Prodi e il centro-sinistra da un alto e il Governo Berlusconi e il centro destra dall'altro. La questione AIR FRANCE-KLM è importante anche per quello che scriverò tra breve.
Accade poi, che nel 2009 AIR FRANCE- KLM acquista il 25% del capitale della compagnia e viene fissato nell'ambito dell'operazione, come detto, un vincolo per cui nell'arco di 4 anni i soci italiani potranno vendere azioni solo ad altri soci italiani che avranno diritto di prelazione.
Oggi cosa veniamo a sapere ? che ad una settimana dalla scadenza del vincolo, AIR FRANCE-KLM pare stia trattando l'acquisto di Alitalia, cioè si realizzerebbe quello che voleva il Governo Prodi, solo che nel frattempo la collettività si è sobbarcata la parte negativa della vecchia Alitalia, la CAI e i soci italiani hanno fatto, la loro attività finanziaria e non pare quella imprenditoriale, incassando oggi quanto il mercato offrirà per liberarli dal "peso" del possesso delle azioni Alitalia.
La questione è infatti che, dopo questi anni e a seguito di tutta l'operazione CAI, pare che Alitalaia sia ancora nei guai (aumento crescente dell'indebitamento finanziario netto e rischio fallimento). Insomma l'attività imprenditoriale dei soci italiani non avrebbe dato frutti o, perlomeno, non si capisce quali sono stati i risultati positivi dell'operazione. Si arriverebbe quindi, o ad una "razionalizzazione" (brutto termine in questi tempi specie in tema di occupazione) o ad una cessione ad AIR FRANCE-KLM a prezzi inferiori a quanto la stessa aveva offerto ... sarebbe proprio una bella operazione quella fatta dalla politica e Finanza italiana a spese anche dei cittadini.
Berlusconi tra l'altro dichiara che rifarebbe la stessa scelta perché l'Italia deve avere una propria compagnia aerea (magari come si disse al tempo, perché non la compra lui ?!);
Monti, invece è più criptico e afferma che "non ci sono posizioni astratte e dogmatiche, si tratta di vedere cosa ha senso industrialmente per l'Italia", detto da lui, fervente cattolico, che non ci sono dogmi è un bel dire.
Tanto per aggiungere un elemento al quadro, uno dei protagonisti dell'operazione, è Roberto Colaninno, curriculum: Ragioniere, però Cavaliere (anche lui) del lavoro dal 2000, nel 2001 insignito della laurea Honoris causa in Economia e Commercio (mica è andato in Albania come il Trota), amministratore della Olivetti ai tempi di De Benedetti, conosciuto da molti ai tempi dei governi D'Alema per vicende quali l'OPA su Telecom. A livello più privato e familiare ricordiamo che è padre di Matteo Colaninno, deputato da pochi anni del PD (oltre che Vice Presidente della Piaggio, società di proprietà del padre e amministratore anche della IMMSI finanziaria sempre di famiglia).

Insomma, l'operazione Alitalia è un bel esempio di politica e finanza (diciamo vabbè anche di impresa) made in Italy, in cui sono coinvolti molti soggetti e non mancano le diverse parti politiche "tradizionali" destra, centro e sinistra ... insomma fra proprietà commutative e frasi di Einstein, ricordiamoci che in molti campi della vita, anche in quelli dove pare regnare la soggettività, la teoria scientifica è sempre applicabile e dovremmo ricordarcene noi elettori, ovvero come disse Einstein "Follia è fare sempre la stessa cosa, aspettandosi risultati diversi".
E' da poco passato Natale e proprio in questi giorni ho letto una notizia (offro il link) secondo cui il 2013 sarà l'anno delle comete: una di queste passerà vicino alla terra e sarà più luminosa della luna ... speriamo che ciò voglia dire che nel 2013 nascerà il salvatore anche in campo politico, che faccia un po' di chiarezza a fronte dei numerosi farisei presenti.

giovedì 3 gennaio 2013

La guerra dei sessi

Non c'è niente da fare, la lotta è impari: ogni volta che un uomo e una donna discutono e si confrontano sugli errori commessi e le mancanze dimostrate da ciascuno di loro, ne esce sempre vincente la donna.
Questo non perchè commetta meno errori od abbia meno mancanze, ma solo perchè si ricorda tutti quelli commessi dall'uomo, mentre, questi, fatica a ricordarsi anche solo il colore del vestito che ieri indossava la sua compagna, figuriamoci gli errori e le mancanze, risalenti anche appena, appena a due giorni prima.
Se volessimo buttarla sull'evangelico, potremmo dire che il lato maschile del mondo è molto più vicino alla vera essenza del credo cristiano: il perdono. Se però, guardiamo in faccia alla realtà e, magari, la poniamo in versione hi-tech, la verità è che le donne hanno più gigabyte, o, forse, un più efficiente programma di zippaggio, o, in verità celano un'unità esterna in qualche posto dove noi uomini non abbiamo ancora messo le mani e cercato.
Noi uomini, al massimo ci ricordiamo della volta in cui hanno cucinato sciapo e, se proprio siamo bravi ricordiamo anche l'altra volta, in cui per paura di cucinare di nuovo insipido, hanno messo troppo sale.
Loro no,  le donne ricordano tutto:
- la volta in cui abbiamo fatto la lavatrice, che Lei non c'era, solo per stupirla al suo ritorno, dopo una settimana, con effetti speciali e farle vedere quanto siamo autonomi ... peccato che non ci siamo ricordati di averla fatta e, quando lei è tornata, alla fine della settimana, se n'è accorta da sola, perchè ha aperto la lavatrice e l'effetto speciale era di tipo olfattivo con sentore di muffa che sovrastava tutta l'acqua di colonia in cui c'eravamo immersi per accoglierla a braccia aperte;
- la volta in cui, lei sempre assente (per due settimane stavolta), abbiamo tenuto in ordine tutta la casa, compresi i bagni perfettamente puliti, con tanto di cambio dei rotoli di carta igienica ... solo che quelli ormai finiti erano in fila tutti come soldatini sul bordo della vasca;
- la volta in cui, per farla felice abbiamo rassettato casa (stavolta solo perchè mentre eravamo in ferie e lei  quel giorno lavorava, volevamo farle una sorpresa, al suo ritorno la sera) ... abbiamo persino rifatto il letto ... solo che il piumone era sotto le lenzuola e le federe dei cuscini erano ancora appese in terrazza, ormai inumidite dalla nebbia di fine novembre;
- la volta, in cui (lo stesso giorno delle ferie per la solita sorpresa) gli abbiamo fatto trovare la cena pronta ... solo che se n'è accorta prima di vedere il tavolo imbandito e infiocchettato, perchè il pavimento, per l'olio di frittura, era come la pista su ghiaccio delle olimpiadi di Monteral e le pareti della cucina, prima bianche, grazie alla passata di pomodoro che aveva ben sobbollito, avevano ora lo stesso manto a pois della Pimpa o, per gli amanti del ciclismo, della maglia per il miglior scalatore del Tour de France;
- la volta in cui ci siamo persi nel nostro "fai da te" ed abbiamo voluto verniciare la ringhiera del giardino. L'avevamo appena finita di passare con la vernice arancio antiruggine (una giornata intera dopo la scartavetrata) e lei di ritorno a casa ti dice "ma non dovevi farla bianca ? dici sempre una cosa e poi ne fai un'altra" e tu non replichi, anche perché lei aggiunge "e poi non t'è venuta bene, si vede ancora il nero sotto". Ma tu taci, sai già che la vittoria richiede pazienza e la vendetta va servita fredda: c'è il domani in cui vernicerai la ringhiera ... anzi imbiancherai anche la cucina. Ma il domani arriva e, come scrisse il Leopardi è sempre meglio il dì prima della festa, specie se il domani che pensavi di festa non lo è. Così la sera dopo lei torna e tu hai dipinto la ringhiera di bianco ... ma lei ci passa davanti e non ti da soddisfazione, entra in casa e scopre l'imbiancatura ... tu fuori ti aspetti un'esclamazione di sorpresa, lei che corre fuori e ti dice "Amore, che sorpresa" e, invece, senti un grido, lei esce fuori e dice "ma che hai fatto, vieni a vedere". Tu entri in casa e lei è lì che punta il dito verso il pavimento ad indicare una macchiolina bianca, stile zampa di formica albina, che tu appena, appena neppure riesci a vedere, ti abbassi per osservarla, ti rialzi, ti giri per dirle "...", ma lei già non c'è più, finita in bagno a struccarsi.
- la volta in cui ... quella che non mi ricordo più, ma se volete chiedo a mia moglie, che mi fornisce  almeno altri tre punti per proseguire l'elenco.

Non c'è salvezza, non c'è gloria, neppure quando si parla di strategia e di conduzione del dialogo sugli argomenti voluti. L'uomo quando vuol parlare di qualcosa, ritorna all'interpretazione da cinema muto. Una cappa di silenzio, che in estate senti frinire i grilli e in inverno l'ululare del vento. L'uomo così aspetta il momento buono, per parlarle di quell'argomento scomodo, che lei non vorrebbe sentire (la cena o il week-end con gli amici, l'uscita domenicale con gli stessi amici, la partita di calcio la vigilia di natale con i medesimi, etc. etc.). Ma così il momento buono non arriva mai, perchè lei già sa il significato di quel silenzio e, lei non è il Tenente Drogo de "il deserto dei Tartari" e non aspetta, quindi, nella fortezza, l'arrivo dei nemici, ma gli va incontro. Così rompe quel silenzio solo per dirti "non ci pensare neppure, no (no alla cena, no al week-end, no all'uscita domenicale, no alla partita di calcio, no all'etc., etc.)".
Lei, invece, quando vuole parlarti di qualcosa non fa come te, uomo, ma usa vere e proprie tecniche di distrazione con cui inizia la strategia vincente nella guerra dei sessi. Tu entri in casa ... silenzio ... così tanto silenzio, che senti il cigolare della porta, seguito dallo scricchiolio della suola delle tue scarpe. Sei ancora a pochi passi dalla porta e dopo aver messo le pantofole, proprio mentre metti il soprabito sull'appendiabiti, senti alle tue spalle una presenza, un alito (non divino e neppure di vino perchè lei non beve), uno spostamento d'aria pari a quello di una farfalla che vola su di un altro fiore ... un brivido corre lungo la tua schiena, con la stessa intensità di quando hai visto la scena della doccia in "shining"... ti giri e lei e' li' ... immobile che ti guarda, sbarrandoti la strada ... sei perduto. Preferiresti, pur sapendo di non essere Edipo, trovarti di fronte la Sfinge di Tebe pronta a porti il suo enigma ... ma non è così, di fronte hai la tua dolce metà.
Comincia, così, la prima mossa della strategia di una battaglia che neppure Napoleone, Rommel o un qualsiasi altro grande stratega della storia, saprebbe meglio condurre.
La prima mossa della donna, per distrarre l'attenzione dell'uomo senza troppa fatica, inizia con il racconto della sua giornata, che siccome è pressoché lo stesso da sempre, crea nell'uomo un effetto soporifero e tranquillizzante, abbassando repentinamente le sue difese:
- si parte raccontando la corsa che ha fatto per portare a scuola "tua" figlia e arrivare, comunque, in tempo al lavoro ... Così già sai che per tutta la prossima settimana sarai tu a portare a scuola "sua" figlia e non riuscire, però, ad arrivare in orario al lavoro ... e lei ti dirà che non ti sai organizzare!
- si passa, poi, al racconto della giornata di lavoro e delle angherie del capo ... che è uomo e quindi tu non puoi solidarizzare con lui, altrimenti, rischieresti di generare l'effetto specchio e lei in te vedrebbe lui e dovresti subire, oltre che sobbarcarti il racconto, anche le invettive che lei non ha potuto lanciargli contro, perché "responsabilmente" deve sopportare, perchè non può rischiare di perdere il lavoro ... mica come te che, quando subisci il tuo capo donna, torni a casa, addirittura, raccontando di esserti opposto a certe decisioni ... lei sì che solidarizza e l'effetto specchio funziona, in quel caso, che ti becchi anche le stesse repliche, censure e privazioni che il capo donna ti ha comminato la mattina appena trascorsa;
- per finire lei ti racconta qualsiasi altra parte della giornata a fantasia, qualsiasi dopo lavoro va bene, la spesa, il traffico, i vicini di casa ... e tu, appunto, pensi di sapere che lei ha finito, ma è lì che inizia la seconda mossa.
Vedi che lei e' ancora li', che ti sbarra la strada e per l'ennesima volta ti domandi il perché, il motivo ... e per  la stessa ennesima volta non lo trovi ... ma ancora hai quegli occhi puntati addosso e l'espressione neutra e immobile del suo viso, che scatena in te l'avvio dell'auto-esame di coscienza del genere pre-confessione di tutti i tuoi peccati nel giorno del giudizio universale, che non avvieresti neppure durante la quaresima più lunga, o che neppure l'esorcista più scaltro saprebbero generare nella tua coscienza di peccatore.
Quel viso impassibile scatena la regressione psicoanalitica, nella maniera più rapida possibile, che torni bambino in ancora meno tempo di quello che avresti impiegato a sdraiarti sul lettino dello psicologo: così ti rivedi in braccio a tua madre, mentre al parco incontra la sua migliore amica, che tiene in braccio sua figlia, tua coetanea, la quale, senza ancora saper parlare (almeno in questo a un anno di età tu e lei siete alla pari) ti comunica:"ancora una volta te la sei fatta addosso"; così tu cerchi per terra una cacchetta di cane per risponderle in "Wii-fi" che e' quella là l'origine dell'odore ... ma è proprio allora che senti tua madre (che ahimè sa parlare anche troppo), dire: "beata te, che le hai già tolto il pannolino. Io ci ho già provato mille volte ma non c'e' modo; questo qua se la fa ancora addosso".
E' così che, in quell'istante, alzando lo sguardo, vedi il sorrisetto divertito della bimba tua coetanea; ed e' li che ogni uomo sogna e spera di incontrarla di nuovo trascorsi vent' anni, solo per abbassare i pantaloni e fargli vedere di aver tolto il pannolino, calando così l'asso che a quell'età hai, al posto del pannolino suddetto e poter vedere che il suo sorrisetto ironico, ha lasciato il posto ad una bocca mezza spalancata per la sorpresa ... purtroppo anche questo sogno per qualche uomo non si realizza e, incontrata dopo venti anni la coetanea del tempo, avrebbero voluto avere ancora il pannolino, piuttosto di dover calare pantaloni e mutande e scoprire che, al posto del sorrisetto ironico della coetanea, c'e un risata a trentadue denti.
Tornando a noi e alla strategia bellica, a quel punto, mentre la regressione prosegue, lei la interrompe, d'improvviso, pronunciando una semplice frase "vabbè mangiamo" ... si sa alla parola mangiare l'uomo abbassa anche l'ultimo livello di difesa e così, tu vai avanti per guadagnare quel minimo spiraglio che lei ha lasciato aperto sul tuo cammino e ti avvii verso il divano per attendere che lei imbandisca la tavola, mentre tu possa guardare il TG sport. Anzi, sei quasi arrivato e hai già piegato le ginocchia, avverti la pelle morbida delle tue dita sfiorare il telecomando, quando senti, invece, le sue ruvide parole: "ecco anche stavolta non te ne sei accorto".
D'improvviso capisci il motivo, che per l'ennesima volta t'era sfuggito, il significato del suo comparire silenzioso alle tue spalle, l'enigma della Sfinge che t'ha sbarrato la via ... comprendi tutte le mosse strategiche della tua donna, il percorso che ti ha portato a perdere la battaglia ... e pensi " 'zzo i capelli !!! " .
Allora li guardi, capelli castano scuro, con quella, che le donne chiamano sfumatura rosso mogano (ma per tutti gli uomini il mogano resta solo un legno pregiato di colore marrone più che rosso), frammista ad un colorino prugna, che (non sai se per l'irritazione del non aver notato il particolare o proprio per il colore) ti fa dimenticare il senso di stitichezza che ti affligge, in un modo che neppure i fans del bifidus dell'Actvivia possono immaginare.
Cerchi, allora, di ribaltare la sorte del conflitto, tentando con il lato romantico, così dici, con lo stile antiquato e fuori tempo stile Via col vento "cara non mi sono accorto dei capelli, perché pensavo fosse il riflesso di questo tramonto che colora i tuoi occhi di uno splendore che mi affascina ancora come il primo giorno, non avevo notato che avevi cambiato colore" ... e così si compie la tragedia, perchè lei ti dice "non è il colore dei capelli", che in effetti è lo stesso da mesi se non da anni, "ma il taglio".
Comprendi così che i capelli li hai guardati, ma non li hai visti (e cioè che non sei un Avatar o un indigeno di Pandora); proprio allora, acquisti piena consapevolezza che non puoi replicare; vorresti dire che pensavi che i capelli fossero legati, ma ti accorgi che mancano all'appello, almeno 10-15 centimetri e la diresti troppo grossa.
Del resto, lei già se ne andata e tu non hai altra via di uscita, che ricordarti, come ogni uomo, di quella parola che aveva pronunciato lei prima: "mangiamo". Così che, sapendo con certezza che in frigo sono finiti sia gli affettati che i formaggi, ti butti e le dici: "stasera ti cucino una cenetta da ricordare", senza accertarti di cosa ci sia però in frigo.
Solo allora entri in contatto empatico con tutto l'universo e comprendi il mistero della creazione, perché afferri la realtà ultima e vera: lei è già in camera che ascolta, con lo stesso sorrisetto di quella famosa coetanea, perchè sa che per stasera s'è risparmiata di pensare cosa cucinare e di certo, pure il lavaggio dei piatti.