lunedì 28 dicembre 2009

Viva l'Italia


Lo prometto! dopo aver pubblicato alcuni post, che avevo ormai da tempo preparato, ho già pronto un nuovo post a carattere auto ironico, caricaturale ... insomma, uno di quelli finalizzati a parlar d'altro che non sia la cronaca, la politica. In altre parole, un post per alleggerire i toni ed evadere dalla realtà, in una maniera particolare. Il tema quale sarà? le feste di natale naturalmente!
Ma sino ad allora abbiate la pazienza di sopportare qualche post di minor leggerezza, sapendo che farò di tutto per sgravarli del loro peso.
Primo post della serie: Viva l'Italia, ovvero come essere orgoglioso del proprio Paese e convivere con gli altri senza doverne sopportare tutti gli aspetti.
Giorni fa, vi ricorderete senz'altro, dopo la sentenza di colpevolezza di Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher, sono apparsi articoli su quotidiani e servizi su Tg televisivi, che raccontavano dell'interessamento della Clinton (Segretario di Stato non un pinco pallino qualunque) nei confronti della citata vicenda. La gran parte di queste articoli e servizi, in pratica, riportavano dichiarazioni della Clinton con cui manifestava, su sollecitazione di una senatrice americana, la propria disponibilità ad ascoltare chiunque avesse dei timori sul fatto che la sentenza fosse stata condizionata da sentimento antiamericano.
Alcuni articoli affermavano proprio che la condanna aveva, infatti, profondamente scosso gli Stati Uniti.

Subito tre riflessioni:
1) non credo che una tal vicenda abbia potuto scuotere profondamente l'intera nazione degli Stati Uniti, specie di fronte a ben altre situazioni che dovrebbero scuoterla in tal modo;
2) non credo che la Clinton, sia così interessata e disponibile ad esaminare siffatta vicenda, dati gli impegni e le questioni che ben più profondamente la assorbono;
3) è fuori discussione che la sentenza sia condizionata dall'anti americanismo che affligge l'Italia e gli italiani, proprio perchè nessun sentimento anti americano ci appartiene.

Semmai è proprio questo il punto che va approfondito e va subito detto che una tale affermazione ci indigna ed offende, perchè un tal sentimento non ci appartiene e prova ne è che ben più tristemente abbiamo mal digerito sentenze e soluzioni che ci hanno reso poca giustizia, senza che ciò intaccasse i sentimenti di collaborazione e convivenza con gli Stati Uniti America.

Non mancano gli esempi:

A) prima vicenda: SIGONELLA E ACHILLE LAURO: parliamo addirittura del 1985 ed il post serve a rinfrescare la memoria. In sintesi, ma è meglio leggere il link, lo scontro e la crisi diplomatica tra i governi del nostro Paese e quello Statunitense avvenne perchè, malgrado l'Achille Lauro era di fatto parte del nostro territorio, in quanto nave italiana, gli Stati uniti volevano condurre un'azione di forza per liberare gli ostaggi, malgrado il parere Italiano e la decisione contraria del nostro governo. Insomma un bel rispetto della sovranità del nostro Paese e buona dimostrazione di filo italianità (altro che avversione e sentimento antiamericano);

B) seconda vicenda FUNIVIA DEL CERMIS: altro link. In sintesi la vicenda è conosciuta anche come strage del Cermis in quanto riferentesi ad un fatto che ha provocato la morte di 20 persone ad opera di un aereo statunitense nei cieli italiani.
E' il 3 febbraio 1998 ed alle 15.13 un aereo militare statunitense decollato dalla base aerea di Aviano, durante un volo di addestramento, trancia i fili della funivia del Cermis in Val di Fiemme, provocando lo schianto al suolo della cabina della funivia, da 80 metri di altezza, in cui si trovavano le venti persone.
Notizia: l'aereo pur danneggiato alla coda ed all'ala fa ritorno alla base ... le venti persone non hanno potuto far altrettanto. Che dire ? sicuramente il pilota, in addestramento, era stato sino ad allora, mal addestrato e chissà se gli hanno tolto il permesso di volare. Di sicuro, in tema di sentenze giuste e non condizionate da anti italianità, vi racconto come è andata.
I pubblici ministeri italiani richiesero di processare i quattro marine in Italia, ma nulla fu riconosciuta la giurisdizione degli USA
Inizialmente tutti e quattro i membri dell'equipaggio furono indagati, ma solo il pilota Richard Ashby e il suo navigatore cap. Joseph Schweitzer comparirono effettivamente davanti al tribunale militare americano per rispondere dell'accusa di omicidio colposo.
Sintesi del proceso:
- la Corte militare accertò che le mappe di bordo non segnalavano i cavi della funivia;
- riconobbe però che l'EA-6B stava volando più velocemente e a un'altitudine molto minore di quanto permesso dalle norme militari (le prescrizioni al tempo imponevano infatti un'altezza di volo di almeno 2000 piedi (609,6 mteri);
- il pilota dichiarò che egli riteneva che l'altezza di volo minima fosse di 1000 piedi (304,8 m). Il cavo fu tranciato a un'altezza di 360 piedi (110 m).
- il pilota sostenne che l'altimetro dell'aereo era mal funzionante, e affermò di non essere stato a conoscenza delle restrizioni di velocità;
RISULTATO: nel marzo del 1999 la giuria assolse Ashby. Anche le accuse di omicidio colposo nei confronti di Schweitzer non ebbero seguito.

Però, quando la giustizia non è mossa da sentimenti anti qualcuno e non è condizionata .... c'è comunque un altro processo, non un secondo grado). Infatti, i due militari furono nuovamente giudicati dalla corte marziale USA ma, stavolta, per intralcio alla giustizia per aver distrutto un nastro video registrato durante il volo nel giorno della tragedia. Per tale capo d'accusa furono riconosciuti colpevoli nel maggio del 1999. Entrambi furono degradati e rimossi dal servizio. Il pilota fu inoltre condannato a sei mesi di detenzione, ma fu rilasciato dopo quattro mesi e mezzo per buona condotta.

Condannati quindi , ma non per omicidio, ma per intralcio alla giustizia ... sic !!!

Però c'è sempre la difesa: nel febbraio 2008 i due piloti hanno impugnato la sentenza e richiesto la revoca della radiazione con disonore, allo scopo di riavere i benefici finanziari spettanti ai militari. Hanno affermato che all'epoca del processo, accusa e difesa strinsero un patto segreto per far cadere l'accusa di omicidio colposo plurimo, ma di aver voluto mantenere l'accusa di intralcio alla giustizia «per soddisfare le pressioni che venivano dall'Italia». È comunque stato riconosciuto che l'aereo viaggiava a bassa quota e che la velocità era eccessiva per gli ostacoli presenti in zona.

La ciliegina: nell'occasione dell'incidente, il marito della Clinton, il caro Bill, allora Presidente USA, si scusò per l'incidente alcuni giorni dopo, e promise alle famiglie delle vittime risarcimenti in denaro.
Risultato: il Senato degli Stati Uniti ha stanziato circa 40 milioni di dollari per i risarcimenti ai familiari delle vittime e per la ricostruzione della funivia, ma nel maggio dello stesso anno lo stanziamento, respinto da una commissione del Congresso, non è stato confermato dal governo nella persona del ministro della difesa. Dei risarcimenti hanno quindi dovuto farsi carico, in prima istanza, la Provincia di Trento (cinquantamila euro per ogni vittima ed il finanziamento della ricostruzione della funivia) e poi l'Italia tutta (rimborso delle somme alla Provincia).

Quindi, se la moglie è tal e quale al marito, allora non ci sono problemi per la promessa di interessarsi alla questione Amanda Knox.

Per dire, però, la piena verità, non possiamo lagnarci di un torto verso il nostro Paese perchè i morti non erano tutti Italiani, che erano solo tre, perchè sette erano tedeschi, cinque belgi, due polacchi, due austriaci e uno olandese. Insomma semmai potevamo parlare di SENTIMENTO ANTI EUROPEO.

C) terza vicenda CALIPARI E SGRENA: dopo il solito link dovrei sintetizzare, ma la questione è più recente (4 marzo 2005) e la ricorderete. Fu ucciso Calipari, un funzionario italiano o meglio il Capo dipartimento del Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare. Da chi? Marines statunitensi. Perchè ? se si potesse scherzare, direi perchè aveva liberato un ostaggio, la giornalista italiana Sgrena, che era nelle mani dei rapitori iracheni. La verità è che l'auto fu colpita da numerosi colpi di arma da fuoco e le ricostruzioni dei militari Americani e di coloro che subirono il fuoco (amico?) son diverse. Anche in questo caso la giustizia Statunitense "non condizionabile da sentimenti di alcun genere" non l'abbiamo vista. L'Italia, con spirito anti americano, il 25 ottobre 2007, attraverso la Terza Corte d'Assise di Roma ha prosciolto l'imputato Mario Lozano, dichiarando il non doversi procedere per difetto di giurisdizione.
Un consiglio: addestrateli meglio questi militari o che siano a terra o che siano in volo non mi pare facciano sempre un granché bene !!!

D) quarta vicenda ABU OMAR: ancora il link a cui vi affido interamente stavolta e vedrete che anche in questo caso di sentimento antiamericano ce n'è ben poco.

La morale e sintesi del Post ? Se i nostri senatori e parlamentari in genere sono rimproverabili per la poca concretezza ed attenzione ai reali problemi della gente che li ha eletti, i senatori Statunitensi brillano, invece, per fantasia. Parlano di spirito anti americano che condiziona una sentenza emessa da giudici italiani per la condanna di una cittadina americana quale omicida A loro parere ciò in assenza di prove e solo perchè ci stan sulle scatole gli americani.
Prima di farsi i film (il cinema italiano è sempre migliore del loro quanto a realismo e concretezza) si vadano a rivedere tanti casi di giustizia nel loro Paese, oltre alle vicende che ho citato. Sì , che in quei casi di prove ce n'erano, eppure quanto a giustizia ...

venerdì 18 dicembre 2009

La libertà del c...


Scusate il titolo , ma sono inc...

Non come lo è Adornato, di nome Giovambattista, cioè in modo qualunquista, ma in modo pertinente e puntuale.

In un mio recente post avevo trattato di temi, quali i vangeli apocrifi, l'opera di Kasantzakis ed in modo più ampio della figura di Cristo, del mistero che ruota intorno alla sua figura, le domande che ci pone, il suo profilo umano, prima ancora che divino.

Ebbene trattando di questi temi, non si può dimenticare uno scrittore, premio nobel per la letteratura, che tra le tante opere ha scritto "il vangelo secondo Gesù".

Dicevo che non lo si può dimenticare e, invece, qualcuno lo vorrebbe far dimenticare. Più che qualcuno una casa editrice; e non perchè non sia un autore meritevole, ma perchè "parla male" del padrone. Indovinate di quale casa editrice parlo?

Il tutto, appunto, non per strategia commerciale, ma sembrerebbe per degli articoli pubblicati dallo scrittore portoghese sul blog e sulla stampa estera (vedi articolo in "El Pais"), che parlano male di Berlusconi.
Ma perchè la Casa Einaudi ? forse per il fatto che questa Casa Editrice risente ormai dell'influenza della Mondadori ?

Il fatto che ha provocato ampia risonanza, in Italia e non solo, è dovuto anche alla circostanza che la Einaudi ha pubblicato, abitualmente, in Italia le opere di Saramago. La Casa editrice si difende asserendo che: non pubblicherà il libro, non perché anti-berlusconiano, ma perché semplicemente diffamatorio, a prescindere dall’identità del politico preso di mira da Saramago.

Il libro sarà pubblicato comunque in Italia dall’altra editrice torinese, Bollati Boringhieri, che dichiara di non temere querele.
Evidentemente questa Casa non ha riscontrato il carattere diffamatorio nell'opera, forse anche perchè ha, ancora, una considerazione della letteratura e della libertà di scrittura al pari con quella di Altre Case editrici Europee, visto che il libro è già stato, tranquillamente pubblicato già in Portogallo e Spagna con il titolo “Il quaderno”.
Pensate se nella storia della letteratura, opere che hanno criticato Stati, regimi non fossero stati pubblicati ... certo diciamo che queste opere sono state pubblicate negli altri Paesi, non in quelli criticati od in cui il regime esisteva, in quanto, ovviamente, in tali luoghi erano considerati ... diffamatori.
Non a caso il libro sarà pubblicato un po’ dovunque, dalla Germania all’Inghilterra , evidentemente, all’estero la situazione è diversa in tema di sensibilità diffamatoria.

Sarà un caso il fatto poi che il libro nasce dal blog dello scrittore, nel quale Saramago paragona Berlusconi e Catilina schierandosi sì è vero con con Paolo Flores D’Arcais, ma anche con Andrea Camilleri, che sul quotidiano spagnolo “El Pais” hanno auspicato una «catarsi collettiva che risvegli il civico agire nella parte migliore della società italiana», sostenendo apertamente Antonio Di Pietro nell’attuale contesa politica ?

C'è però da capire Einaudi: immaginate se venisse convocata in giudizio per diffamazione dalla sua stessa proprietà: dopo il processo breve, Berlusconi inventerebbe il processo paradosso.

Per il momento lo struzzo, quello di Einaudi, ha messo la testa sotto la sabbia.

Certo è che resta d'attualità un tema: Libertà degli autori, libertà degli editori.

Io dico, alla faccia della libertà, appunto, viva la libertà del C... .


lunedì 14 dicembre 2009

"Tanto tuonò che ..." ovvero "al lupo al lupo!"



Nell'ultimo post "Presepio, albero di natale e luci da esterno", avevo scritto che ne avevo già pronti degli altri, la cui pubblicazione rimandavo, proprio per prendermi una pausa, per scriverne uno in tema con l'immacolata concezione, diciamo in tono meno serioso ed ironico caricaturale. Avevo aggiunto che la pubblicazione degli altri sarebbe seguita di lì a poco per non fargli perdere il dono dell'attualità.
E' così è, o meglio potrebbe essere stato, perchè di fatti nuovi ce ne sono stati, ma non crederete a quello che sto per scrivere.
Ho appena fatto presente in merito al venir meno dell'attualità di questo post del "così è, o meglio potrebbe essere stato". Infatti, il titolo originario era "tanto tuonò che ..." ed il tema centrale era la cattura di due esponenti della mafia, avvenuta pochi giorni fa. Dirò poi perchè avevo scelto questo titolo.
Il caso ha voluto che proprio il titolo non perdesse la sua efficacia in termini di rappresentazione della realtà, anche dopo i recenti fatti, o per meglio dire il recente FATTO: l'aggressione a Berlusconi.
Il titolo mantiene la sua attualità (lo scoprirete quando espliciterò il focus del post) aggiungendo magari solo una sorta di sottotitolo "al lupo, al lupo" e dirò, poi, anche in questo caso il motivo.
Giorni fa, ripensando al famoso detto popolare, avevo pensato al titolo "
tanto tuonò che ... piovve", nel momento in cui ho appreso la notizia dell'arresto di due esponenti della mafia siciliana.
Vi ricorderete di certo, il clamore per l'arresto di Gianni Nicchi, il boss ragazzino, ('u picciotteddu) di cui fra parentesi aveva parlato il pentito Marco Coga (a volte i pentiti non vengono sminuiti).
Dicono più testimoni, che Nicchi non aveva mai lasciato Palermo, ma che, anzi, sentendosi sicuro, frequentava i locali, sfrecciava per la città con l'unica preoccupazione e precauzione del casco integrale (non per le cadute, ma per non farsi riconoscere). Minchia, che volpe !!! lo cercano tutti e l'unica preoccupazione mentre sfreccia per la città è il casco integrale ... in una città dove la maggior parte della gente gira senza casco ... ma non avrà pensato che così dava più nell'occhio ed insospettiva ancora più ? Eh ! però alla fine l'hanno preso. Già l'hanno preso, dopo tanto cercare, proprio pochi giorni dopo in cui saliva la polemica sul pentito Spatuzza che accusava Dell'Utri e Berlusconi, e quest'ultimo che proclamava alle folle che il suo governo era quello che più aveva fatto contro la mafia e dopo tanto proclamare alle folle, naturalmente è arrivato il miracolo: la cattura di un boss della mafia.
Raccontano le cronache che anche venerdì, la sera precedente all'arresto Nicchi e' salito in sella a una enduro ed è andato a bere in un pub con un amico. Ma gli agenti l'hanno visto uscire dalla casa,
che da tempo tenevano sotto controllo, perché, nonostante fosse disabitata dalla morte della proprietaria, era frequentata da diverse persone, alcune delle quali già individuate come i favoreggiatori del boss. L'unica cosa era uscito col casco indosso, la polizia non era certa dunque che si trattasse di lui; l'ha pedinato e ha atteso che rientrasse.
Insomma, proprio in quei giorni particolari, l'effetto speciale. il governo lotta contro la mafia ed arresta un, anzi due boss, perchè, oltre Nicchi era stato arrestato Tanino Fidanzati, lui però non picciotto, ma anziano padrino di Cosa nostra. Anche in questo caso, la polizia lo cercava da mesi. ma le cronache qui raccontano che c'è stato il colpo di fortuna: un ispettore che passeggiava in via Marghera a Milano ha riconosciuto il vecchio boss e ha chiamato i rinforzi.
Dichiarazioni di Berlusconi "Due colpi straordinari" ed aggiunge: "Credo che sia una bella situazione, una bella operazione che deve confortare i cittadini di buon senso». Che ci azzecca "cittadini di buon senso" ???? perchè quelli che non hanno buon senso ???? Lì per lì, non ho capito. Poi ieri, saputo che ad aggredirlo era stato uno che di buon senso sembra non ne avesse, ho compreso: forse voleva dire che quelli di non buon senso non si sarebbero sentiti confortati". Che dire!??! chi lo prende per il c.. perchè si crede Iddio, dovranno ammettere che il premier è quanto meno profetico.
A parte le battutaccia criticabile in questo momento, il motivo del titolo era questo. Due "colpi straordinari" all'indomani delle accusa di Spatuzza, dopo che sono mesi che si cercano due boss, uno che gira per Palermo, ma con il casco, e l'altro riconosciuto per caso da un agente, mentre passeggia per Milano.
Qualche sospetto viene che dopo aver detto e ridetto che questo governo è contro la mafia, per i cittadini (di buon senso) occorre dar dimostrazione: ... tanto tuonò che ... piovve.
Ma si sa la colpa è mia che sono malizioso.
Va però detto che Maroni, Ministro dell'Interno (anche di lui parlerò poi, perchè non ha perso di attualità) un pò di coda di paglia ce l'ha, visto che ha dichiarato: gli arresti «rendono giustizia di certe farneticazioni, ma le catture dei latitanti non sono mai a orologeria: sarebbe un'idiozia pensare una cosa del genere (
vabbè sono malizioso e pure idiota).
Mi preme però sottolineare una cosa: so per esperienza diretta, anche se in altri settori, che le forze che hanno compiti istituzionali, come quelli di polizia, operano e continuano ad operare per spirito del dovere, a prescindere dal Governo esistente e forse, anche malgrado un governo esistente. Così almeno fanno le forze di buon senso e buona volontà. Quindi basta di tirar per la giacchetta ed accaparrarsi meriti non propri per fini propagandistici e politici e per sconfessare le accuse mosse, da cui ci si deve difendere nelle aule deputate (nel senso non parlamentari , ma quelle giudiziarie).

Ma veniamo al punto: perchè il titolo conferma la sua piena attualità ?
Sapete cosa è successo ieri: l'aggressione a Berlusconi. Premetto, certi atti mi irritano a prescindere da chi li subisce, fosse anche la persona che ritengo più antipatica e che detesto.
E' un fatto emotivo ed istintivo, un'avversione alla violenza.
Debbo però dire che erano non dico anni, ma di certo mesi, che il nostro Premier si sentiva vittima (innocente) di tutti, tutti ce l'hanno con lui, etc. , etc.
Così tanto tuonò ... . ecco che il titolo resta attuale.
Ma il focus del post è un altro. Stasera Minzolini, Direttore del Tg1 (sulla stessa rete dopo sarebbe seguito Vespa con il solito Porta a Porta speciale, così ho spento la televisione dopo il Tg), ha chiamato proprio così Berlusconi, la vittima (porello), ricordando che proprio lui (la vittima) da giorni stava sollecitando un ritorno alla normalità. Ma per Minzolini qual'è la normalità ??? Io sentivo che da giorni Berlusconi tuonava contro la Corte Costituzionale e la Magistratura di sinistra che con lui ce l'aveva; e poco prima se l'era presa con il Pretore di Milano che l'aveva condannato a risarcire i danni a De Benedetti.
Allora, ecco cosa voglio dire:, siccome sono in questo senso super partes e disprezzo la reazione violenta esprimo un mio pensiero:
e se il cittadino con "poco buon senso" diciamo psicolabile, invece che stargli sulle bal... Berlusconi, ce l'aveva con i giudici, magari per un processo andato male ed eccitato dai proclami di Berlusconi prendeva e tirava qualcosa (o peggio) ad un giudice di Palermo od al pretore che i canali Fininvest avevano trasmesso anche in TV per far vedere il colore dei suoi calzini, oggi cosa dicevamo ? La vittima chi era ? chi era che aveva usato toni che potevano scatenare reazioni inconsulte ?
Prima di etichettare vittime e carnefici pensiamo a tutta la vicenda ed il premio nobel per la pace, diamolo a chi lo merita !!! altrimenti, diamolo a Bush che, povera vittima, ha rischiato di prendere due scarpe in faccia (la più giovane età permette riflessi più pronti) e solo perchè un iracheno era un pò incazzato per quel poco che accadeva nel suo Paese ... vuoi mettere quello che subisce Berlusconi in Italia.

Ora spiego il perchè del sottotitolo "al lupo, al lupo". In parte già ho detto: erano mesi che faceva il calimero. Il fatto è però che come chi grida al lupo, al lupo, nel momento in cui il lupo arriva nessuno ci crede.

Infatti, nessuno lo ha protetto, in mezzo a tutta quella folla, nonostante da giorni tutta la stampa aveva diffuso la notizia che fonti di sicurezza ritenevano altamente possibili eventi del genere.

E' qui la questione Maroni: proprio quel giorno, durante il comizio davanti al "suo" popolo Berlusconi aveva enunciato i meriti del Governo e tutti i risultati raggiunti. Ora però possiamo dirlo: quanto accaduto una cosa certa l'ha dimostrata, ovvero un fallimento del Governo. Parlo del tema della sicurezza, slogan più sicurezza per tutti. Possiamo fidarci, sentirci al sicuro, quando nemmeno lui lo è stato. Maroni, invece della coda di paglia, di questo dovrebbe preoccuparsi. oggi, ha però affermato, che tutto era stato ben predisposto, ponendo attenzione a persone sospette ed appartenenti ad ambienti potenzialmente pericolosi ... si erano però dimenticati degli insani e delle gente di "non buon senso", per vigilare troppo sulla restante parte dei cittadini.

Un augurio comunque al Presidente, rigettando tutti i gesti violenti contro chiunque. Però, che non si senta troppo vittima (che poi gli porta sfiga) e torni presto al suo lavoro ... ho ancora post da pubblicare, ma se non torna presto finisco anche quelli; e poi di cosa scrivo, ???? solo di poesia, letteratura, etc, etc. ???!!!

martedì 8 dicembre 2009

Presepio, albero di natale e luci da esterno



Non ho scritto post da alcuni giorni, o meglio non li ho pubblicati.
Sì, perchè lo specchio ha continuato a mostrarmi immagini, anzi, a dire il vero, ha incrementato la produzione. Ho, quindi, altri post che pubblicherò nei prossimi giorni, prima che perdano in attualità, ma oggi ha la precedenza questo, data la giornata in cui lo specchio mi ha invitato a scriverlo. Oggi, l'Immacolata concezione per il sacro, la giornata degli addobbi natalizi per il profano.
Così io, che ho il senso del sacro, ma riesco puntualmente a profanarlo, ho santificato l'odierna giornata con la realizzazione degli addobbi, profanandone la sacralità, visti i bestem...oni cacciati fuori.
Primo passo: lo spolvero degli scatoloni in garage. Sì, perchè in un anno di polvere se ne accumula, ma in pari misura, in questo giorno, se ne va nel mentre si ricercano gli scatoloni giusti: tiralo giù, rimettilo su, no ancora giù, poi su ... e così mezzi intossicati ed impolverati ci si avvia in casa, dove ci aspetta la sorpresa:
"Ero sicuro che quella prolunga l'avevamo messa lì ed invece dov'è ?"
e
"quella presa non c'è !?!"
"Ah sì, l'avevo presa io", dice mia moglie. "per l'aspiravolvere".
Esclamo io "ma sull'aspirapolvere non c'è !?"
ribatte mia moglie "e che ne so io dov'è!"
il tutto come se le spine vivessero di vità propria e se ne andassero in giro fino al Natale, cui giungono naturalmente in ritardo: Eh sì, perchè quella spina
ricompare d'incanto, ma solo il giorno dopo l'Epifania, dentro lo scaffale delle pentole (in cui s'era infilata certamente per errore, ubriaca dopo il veglione di fine anno).

Terminata l'incavolatura da ricerca materiali, operazione risultata più complessa della ricerca di dispersi post slavina, si comincia l'allestimento.
Comincio dal presepio. Dopo anni di abbandono, quest'anno casa nuova, vita nuova. Trovato lo spazio per realizzarlo, riprendo la tradizione, ovvero la scatola, dove ci sono le statuine.
Mi prende subito un moto d'ira, come accade, sovente, alle donne che incontrano un'amica dopo vari anni: rivedo i pastori, gli arrotini, il pescatore, etc. etc. gli stessi di quando ero bambino. Li osservo e non sono invecchiati di una virgola.
Mi chiedo "lasciamo perdere gli angeli, ma loro, con la vita che fanno, al freddo, mangiando poco, come possono rimanere sempre uguali, mentre, io, guardandomi allo specchio, ho più rughe e
nuovi solchi che un campo arato in ottobre".
Terminato con quest'irrazionale pensiero e scoperto che il tempo passa, mi calmo vedendo mia figlia. Sì, prima volta che faccio il presepio con lei. Lo spot del mulino bianco mi mostrerebbe sorridente, intento ad osservare mia figlia che piazza le statuine, aiutandola di quanto in quanto. Invece, passo due ore a spiegargli l'evoluzione pittorica e lo sviluppo della prospettiva nell'epoca rinascimentale per convincerla a piazzare le statue in armonia tra loro e con la stampa che fa da sfondo. Le spiego, poi, che se è vero che la gran parte delle statue guardano verso la capanna, non possono guardare verso noi che osserviamo il presepio; ma scopre che non mento solo dopo che arrivata a piazzare tutte le statue sta per mettere la capanna e si trova inguaiata perchè il personaggio principale risulterebbe, diciamo, un pò fuori campo, nell'inquadratura d'assieme. Quindi si ricomincia daccapo, ma alla fine il presepio grida "presente". Naturalmente, ho raccontato solo la parte finale dell'impresa, perchè prima: compra o trova il muschio, piazza le lucine, nascondi il filo tra il muschio ed allora copri lì, ma si scopre là, ricopri là, si scopre costì, si vede più in qua, no di là ... ma alla fine lascio stare, senno insieme all'angelo qualche preghiera in cielo faccio volare.
Insomma, finito il presepio, riprendo fiato, lo guardo e sento ... sbam !!! ... casa nuova, presepio nuovo, calcoli sbagliati: prima non c'erano i gatti, oggi sì. Anche loro, come mia figlia, prima volta che disfano il presepio. Così il presepio è itinerante e mutevole, non di giorno in giorno, ma di ora in ora, con tanto di guadagno in termini di fantasia e novità.

Passiamo all'albero. Primo addobbo le luci. Come ogni anno riprendo i fili delle luci e, come ogni anno, scopro che la metà non funzionano più. Anzi, provo le luci e funzionano, ma il destino avverso si maschera e si confonde con la buona sorte. Così, mentre sono lieto perchè dei tre fili tutti funzionano, studio come metterli e li metto per addobbare l'albero e, una volta finito, infilo le prese nella ciabatta e dei tre fili ne funziona solo uno.
E' ormai provato dalla scienza moderna, che le lampadine subiscono un cedimento emotivo che si trasforma nel deperimento fisico, solo una volta che le si è collocate sull'albero.
Una corrente del pensiero scientifico attribuisce l'evento alla debolezza emotiva delle lampadine, che eccitate per l'entrata in scena cedono psicofisicamente.
La corrente della dottrina contraria alla tesi precedente, basandosi sul fatto che cedono in tal modo proprio le luci più vecchie, che dotate di esperienza non dovrebbero subire l'effetto emozionale, sostiene che il cedimento avviene causa l'insofferenza che le lampade hanno nei confronti dell'altezza. Quale corollario tale teoria afferma che cedono proprio le più anziane, in quanto la vertigine provoca nell'età avanzata danni più gravi ed irreparabili che in soggetti in età più giovane.
Questo la scienza.
Il volgo, cui appartengo, se ne infischia delle teorie, essendo troppo impegnato nel pensare a come fare nel minor tempo possibile e con il minor disagio, la seguente operazione: togliere solo i due fili che non funzionano, senza spostare quello che funziona (pena, magari, il troppo disturbarlo ed indurlo a cedere anch'esso). Operazione quasi impossibile, dato che il primo filo in un punto è sovrapposto al secondo, che è in altro punto è sotto il terzo fillo, quello funzionante, che a sua volta, più avanti è sotto il primo filo che in tal punto è invece, sotto al secondo filo. Insomma, dopo qualche tentativo, esasperato arrivo a strappare tutta la matassa di fili, appallottolandola ancor più di quanto già sia, lanciandola terra, con gioia immensa dei già noti gatti, che divertiti cominciano a scazzottarla a destra e manca.
La conseguenza è la corsa al primo e più vicino punto vendita, prima che chiuda.
Si comprano tre nuovi fili, ma il destino avverso ,
che, o non è uscito con noi di casa, o che se lo fosse è sempre più veloce nel ritornarci prima, è già pronto per il secondo atto.
Quanto sto per scrivere vale anche per le luci esterne: abbiamo comprato questi nuovi fili, venti, cinquanta, cento luci, non importa. Il fatto rilevante è che sono made in China. Non è questione di critica sulla qualità del prodotto, ma sulla mentalità cinese. Ricordo ancora un mio amico, che andò a comprare la cena da asporto in un ristorante cinese. Al ritorno, suonò al citofono per farsi aprire dalla moglie, che una volta rispostogli, si sentì dire "apri ! stì cazz.. de' cinesi". Aveva comprato la zuppa che, non si sa per qual motivo, i cinesi avevano risposto in contenitori di cartone che permettevano l'arrivo della zuppa in casa lungo una scia gocciolante, che, dalla busta, seminava liquido ed aroma per tutto il pavimento (ma solo di quel che restava rispetto a quanto già era stato utilizzato per aspergere strade cittadine e l'auto).
Appunto, stì cazz... de' cinesi. Apro le scatole delle luci e scopro che i fili li hanno confezionati con un nodo inenarrabile ed inconcepibile. "io le luci le ho pagate! ma che hanno progettato una specie di antifurto". Insomma, il primo problema è capire come srotolare il filo, da quale parte cominciare. Comincio a capire che non è un aspetto materiale, ma quanto fatto dai cinesi è una questione culturale-ideologica. Serve a mostrarci in senso metaforico il significato della vita:
- prendila dalla parte sbagliata e ti annoderai e ti riavvolgerai su te stesso e sui tuoi problemi per tutto il suo corso;
- prendila dal lato giusto e si srotolerà in un modo fluido e semplice innanzi a te.
Naturalmente, io srotolo il filo dalla parte sbagliata ed è tutto un ripassare il capo dentro le innumerevoli asole. Il tutto con difficoltà crescente, perchè il capo srotolato è sempre più lungo e sempre maggiore è la parte del filo che deve passare per le stesse asole.
Durante questa fase, si creeranno, ovviamente, ulteriori nodi e ci avviteremo su noi stessi, come scorfani presi tra le maglie di una rete.
Anche questo in misura maggiore quanto più grande è la nostra superbia e vanità:
se si è umili e si compra un filo da 20 luci la cosa dura poco;
ma se si è di indole "sborona" e si passa al filo da cento luci o si tratta di luci da esterno si rischia di ritrovarsi a srotolare fili, ancora mentre gli altri stappano spumanti e mangiano panettoni.

Ma anche questo momento critico passa. Ma, poi c'è l'ultimo nodo,.
Quando lo vediamo,
ormai sentiamo di essere arrivati al successo e, invece, la lezione cinese è ancora in essere: E' finita quando è finita!
Mai pensare di avercela fatta prima di allora, la vita questo insegna. E' proprio all'ultimo nodo che persa la concentrazione, che ci aveva condotti sin lì, sbagliamo il passaggio e riusciamo a creare nodi Savoia, francescani, doppia gassa, che neppure il lupo di mare più navigato riuscirebbe a tanto.
Insomma, ho scoperto anche quest'anno della distanza culturale tra noi occidentali del motto "in qualunque modo pur che si riesca"e gli orientali "il modo di arrivare al fine non è cosa indolore". Ero ormai dimentico della lezione di Marco Polo che tal distanza mi aveva già mostrato, quanto meno in senso fisico.
Comunque chi la dura, la vince. Montate le luci, attacco le spin.... le luci dell'anno scorso avevano spine che entravano nei fori della ciabatta. Ma queste?! Stì cazz... de' cinesi emigrati in Germania. Questi fili vogliono le prese tedesche. Neanche l'unificazione europea ci ha garantito l'uniformità nelle prese. E così, via, il negozio è ancora aperto, correre a comprar le prese tedesche
(in Germania la benzina costa meno).
Ritorno a casa attacco le luci, funzionano !!! Ma ... mettiamo le palle
(il destino avverso è tornato prima): non si ritrova la metà dei gancetti. Corri al negozio ... aspetta , aspetta ... vediamo cosa altro manca. Le ghirlande? quelle belle dell'anno scorso con tutti i lustrini anche a forma di albero !?! quest'anno, naturalmente sono tutte spelacchiate.
Stavolta destino avverso t'ho fottuto: tu eri già uscito di casa vista la mancanza di gancetti, ma io mi son fatti la lista.
Esco, arrivo al negozio. La commessa ride, non in tono amichevole, perchè ormai mi conosce, ma in modo ilare. Poi, un'occhiataccia, sta per chiudere.
Slalom veloce tra gli scaffali, intermedio da podio, all'ultima curva perdo un pò in aderenza (problemi di sciolina a quest'ora il pavimento è umido di sudore, non è più quello ad apertura negozio), rischio il fuori pista, ma con un colpo di reni supero il bancale, colpisco ed abbatto
(non lo inforco) il paletto snodato che regge il cartello dello sconto del 20% sugli articoli da mare, metto il baricentro ancora più a valle, afferro l'ultimo articolo e taglio il cancelletto sotto l'arco dell'antitaccheggio. Sono fuori, via verso casa.
Sono riuscito a comprare tutto, anche le palline del colore che voleva mia moglie. Salgo in macchina, le ghirlande al collo, come il campione olimpico sul podio.
Sono a casa. Questa volta, anche il destino avverso si è rassegnato e arriva trafelato, ma mentre si piega per riprendere fiato ho chiuso la porta.
Anche per quest'anno abbiamo presepio, albero e luci esterne. Buone feste!!!


venerdì 27 novembre 2009

La sete pubblica e l'acqua privata.


Volevo parlar d'amore.
Mi ritrovo, invece, a parlare di un mio amore: l'acqua. In particolare, l'acqua dolce ... un umbro non può essere lupo di mare, ma lupo di terra, costellata da boschi, fiumi, torrenti e laghi.
L'acqua mio amore, non potrebbe essere, altrimenti, potrei dire, dato che il mio segno zodiacale è l'acquario (ed ho una figlia pesci ... ironia della sorte).
Ma la ragione di questo mio amore non sta nel segno zodiacale, ovviamente, ma in un istinto innato, sicuramente, nel mio vissuto di bambino e ragazzo. Qualunque periodo della mia vita riaffiori nella mia memoria, reca con se l'immagine dell'acqua, che accompagna la sensazione di odori e sapori e visioni, il tutto in uno perfetto stile Proustiano "À la recherche du temps perdu... Proprio così il tempo perduto.
Solo per farvi qualche esempio:
- l'età prescolare ed il fiume Tevere, con l'acqua trasparente (lo so non ci crederete), un odore fresco (non di fogna) e la possibilità di farci il bagno (senza rischiar di morire) ed il suono degli alberi "accordati" dal vento;
- la scuola elementare ed il lago Trasimeno, pieno di pesci visibili ad occhio nudo e pescabili con un bastone ed un filo spesso, visibile da un chilometro. Un lago dove fare il bagno, con ancora in bocca il sapore di un aranciata dolcissima e fortemente frizzante;
- la scuola media inferiore e superiore con le piccole dighe ed i laghetti vicino casa, raggiunti in motorino con gli amici, per passare pomeriggi di pesca e di chiacchiere, vedendo il volo di un airone bianco e gallinelle d'acqua fra i canneti.
Qual'è il problema ? perchè invece che di amore, mi ritrovo a parlare di acqua ?
Perchè ce l'hanno privatizzata !!!
A questo arrivano i politici che al Parlamento NOI NON abbiamo eletto, perchè pre-selezionati dai Partiti. Tutto questo senza troppe distinzioni tra governo ed opposizione.
Ma che ci si può aspettare da Partiti che arrivano a formulare emendamenti alla Finanziaria (per quanti problemi reali ci sono), che prevedono il tetto massimo alla cassa integrazione SOLO per gli extracomunitari.
Proprio di tetti si tratta: dimostrano che per loro non esiste più un tetto ad un ordine, non dico razionale, ma etico e morale nelle scelte politiche fatte.
L'acqua è un bene di tutti, che in varie parti del mondo, molti non hanno.
E non crediate che la cosa non ci riguarda, pensando che l'acqua è per il nostro Paese un bene disponibile ed illimitato.
Esempi ? Gli stessi di prima, ma esattamente opposti:
- il fiume Tevere, con acqua in estate sempre più scarsa, all'opposto che trasparente, un odore non fresco, ma di fogna e l'impossibilità di farci il bagno senza rischiar di morire. Anche il suono degli alberi pare "scordato"e nulla può il vento;
- il lago Trasimeno, senza più pesci, invisibili anche ad occhio "vestito", impescabili anche con un bastone per tentare di dargli una botta in testa. Un lago dove non si può fare il bagno (l'acqua ti arriva al ginocchio per quanta poca ne rimane) e neppure il sapore dell'aranciata ti pare più dolcissimo e frizzante;
- le piccole dighe ed i laghetti vicino casa, non ci sono più, prosciugati, ormai occupati da sedimenti e aree costruite od in costruzione e, ahimè, non c'è più il motorino, nè gli amici, ne è possibile vedere l'airone bianco e le gallinelle d'acqua fra i canneti.

Vi assicuro, non sono le poche piogge o le ormai scarse nevicate, ma anche i torrenti della Valnerina non sono più gli stessi (e lo sa bene chi come me li frequenta), sia per quantità di acqua che per presenza di fauna ittica.
Bevendo acqua minerale, pensate a quanto ho scritto ed alle multinazionali che la "producono" o meglio la sfruttano per farla propria e farcela pagare.
Insomma, già pativo questo declino delle acque, somatizzandolo e pensandolo ormai metafora del mio declino (la vecchiaia avanza pur vivendo in gioventù) ed ora questo mi tocca vedere: invece di preservare, tutelare e rendere a tutti disponibile questo bene prezioso, da domani, l'acqua sarà un bene non nostro, perchè privato.
Siamo alla mercificazione dell'acqua, la vittoria dei potenti gruppi economico-finanziari internazionali, del business sempre e comunque.
- Non vorrei svegliarvi, facendovi pensare ai riflessi economici (bollette come minimo più care);
- non vorrei dirvi che bisogna fare qualosa, unirsi ad altri e protestare, creando anche soggetti locali a difesa delle acque;
- non vorrei ... insomma non avrei voluto dirvi tanto e dover scrivere questo post, ma devo farlo,
ma soprattutto:
Non vorrei dirti addio, ma arrivederci, acqua, che in questa terra eri sorella e, oggi , non voglion più neppure che io possa chiamarti mia vecchia, magnifica e sempre grande amica della mia vita.

martedì 17 novembre 2009

Il treno per darjeeling


Tra i diversi film visti di recente sul grande schermo, mi è capitato di vederne uno, che mi ero perso proprio al cinema.
L'ho "recuperato" in videocassetta e seppure un film visto in sala abbia un gusto del tutto particolare, questo film è risultato godibilissimo anche nel "privè" della propria poltrona di casa in un modesto 32 pollici.
Sto parlando de "il treno per darjeeling"(titolo originale: "The Darjeling Limited"), una pellicola non di ultima uscita (prodotta nel 2007, proiettata per la prima volta in Italia più di un anno fa, il 30 aprile 2008), regista Wes Anderson, che dopo il suo esordio nel 1994 ci ha mostrato diversi lavori, in cui un ruolo rilevante hanno personaggi eccentrici ed una realtà, un mondo originale, a tratti comico, con risvolti nostalgici ed a volte con sfondi tragici.
Questo film, narra un viaggio, sia nel senso materiale del termine che gli è proprio, ma molto più in senso spirituale ed interiore. Il mezzo di trasporto è il treno, con tutta la sua portata metaforica e simbolica e quale mezzo per viaggiare di stimolo alla riflessione sul proprio io e sul percorso della propria vita, che sembra seguire una rotaia stabile e sicura, ma che spesso ci porta a deragliare. Ed anche nel film il viaggio su questo treno non appare lineare e certo, ma connotato da diversi mutamenti di percorso, o come li chiama uno dei personaggi "itinerario" (nel corso della vicenda, egli ripete spesso "vediamo l'itinerario").
Su questo treno viaggiano i tre fratelli Whitman, lungo un percorso materiale, che attraversa l'India, mentre l'itinerario interiore dei tre ha la sua stazione di partenza al termine di un anno di silenzio seguito alla morte del padre, fino a quella di arrivo del loro reciproco ritrovarsi come fratelli, non di carne e sangue, ma di spirito. Una vicenda preceduta da quella del cortometraggio Hotel Chevalier, prologo alla vicenda se non più di questo quanto ha valore narrativo ed artistico.
Un film che consiglio a tutti quelli che, come me, amano il confronto con la propria vita, nella costante e perenne riflessione intorno al passato, ogni volta che ci si ritrova impegnati a comprendere il proprio presente, cercando di guardare al di là di questo, per capire l'incomprensibile, ovvero ciò che significa "tutto quanto è stato e tutto quanto è", in rapporto all'ignoto di "tutto quanto sarà" (il proprio futuro).
Il Film è risultato vincitore del Leoncino d’Oro 2007 alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ed è da vedere non certo per il mio consiglio, ma per ciò che esprime, riassunto proprio dalla motivazione del premio assegnato “Per aver affrontato con originalità, leggerezza ed ironia temi complessi quali ... il viaggio come metafora di crescita individuale, il bisogno di riflessione e di distacco dalla realtà frenetica del mondo occidentale. ... per aver creato un mondo unico capace di coinvolgere ed emozionare, offrendo più piani di lettura ...”.



domenica 15 novembre 2009

Qualunquista incazzato



Con il titolo ho già svelato qualcosa circa l'immagine mostrata dalla specchio.
Ho visto un ometto di nome Giovanbattista Adornato.
Come si dice, ogni riferimento a persone è puramente casuale.
Infatti il nome è di pura fantasia, inventato perchè utile al concetto, e più materialmente ,terra terra, in quanto Giovanbattista fa rima con "qualunquista" e Adornato fa rima con "incazzato," insomma Giovanbattista Adornato il qualunquista incazzato.
Nasce nel blog questo personaggio, che serve dare, ai post in cui comparirà, una diversa chiave di lettura. Basta, infatti, con i post che commentano i fatti con un tono critico ed asettico e largo ad un tono autoironico, più vicino alla realtà o, per meglio dire, più rispondente al "commentatore medio" di fatti e notizie (come si usa dire con un termine brutto quanto impreciso o, proprio più precisamente, qualunquista) .
Perchè un taglio autoironico ? Dopo le ultime vicende sembra che di serio poco rimanga.
Quali fatti e vicende? in due righe ve li riassumerò poi, ma, prima, vi presento il nuovo personaggio.
Giovanbattista Adornato, come qualsiasi qualunquista incazzato, da anni tempestato dalle notizie e resoconti della miriadi di fatti che attorno a lui accadono, ha maturato una sua filosofia di vita e un suo modo di pensare alle problematiche ed ai fatti cui assiste.
Come ogni qualunquista incazzato attraversa, nel commentarli, varie fasi, ciascuna contraddistinta da uno specifico modo e tono:
- la fase dell'eccitazione, il momento in cui approccia l'interlocutore che ha appena inquadrato come partner ideale. E' il momento in cui si carica con frasi "preliminari" come "Lo so io di chi è la colpa, ma non fatemi parlare..." oppure "so io cosa si dovrebbe fare ...";
- la fase dell'erezione, ovvero il momento in cui il partner inconsapevole (incuriosito dalla frase "preliminare" che come tale, par promettere nella speranza di non essere poi delusi) reagisce con uno sguardo o con anche una parola innocente del tipo "scusi diceva ?". E' il momento in cui il qualunquista incazzato, culmina la fase eccitativa ed in piena erezione, snocciola frasi del tipo "quando cerchi un idraulico non lo trovi mai ed una volta trovato la vedi tu la parcella, la fattura no perchè non te la fa. Ma fanno bene, la colpa è nostra che mandiamo i figli all'Università quando guadagnerebbero più a fare i lavori manuali come una volta".
- la fase dell'orgasmo, ovvero quella in cui raggiunge il culmine, il climax, con frasi del tipo "perchè l'idraulico la fattura non la fa, ma io l'iva l'avrei pagata se avessi potuto detrarla; invece alla fine non insisto nel chiederla, perchè di tasse ne pago già tante, irpef, addizionali, fino alla nettezza urbana, per tutto quello che sporcano sti' extracomunitari, che guadagnano più di me e non pagano un euro di tasse".
Insomma, Giovanbattista Adornato, il qualunquista incazzato, come avrete capito riuscirà a donarci giudizio critico ed un commento dei fatti più attuale ovvero diciamo, più in linea con i commenti che siamo abituati a sentire, dalla gran parte dei nostri concittadini, ormai seriamente rincitrulliti dal frullato confezionato da vari tg, quotidiani, etc, etc, abili nella missione propria di eliminare ogni senso critico, in chi rimane travolto dalla mole di notizie raccontate, la gran parte di poco conto, utili a togliere spazio a quelle che meriterebbero maggior riflessione.
Il qualunquista incazzato, riuscirà nei suoi commenti a dire tutto ed il contrario di tutto, perchè la sua arte è la contraddizione esplicita, evidenziata nella stessa frase, od a breve distanza, del tipo "So io che farei a quei pirati che girano in auto a tutta velocità con il rischio di far secco un innocente... ma stà cazz... di vecchietta proprio ora doveva de attraversà ... stà gente che non c'ha mai fretta, ma perchè cazz... va in giro e ch'ha colpa ancora chi la mannà 'ngiro o chi non la tira sotto e la toglie de torno na' volta per tutte".
Insomma questo solo un assaggio, ma lo conosceremo meglio quest'ometto "al passo con i tempi", che sentenzia in breve tempo (lui sì che farebbe brevi i processi) con giudizi tipo:
- ci vorrebbe una ruspa e giù tutto;
- bisognerebbe fare come nei Paesi dove le cose funzionano;
- stì travestiti fanno schifo nun li posso vedè, co stì culi e le tette de forì, rovinano i miei giri notturni in auto lungo le vie di periferia;
- etc. etc.
Ora veniamo al sunto promesso sulle ultime vicende:
- Nell'ultimo post trattavo del ddl sui processi brevi che stava per essere partorito, promettendo che ci sarebbe stata, dopo la prima, una nuova puntata. Ve la risparmio e la sintetizzo in poche parole: il disegno di legge in pratica pone un limite temporale per i processi relativi a diverse ipotesi di reato in giudicando. Esempio: abuso d'ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d'ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti, traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d'autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino ... la lista è lunga. Sbigottimento anche in alcuni membri della maggioranza.
Restano invece fuori reati "ben più gravi". Sempre un esempio: il reato di immigrazione clandestina. E ' qui si incentra il vulnus dell'attuale discussione politica, con la lega che "lo tiene alto e duro" intendo dire l'impegno preso con gli elettori, perchè non cede a chi vuole porre il limite anche per questo reato, ma come sostiene la lega"declassando" in pratica il gravissimo reato di immigrazione clandestina, che fa impallidire. Poi c'è Casini che, di fronte a tal ddl, dice che è meglio un nuovo lodo Alfano condiviso da tanti ed approvato con una modifica Costituzionale. Insomma lascio il commento, tanto grande è il casino e la domanda è sempre "Cui prodest?" rispondete Voi.
- Poi torna il "malato di protagonismo" che per paura di perder la scena, se ne torna con un nuovo proclama: il ritorno al giuramento guarnito da un poco o nulla definito obbligo di gentilezza.
Vi prego leggete il link e vedete un pò le sue dichiarazione; poi se c'era ancora qualcuno che pensava fosse Lui l'uomo che avrebbe potuto mettere a posto la Pubblica Amministrazione, per favore, rifletta. Sappiate che quelli che Lui vuol debellare, ovvero il dipendente pubblico "vecchio stampo" giurava già allora, in virtù di una legge del '57 . La strada per il cambiamento della Pubblica Amministrazione è altra, ma ne riparleremo;
per ora solo un antipasto di commento: via i politici che non sanno fare tale mestiere e, forse, neppure un altro; via i loro leccafondoschiena che "ascendono" non al padre politico solo, ma in carriera, solo grazie al saper fare il mestiere poco prima da me menzionato con un termine meno crudo del concetto reale.
- in ultimo, la sequela o meglio il sequel del serial tv vaccino (leggetevi il link) con tanto di ministero della salute reintrodotto, non grazie al mio post, ma ovviamente per il solito "aggiungi un posto a tavola".
Commentate voi, dalle prossime volte, non commenterò neppure io, lasciando (a volte) spazio a Giovanbattista Adornato.

mercoledì 11 novembre 2009

Quello che l'Europa ha detto ....



Scusate se inizio questo post in tal modo, ma prima di tutto mi faccio i complimenti. Sì, perchè chi ha avuto la pazienza di leggere in questo blog l'ultimo post "Pandemia e pandemonio", trattando il tema dell'influenza N1H1, analizzavo lo strano caso del "Mistero del ministero della Salute", che risultava ormai scomparso, fagocitato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociale (come direbbe Di Pietro: che ci azzecca!!!). Commentavo, lasciando trapelare il sospetto che ciò non fosse casuale, ma frutto dello scarso interesse per la sanità pubblica mostrato da questo Governo ed in particolare da chi lo guida, pronto a rivolgersi e far rivolgere i propri familiari alle strutture estere.
Allora, mi faccio i complimenti in quanto, per autoesaltazione, mi attribuisco il merito di quanto apprendo oggi dal Corriere della sera: È legge l'istituzione del ministero della Salute, dopo il sì definitivo da parte dell'aula di Montecitorio alle nome, che prevedono anche l'incremento del numero dei sottosegretari. Il provvedimento aveva già ottenuto il disco verde dal Senato.
Insomma gli ho fatto paura e pur di smentirmi ... .
So che non è così (infatti alla fine muta poco e chi ha letto il link lo capisce; e poi basti sapere che sono previsti tagli agli acconti irap, quindi a ciò che finanzia la sanità regionale) .
Perciò torno alla realtà, ma un pò di soddisfazione resta per aver trattato un tema, non affrontato in rete e che ha trovato pronto riscontro dalla nella realtà attuale dei fatti.
Appunto la realtà attuale dei fatti; di questo parla questo post, dopo che lo specchio mi ha mostrato l'immagine di Gasparri, che va ripetendo, in un noioso monologo: "quello che l'Europa ha detto ...".
Di cosa si tratta: del "processo breve". Sì, perchè Gaspari per giustificare il ddl in preparazione va ripetendo, che ciò realizzerà quello che l'Europa ci dice da tempo, ovvero che i processi in Italia durano troppo. Cioè, se ne sono accorti perchè lo dice l'Europa, a dimostrazione che certi politici non ascoltano i cittadini, i quali da anni affermano la stessa cosa, in quanto ne subiscono gli effetti.
Peccato che la questione sia concreta, ma il motivo del ddl sia un altro e quanto affermato da Gasparri sia solo un'alibi.
Che non ci ascoltino è un dato certo, ma che ci ritengano tutti cretini, spero sia solo una loro illusione. Come si può pensare che questio ddl, che nasce pochi giorni dopo la bocciatura del lodo Alfano non serva per accorciare specifiche vicende processuali (e si sa bene quali). Come dire vien più che il sospetto che il ddl serva non ad evitare che i cittadini lcontinuino a subire la lunghezza dei processi, ma per accorciare i tempi previsti per poter processare qualche specifico cittadino, ovvero non far subire a questi speciali cittadini il giusto processo (e ricorderete cosa significa in termini giuridici "giusto precesso" e chi se l'è inventato).
Insomma, tutto di corsa, stanno lavorando a questa emergenza che, oggi, certa parte politica sente come impellente, mentre franano paesi, montagne , si perdono posti di lavoro, etc. ... ma queste al confronto non sono emergenze. Così il Premier ed Alfano studiano , anche di notte, come noi si faceva alla vigilia degli esami (oramai siamo solo dei fannulloni).
E allora si torna a parlare di reintrodurre l'immunità (unico cambiamento di norme costituzionali operato con la maggioranza parlamentare prevista senza bisogno di referendum, negli anni di post tangentopoli). Questa la proposta della Bonniver ex Craxiana. Si torna così al passato della prima Repubblica (la seconda è stata abortita da tempo). Del resto, chi, come me, aveva visto il tg1 (TV pubblica direbbe Berlusconi) e l'editoriale del suo direttore aveva già capito che aria tira e tirerà, tra Parlamento e giornalismo finalizzato a diffondere temi e propaganda "al passo con i tempi".
Si lavora di notte per il ddl sui processi brevi (non si tratta mica di prescrizione!), poi di giorno si è stanchi e le norme per dare sostegno alle famiglie, ai disoccupati, alla tutela dell'ambiente possono pure apettare.
Leggeremo insieme questo disegno di legge e poi ne riparleremo, perchè sono convinto che questa è solo la prima puntata !





martedì 3 novembre 2009

Pandemia e Pandemonio


Premetto sarò lungo, ma non fermatevi; con pazienza arrivate in fondo al post, il bello sta anche nella conclusione e il tema è interessante.
Lo specchio oggi mi ha mostrato le immagini per trattare un tema di rilevante attualità: la pandemia da virus influenzale H1N1. Ma sono i modi di mostrare che distinguono lo specchio; infatti oltre alla pandemia, mi ha mostrato il Pandemonio (per comprendere vedi link sull'etimologia della parola).
Ho parlato di tema di stretta attualità, ma in verità si tratta di una "atipica" attualità, perchè trattasi di una vicenda che va avanti da mesi, con un andamento certamente con risvolti tragici, ma, in alcuni momenti, da commedia. Perchè più che di pandemia lo specchio vuol trattare l'argomento pandemonio, di cui appare intrisa la vicenda. Cerchiamo di venire al punto.
Al solito modo evidenzierò domande per stimolare riflessioni, lasciando a voi le risposte. In questo caso però, esprimerò anche opinioni e dico opinioni perchè non si può trattare di tesi dimostrabili scientificamente. L'argomento influenza permetterebbe di avanzare teorie sviluppate applicando il metodo scientifico, ma, in primo luogo, per tale compito non possiedo competenza e lascio campo libero a medici e tecnici e, in secondo luogo, non intedo trattare il tema influenza sotto il profilo medico.
Sono mesi che sentiamo parlare di questa influenza, all'inizio denominata volgarmente suina (i suini dopo i polli), oggi appellata con denominazione "di più alto livello" H1N1. Ma sempre della stessa cosa si tratta, cioè di quell'influenza che, nei mesi scorsi, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (non dall'ometto al bar) veniva indicata come causa di un possibile futuro sviluppo pandemico. Cosa non di poco conto, con tanto di timori nella gente comune ed "aspettative" nelle Case farmaceutiche. Oggi, invece, scopriamo, che dobbiamo stare tranquilli, perchè come dice il "VICE" ministro della SANITA' (?) si tratta di un'influenza meno pericolosa delle altre ... Cazz... fateci subito vaccinare contro le ALTRE PIU' PERICOLOSE influenze, perchè allora vi siete sbagliati a dirci di correre a vaccinarci contro questa INNOCUA influenza !!!
Già, correre a vaccinarci! fino a pochi giorni fa, sempre dal ministero della sanità (dirò poi se questo Ministero si può ancora considerare esistente o se si può parlare di Mistero del Ministero) ci dicevano che c'era già un piano vaccinazioni: prima medici, categorie a rischio e bambini.
Ma dov'erano i vaccini ??? solo oggi ci dicono che erano stati distribuiti poco più di 1 milione di dosi ed un'altro milione circa sarà distribuito tra qualche giorno. Ma allora come facevamo a far vaccinare medici, anziani e bambini ... solo questi ultimi sono più di 1 milione !!!
Allora non è che che il piano c'era ma era un altro ? quello in cui, prima far nascere l'esigenza del vaccino, una volta scoperto che non c'erano abbastanza dosi, dire che l'influenza è arrivata in anticipo sul previsto (ma se di solito ci dicono che l'influenza, anche quella "normale" ogni anno arriva verso dicembre e che entro fine ottobre ci si deve vaccinare, qual'è l'anticipo, ormai siamo a novembre!), aggiungendo che l'influenza non è più pericolosa del solito. Eh sì! ora ci dicono che questa ha provocato meno morti dell'influenza tipica di ogni anno. Ma allora tutti i timori dei mesi passati !?
Il 2 novembre dopo gli ultimi due decessi, il VICE ministro e responsabile dell'unità di crisi Ferruccio Fazio, questo dice: nessun problema, non intasate i pronto soccorso, perchè sono solo 16 i decessi e 30 gli ospedalizzati e la priorità sono le donne in gravidanza (il giorno dopo servizi dei TG dicono che, per queste, è più pericolosa l'ansia dell'influenza!?!).
Poi il VICE ministro continua, meno rassicurante, dicendo che il picco dell'influenza arriverà a gennaio. A dicembre partirà la vaccinazione per i bambini più piccoli (quanto piccoli? cioè non tutti ?! e poi solo un mese prima del picco?), ma ripete che "I casi gravi sono limitati, la mortalità è bassissima, un ventesimo rispetto all'influenza stagionale. La cosa importante è non intasare gli ospedali" (Fazio, non ti preoccupare se stiamo bene preferiamo andare altrove a passare il tempo, piuttosto che in ospedale!!!, però leggi questa intervista e poi dicci ancora di non intasare gli ospedali.)

Insomma mi sembra che ne ce sia di Pandemonio in giro, anzichè di pandemia!!!
Aggiornamento ad oggi:
L'influenza A ha fatto una nuova vittima ed il bilancio totale delle vittime sale a 18, mentre il VICEministro alla salute lancia un altro messaggio tranquillizzante: i bambini non sono a rischio. ma solo più esposti (facciamo un sorriso anche se non ci sono vaccini per immunizzarli tutti). Secondo il bollettino del Ministero sono 250.000 i casi di influenza A nel nostro Paese. ma i dati che arrivano dai medici di famiglia parlano di tre milioni di visite effettuate ogni giorno, con un aumento del 30% in poche settimane (quadro completo: aumento del 40% dei consulti telefonici, del 30% delle visite in studio e del 30% delle visite a domicilio.
Intanto, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) avverte che con l'arrivo dell'inverno è previsto un aumento dei casi e ribadisce la necessità di vaccinarsi per le categorie a rischio (e dagliè ... allora dateci i vaccini).
Ma Fazio, che non è un "anti italiano" ribatte, che in pratica chi se ne frega dell'OMS e del mondo, perchè, nel corso di un'intervista a Mattino 5, su Canale 5, rende noto che in Italia ci sono meno morti rispetto ad altri paesi europei: "Non c'é da preoccuparsi - ha detto il viceministro - questa influenza non è pericolosa per le persone che non hanno particolari malattie". Conclude poi che giovedì prossimo verrà fatto un punto sulle vaccinazioni durante la Conferenza Stato-Regioni (mi raccomando fate come credete, ma non sbagliate a mettere il punto che non sia interrogativo).
Il viceministro ha anche reso noto che si recherà a Napoli giovedì mattina per verificare in prima persona la situazione in Campania (speriamo che per voler fare "in prima persona" non venga contagiato, perchè poi chi ci tranquillizza!).
Poi il clou: dai primi test condotti negli Stati Uniti Istituto per le malattie infettive (Niaid) risulta che una sola dose di vaccino contro l'influenza A/H1N1 è sufficiente per le donne in gravidanza. Nei bambini fino a nove anni, invece, una seconda dose del vaccino contro il virus H1N1 potenzia la risposta del sistema immunitario (doppia dose e dove le troviamo!).
Insomma ripeto, al momento più che di pandemia, dobbiamo parlare di Pandemonio.
Ma qual'è la mia opinione conclusiva: che il Ministero della Sanità, ad oggi, non ha fatto un gran lavoro a voler esser buoni. Ma la questione è un'altre: sappiate che mentre si sono creati Ministeri a Governo avviato (Vedi quello del Turismo per la Brambilla), il Ministero della Sanità non esiste come unico Ministero perchè accorpato con quello del lavoro e delle Politiche Sociali (perchè accoppiare Lavoro e sanità, ancora persino Brunetta se lo chiede, visti i fannulloni dipendenti pubblici che non lavorano e fanno i falsi malati).
Ma forse ciò accade perchè la sanità è meno importante del Turismo !? Peraltro, sapete chi è il ministro "ANCHE" DELLA SANITA'? Scommetto non ve lo ricordiate ?! E' Sacconi. Perchè non lo ricordavate? forse perchè spesso l'avete sentito parlare più di lavoro, economia, Alitalia, ecc. insomma per la Salute parla il VICE, lui, il Ministro, anche in piena pandemia poco si interessa di salute.
Ce dite ? la mia è un'opinione la cui libertà è costituzionalmente garantita, ma che come ogni opinione può non essere condivisa, non essendo tesi scientificamente dimostrabile.!!!??? E' vero, però, volendo procedere con un metodo pseudo scientifico, posso rafforzare la mia opionione sullo scarso ineresse del nostro Governo per la questione salute PUBBLICA con acuni elementi.
La sanità è spesso citata dal Governo come fonte di spesa e di sprechi e siccome, in gran parte tale spesa è gestita dalla Regioni, logica conseguente è scaricare su di queste la colpa della spesa/sprechi.
Questo il primo piatto, mentre secondo e contorno è rappresentato dal fatto che si parla di taglio dell'IRAP, che se non lo sapete, finanzia in gran parte la spesa sanitaria delle Regioni; quindi meno risorse, meno spesa e sprechi, ma certamente meno sanità PUBBLICA.
Qula'è il dolce, caffè e ammazzacaffè. Sul caso Marazzo ho detto che, oltre alla questione ricattabilità (di cui oggi Berlusconi parla rispetto al caso che lo riguarda: leggi processo a Milano), un amministratore pubblico deve dare anche un esempio a chi amministra. Tempo fa il nostro Presidente del Consiglio per un intervento sanitario, si rivolse alla sanità, ma non a quella Pubblica italiana e neppure a quella privata, perchè se ne andò all'Estero: bell'esempio di fiducia e di italianità!!!
Sua figlia, recenemente ha dato alla luce un figlio, con tanto di congratulazioni televisive specie su Rete4, che dava la notizia dell'evento, avvenuto in una clinica Svizzera! Altro esempio di grande interesse per la Sanità italiana, a cui NON si ricorre neppure per far nascere in Italia un cittadino italiano ... o volevano fargli prendere la cittadinanza Svizzera !!??? Se fosse bell'esempio di ELVETICITA' ... e chissà se, sul posto, gli hanno già aperto un conticino (come si fa con tutti i bambini) !!!!

lunedì 2 novembre 2009

La Poesia



Questa estate la morte della Pivano, ieri quella di Alda Merini. Non so quanti prima di ieri la conoscessero o meglio non la conoscessero realmente.
Oggi, sulla rete e su facebook in particolare, è tutto un fiorire di post e commenti, ma non so, fino a ieri, quanti avessero letto qualcosa scritto da Alda Merini.
Oggi, ci sono tanti che, sempre, in rete, provano a darci una definizione di poesia, a farci comprendere cosa essa sia e ... naturalmente non ci riescono. Citano frasi ed aforismi per asserire che attualmente pochi sono i poeti in circolazione e molto di quello che viene scritto non può considerarsi poesia. Altri fanno riferimento allo sviluppo storico della poetica, parlando di destrutturalismo (senza sapere che si è sviluppato, peraltro, negli stessi anni in cui matura proprio lo strutturalismo in psicologia, linguistica ed in antropologia), passaggio dalle costrizioni meccanicistiche alla libertà della forma.
Provano a spiegarci cosa sia poesia e cosa non lo sia, ma, naturalmente, non ci riescono, proprio perchè, a prescindere, di "cosa sia poesia" o "chi sia un poeta", dimostrano nel loro sforzo di non avere quella sensibilità che spinge a tacere ed ascoltare, o meglio leggere, quanto gli altri hanno scritto, senza giudizi e pregiudizi. Chi vive il proprio tempo, difficilmente riesce a comprendere i fenomeni con cui convive e diventa sterile trattare il tema "poesia" per classificarla, definirla e voler "attestare" il fenomeno poeta-poesia.
Dobbiamo discutere se la poesia sia quella che combina valore semantico della parola, con il suo aspetto onomatopeico o con l'effetto che essa produce nell'intera costruzione, riuscendo a superare il conscio del lettore, per imprimersi nello strato più profondo del suo inconscio ?
Poeta è, invece, colui che sa costruire qualcosa che sia rispettoso delle regole linguistiche/letterarie ? Credo che occorre avere maggior sensibilità, apertura ed inclinazione ricettiva nell'ascoltare e leggere il prodotto degli altri, senza arrogarsi il diritto di (pre)giudicare od attribuendosi la capacità di saperlo fare.
Credo che neppure alla Pivano, ben più dotata di questi commentatori, possa essere riconosciuta, a pieno titolo, la possibilità/capacità di "sentenziare" in merito all'inesistenza quasi assoluta di poeti contemporanei (ad eccezione di alcuni cantautori).
Per questo, io mi limito a sentire e, pertanto, a leggere quello che altri scrivono, cercando di comprendere cosa li abbia spinti a farlo (senza giudicarne qualità o capacità) e ne apprezzo, comunque, il risultato (meglio uno in più che sente e scrive anche tecnicamente non bene, che uno in più che resta in silenzio in questa civiltà moderna sempre più animalesca).
In linea con un tal comportamento, oggi con questo post, mi limito (ma qui non è limitarsi, ma "illimitarsi" espandendosi verso l'infinito) a farvi conoscere una poesia della Merini, proprio in tema con quanto accadutogli ieri.
Lo farò così, senza aggiungere altro allo sterile dibattito sulla poesia, sicuro di avergli fatto un miglior servizio, perchè credo che fra quanti leggeranno, almeno uno, da domani, amerà ancor più la poesia o, quantomeno, sentirà che c'è qualcuno lì dentro!

Cara Federica

Cara Federica dirò come soffro
perchè ci e dato tanto soffrire,
perchè vediamo tagliare dalla terra
le nostre spighe migliori
anche io ero una spiga che cresceva nei campi,
credi Federica
i poeti non sono seminati da alcuno
li porta il vento della primavera.
Oggi per la mia donna è un giorno di liberta
ma per noi prigionieri dell' arte
è un altro giorno di prigionia.
Non sono felice della mia morte
carissima Federica
eppure me ne dovro andare.

lunedì 26 ottobre 2009

il disvalore del valore


In un precedente post, avevo scritto dell'avversione provata a scrivere ancora di politica, volendo parlare di altri argomenti. Avevo anche detto che la politica offre sempre spunti, a volte anche per riflessioni più ampie che il racconto di fatti di pura cronaca ed attualità.
Aggiungo oggi, che la politica oltre a ciò, non da il tempo di fissare un pensiero e formulare un'opinione, che già ti mette alla prova con nuovi avvenimenti.
Avevo iniziato a scrivere questo post già venerdì scorso, ne avevo pensato il tema di fondo e quindi il titolo. Poi avevo deciso di fermarmi, scrivere altro per poi riprendere poi il post. Ben fatto! il titolo è risultato ancora più attuale, perchè, nel frattempo, si sono verificati nuovi eventi, che rafforzano il tema di fondo che volevo trattare. Vengo a spiegarmi, come si suol dire.
M'ero irritato a sentire parlare e discutere intorno alle frasi di Tremonti sul posto fisso, con tanto di replica Brunettiana (seguita da altre sue dichiarazioni come al solito di aggiustamento e mitigazione dello sfogo iniziale), successivo commento di Confindustria con la marcegaglia (tranquillizzata da Berlusconi con la terra promessa dove non c'è più irap e meno tasse in genere ... sui redditi d'impresa e di lavoro autonomo, mica mai su quello di lavoro dipendente!). L'irritazione nasceva dal fatto che come al solito, al fare (i posti fissi) si sostituiva il dire (i soliti convegni, salotti, ecc.).
Poi la ciliegina ce l'ha messa Berlusconi, che da filosofo inarrivabile ha trovato la quadratura del cerchio e trovato la summa di tante elucubrazioni: In sintesi "il posto fisso è un valore come lo sono le partite iva".
SIC!!!! siamo arrivati a questo punto, la politica evidenzia, ma ahimè soprattutto ai giovani quali siano i valori odierni da custodire: il posto fisso e ... le partite iva.
Allora mi scateno, provo anch'io a filosofeggiare:
"il posto fisso è un valore come le partite iva"... dunque, dunque, aggiungo io e penso ... ho trovato:
"Lo sono come lo sono gli gnocchi al giovedì e la gnocca la domenica".
No, niente, non sono all'altezza come già avevo detto in un altro post!!!
Torniamo alla serietà. Il problema è proprio qui: invece di indicare dei valori, la politica ormai mostra a noi, ma specie ai giovani, il disvalore del valore. In altri termini, la politica con le molte parole, ma anche con i pochi fatti riesce a demolire perfino quelli che per anni sono stati valori nella nostra società.
Esempio di disvalore del valore n. 1
Pochi anni fa, venni a sapere di un mio amico, dipendente pubblico, colto in fragrante, mentre nell'auto di servizio accompagnava due rumene (al dire di alcuni anche bone). Lo criticai, perchè sentivo la cosa non giusta e contro ogni valore che riconoscevo come tale ed irrispettoso dei cittadini contribuenti. Oggi, la politica mi ha fatto dubitare. Parliamo della questione dell'aereo di stato e dei passeggeri "scortati" da Berlusconi (trasferimento in Sardegna di ospiti del premier su velivoli dell'Aeronautica militare, invitati a una festa, il 24 maggio 2008, organizzata a Villa Certosa).









Ci fu l'iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Roma a seguito dell'inchiesta avviata dopo la denuncia presentata dal Codacons. L'ipotesi di reato fu quella di abuso d'ufficio. Gli atti furono trasmessi al Tribunale dei Ministri nei successivi giorni.
Si disse che l'inchiesta, in definitiva, avrebbe potuto seguire lo stesso percorso di quelle che, per fatti analoghi, riguardarono gli ex ministri Francesco Rutelli e Clemente Mastella (par condicio realizzata, nel senso che, dopo Berlusconi, abbiamo citato uno di centro sinistra ed uno che sta una volta nel centro sinistra ed una volta nel centro destra).
Berlusconi si disse tranquillo.
L'esito fu che il Tribunale dei Ministri archiviò la posizione, motivando in sintesi, che su richiesta della stessa Procura, l'ipotesi di reato per abuso di ufficio era da escludersi per la mancanza del presupposto della violazione di norme di legge e di regolamento, essendo la materia interamente regolata da direttive della Presidenza del consiglio dei ministri (le regole se le fa proprio colui che poi adottando certi comportamenti già sa che in base a quelle regole non sarà colpevole).

Però il Tribunale dei Ministri ha aggiunto: «Vanno condivise le argomentazioni esposte nella richiesta di archiviazione avanzata dal pm, non essendo emersi casi di trasporto di soggetti estranei alle delegazioni in assenza del presidente del consiglio dei ministri». Ovvero per il Tribunale i passeggeri non autorizzati erano comunque sempre in compagnia del premier.
E qui mi son ricreduto sul mio amico. Ma allora un dipendente pubblico se utilizza un auto per un servizio di lavoro, può caricare chiunque, anche due Rumene bone perchè non risulteranno trasportati "soggetti estranei alle delegazioni in assenza del dipendente Pubblico???
Ma di quali delegazioni parla il Tribnale dei Ministri ???? del cantante napoletano Mariano Apicella e alcune ragazze ??!!! non ci capisco più niente.
Tanto in merito alla vicenda è stato aggiunto dal Premier anche: «se c'è qualche persona in più non costa una lira in più».
Il mio amico è d'accordo, due rumene in più allo Stato non costarono una lira (anzi un euro), perchè le pagò lui da quel che mi disse.


Esempio di disvalore del valore n. 2

- In Italia da qualche anno sono state create delle apposite agenzie per l'ambiente, denominate Agenzie regionali per l'ambiente.
La cura e la salvaguardia dell'ambiente, penso sia un valore innegabile. L'ambiente è la nostra casa, il posto in cui viviamo e vivranno le future generazioni. Non ci sogneremmo mai di sporcare e distruggetre la nostra piccola casa, allora perchè farlo nei confronti di questa casa, ben più grande.
Eppure è quello che accade, mi basta pensare al fiume Tevere di quando ero piccolo e di come è oggi, o di laghetti e fiumiciaattoli popolati da molte specie animali, oggi ridotti a cloache.
L'esempio del disvalore? Ce ne sarebbero, ma citiamo quello più recente. In questi giorni è stata avviata un'indagine in Campania per la gestione dell'arpac (appunto agenzia regionale per l'ambiente Campana ) e di presunte clientele ed assunzioni facili. Come dire un ente il cui scopo fondativo pare traviato o quantomeno distorto.
Ma l'esempio di tanto disvalore del valore ambiente, in Campania già era rivenibile (forse perchè sapevano come funzionasse l'arpac) nel caso dello scarico dei liquami di fronte alla Grotta Azzura a Capri.
Bastava vedere il camioncino autobotte della ditta Ecology srl autrice dello "scarico": c'era scritto servizzi ecologici. Non sapevano scrivere ma scaricare sì.

Volevo scrivere intorno ad altri valori "svalorizzati", quali il valore della solidarietà, quello delle persone e non delle cose a cui, troppo spesso si da la priorità proprio rispetto all'essere umano.
Sono statoperò sin troppo prolisso.
Arriviamo all'ultimo fatto che ha reso ancor più attuale il post già scritto in parte qualche giorno fa.
Non voglio apparire moralista, ma la vicenda Marrazzo induce a riflettere.
Abbiamo parlato un'estate su Villa Certosa con i suoi invitati "in costume adamitico", poi sulle escort ... con una facile battuta potremmo dire "ma cavolo, dal centro destra solo bele ragazze, dal centro sinistra solo trans".
Battuta facile e non divertente. Però, cavolo veramente, tempo fa fu la volta di Silvio Sircana l’ex portavoce di Romano Prodi, immortalato accanto ad un trans, oggi è la volta di Marrazzo. Il disvalore non sta però nel trans o meno, perchè credo che ognuno sia libero di vivere la propria libertà anche in campo sessuale. Ciò che infastidisce è che la vicenda pare risalire a mesi fa. Tenuta nascosta pagando chi ricattava.
Aspetto evoluzioni, eventi e conclusioni dell'indagine in corso; però fa male pensare che uomini politici, se così fosse confermato diano esempi di vivere in tal modo, non perchè frequentino trans, ma giri di trans, all’interno di festini con la presenza di cocaina, capaci poi solo di farsi ricattare per mesi.
E se fosse vero, ai nostri giovani, che diciamo:
"andate in discoteca a ballare, non ubiracatevi; soprattutto non dovete farvi con coca o peggio, perchè poi dovete guidare. Piuttosto organizzate festini a casa e lì fate come volete!".
Certo la vicenda nasconde molti lati poco chiari, come il fatto che alcuni Carabinieri girano questo video e poi lo danno o lo fanno dare un fotografo che sembra sia lo stesso che aveva beccato il portavoce di Prodi, Sircana.
Un'opinione però me la sono fatta: chi ricopre cariche pubbliche, almeno un dovere dovrebbe averlo. Gli è richiesto un sacrificio maggiore rispetto al "comune" cittadino, cioè quello di rinunciare a propri desideri, che in qualche modo potrebbero dare esempi poco edificanti a coloro che sono da loro stessi amministrati, specie le generazioni più giovani.
Dispiace ancor più pensare che se fosse vero, si finirebbe per concludere un giudizio su un amministratore a fine mandato, non giugendo a giudicare la sua buona o cattiva amministrazione, ma fatti in qualche modo della sfera privata.
Però è anche vero che, chi ha ceduto a un ricatto pagando con assegni a sua firma, non può ricevere dalla gente grande fiducia nel ricoprire una carica pubblica. Se così non fosse non si potrebbe più avere la faccia per parlare o scrivere, causa mancanza di coerenza rispetto a quanto si è detto e scritto nei confronti di Berlusconi in questi mesi.

mercoledì 21 ottobre 2009

l'uomo e (è) l'uomo-dio


Gli ultimi post sono stati dedicati alla politica. A dire il vero, la politica offrirebbe ancora motivo di ispirazione. Basti pensare alla vicenda del giudice Mesiano ed al fatto che più soggetti (pochi giorni fa il CSM) hanno parlato di intimidazione, mentre il centro-destra ha affermato che Berlusconi, pur non condividendo a posteriori l'operato, non poteva sapere del servizio poi mandato in onda dal giornalista Brachino su una delle reti Fininvest. Come dire, quando Biagi, su una rete pubblica (non sua) fece affermazioni che Berlusconi bollò come faziose, egli riuscì ad ottenere l'allontanamento del giornalista; oggi che non condivide l'operato di un giornalista su una delle "sue reti" non riesce a sostituirlo. Voto: imprenditore poco potente, o meglio per nulla volente ma molto accondiscendente (non sapeva cosa avrebbe fatto Brachino e dice di non condividere ex post, ma certamente si "com-piace" per il servizio a Mesiano.
Altro argomento: Tremonti ed il posto fisso. Lui dice che vede positivamente il posto di lavoro fisso e giù critiche dai colleghi di governo; alla Marcegaglia gli si rizzano i capelli (per farglieli tornare lisci il Premier gli deve promettere che toglierà l'IRAP). Voto: tattica del polverone, per disquisire su banalità e non fare. Ma se a Tremonti piace il posto di lavoro fisso come cardine per lo sviluppo di una società equilibrata, non dica, ma faccia per crearne, perchè
da fare ce n'è visto il dilagare del precariato.
Peroò, lo specchio oggi ha mostrato altre immagini, perchè di altro vuol parlare.
Quest'estate è morta Fernanda Pivano. Ne hanno parlato molti giornali e, quindi, in quanto meno qualificato, evito io di riparlarne e di ricordarne i meriti. Lo specchio me l'ha mostrata per sviluppare però il tema di questo post, che preannuncio non sarà brve ma vi chiedo di avere pazianza ed arrivare sino alla fine.
Nella mia ignoranza ho vissuto per cica 25 anni senza conoscere chi fosse la Pivano, fino a quando mi fu regalato un libro: autore Edgar Lee Masters, titolo "Antologia di Spoon River", Editore Einaudi. Libro a me sconosciuto e, così, come sempre faccio sempre in questi casi, mi immergo subito nella prefazione. La fortuna è stata che la versione regalatami conteneva proprio la prefazione curata dalla Pivano (anzi accompagnata pure da tre scrtiti di Cesare Pavese). Leggere la prefazione fu come sentire una forza interiore crescente ed impellente che mi spingeva ad iniziare a leggre il libro. Non voglio parlare inq uesto post del libro (ma vi consiglio di leggerlo, anche a chi non si è incuriosito a cui dico si legga questo link
(io non mi accontenterei).
L'aver letto quel libro, fu, poi, per me l'immergermi nel passato. In adolescenza, avevo trovato tra le musicassette di mio padre un LP di Fabrizio de André titolato "La buona novella". Lo ascoltai, conoscendo del famoso contautore, sino ad allora, solo le canzoni più note. risultato: ne restai folgorato. Il motivo sta nel fatto che prim'ancora di conoscere queste canzoni, m'ero appassionato ai vangeli apocrifi, alle eresie medioevali, specie alla vicenda dei catari, quando ancora questi erano temi non erano utilizzati dall'industria cinematogafia americana, nè sfruttati da scrittori immeritatamente osannati (e parlo di Dan Brown e de "Il codice Da Vinci" di cui tornerò a parlare magari in un altro post per spiegare perchè parlo di immeritato successo.
Con quello che sino ad ora ho scritto ho voluto e govlio speigare quello che sembra un gioco di scatole cinesi: da Spoon river, sono tornato al mio passato di adolescente con De Andrè e la buona novella, che a sua volta mi ha riportato indietro nel tempo all'interesse per i vangeli apocifi, le eresie medioevali, che a sua volta mi riporto alla pre adolescenza, allorché si sviluppò in me, quando, dodicenne circa,
presi in prestito un libro il cui titolo è "Cristo di nuovo in croce", autore Nikos Kazantzakis. In questo caso offro stavolta, tre link per un primo approccio.
Questo è il tema del post: la figura di Cristo, figlio di Dio, ma uomo fra gli uomini.
Leggendo questo libro, cominciai a comprendere le vicende narrate nei Vangeli in modo diverso da come mi erano state sempre raccontate. Nel romanzo si narra una storia, che si svolge in un piccolo paese della Grecia, in cui ogni anno nella settimana santa viene ricreata la vicenda della passione di Cristo. Ad ogni abitante viene assegnato un ruolo, ma destino vuole, o meglio, una vicenda reale (un furto), che ogni personaggio vivrà nella relatà il ruolo che avrebbe dovuto interpretare. Così il Cristo, benché innocente, viene accusato d'essere l'autore del furto, il Ponzio Pilato si lava le mani quando deve decidere in merito, al momento in cui gli viene consegnato quest'uomo suo concittadino tradito dal migliore amico, il Giuda della situazione.
Mi piacque il libro, perchè l'autore era riuscito a comunicarmi il messaggio, Cristo pur essendo figlio di Dio, visse sentendosi uomo, dovendosi confrontare con il dubbio nelle difficoltà, compreso quello di sentire d'essere figlio di Dio, ma essere certo,
al momento, solo di essere un uomo: quindi identico a noi nel sentire. Un concetto questo, che l'autore ribadì e rafforzo in un altro suo libro che fu reso famoso, pochi anni dopo da questa prima lettura. Sto parlando de "L'ultima Tentazione", portato alla ribalta dall'uscita dell'omonimo film tanto attaccato da chi non ha di certo capito il messaggio del libro da cui è tratto. Il libro, lo dico subito, è molto più bello del film. Narra la vicenda terrena di Cristo, ma la sua bellezza si svela tutta quando Cristo in Croce, prima del trapasso, pronuncia la famosa frase "ELi, Eli ..." tradotta nel Vangelo di Matteo, "Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato ?". Nel libro, Cristo, dopo aver pronunciato questa frase, perde coscenza per un attimo e quando si ripreende e riapre gli occhi, non vede di essere su una croce, ma su un albero gigantesco, tutto in fiore. Proprio, nel momento in cui cerca di ricordarsi perchè si trova lì, gli si avvicina quello che lui crede essere un angelo. Alla domanda "chi sei?" l'essere gli risponde "io sono come te" e continua dicendo che è Dio che l'ha mandato per addolcire le sue labbra dopo la tanta amarezza che gli uomini gli hanno fatto bere. Ed è qui che inizia la tentazione. Quello che pare un angelo è il demonio che dice a Cristo ch'egli si è sbagliato sul volere di Dio, che non è quello di vederlo morire in croce realmente, ma solo di farlo crocifiggere in sogno, così che tutta la passione è stata un sogno. Quindi gli rivela che Dio vuole che egli viva una vita piena. Così che il demonio lo porta via dalla Croce e lo conduce dove si celebrerà un matrimonio. Quando Cristo gli chiede chi si sta per sposare, il demonio gli risponde che lui si sta per sposare. Accade che Cristo vede arrivare Maria Maddalena con cui giace, ma quando lei verrrà uccisa, il demonio gli farà incontrare Marta e Maria di Madgala e Cristo si unirà a Maria. Inizia così la vita familiare di Cristo, che avrà da Lei alcuni figli . Ma un giorno alla porta di Casa arriva Saulo per raccontare la buona novella del Critsto morto e risorto, e la vuol raccontare proprio a Cristo che non vuol credere e dice a Saulo che si sta sbagliando perchè lui, Cristo, è lì vivo davanti a Saulo. Cristo si ritrova poi vecchio, nel cortile della sua casa, ad osservare i figli ormai cresciuti. Proprio quando vedendo quseta scena, si sente sereno e parla con la sua amata Maria, accanto a cui è invecchiato, avverte giungere delle grida "Gerusalemme è in fiamme". Entrano nel cortile degli uomini annunciati come i "suoi vecchi compagni". Cristo non capisce dapprima, poi li riconosce, benchè invecchiati, informi, anneriti dal fumo: sono i suoi discepoli. Cristo parla con Pietro che, alla fine, lo accusa di essere un vigliacco e traditore e di averli ingannati perchè alla fine lui, il Cristo, non si è fatto crocifiggere come aveva preannunciato. Ma proprio mentre angosciato, sente risuonare nelle orecchie le parole vigliacco e traditore, si guarda attorno e non c'è più il cortile, la casa e tuttol il resto, ma solo la folla sotto alla croce, ove egli si trova. Raccoglie le forze e prova a gridare l'altra famosa frase "Tutto è compiuto", senza riuscirci. E ' in quel momento che si ricorda di dove si trova e sente una gioia selvaggia, perchè non ha tradito, Lui è lì inchiodato alla croca, ha mantenuto la sua parola ed ha resistito alla tentazione alla visione mostratagli dal demonio. I suoi discepoli li vede e li pensa già nel mondo ad annunciare la buona novella ed è allora che riesce a gridare "Tutto è compiuto".
Lo so sono stato prolisso. Serviva, però, a concludere il post facendone comprendere, spero, il significato. Un libro attaccato perchè non capito. Se Cristo fosse stato certo di essere figlio di Dio, quale sarebbe stato il suo merito nel sacrificarsi ? Sarebbe stato sicuro in tal modo dell'esito del suo sacrificio. Come noi, in quanto fattosi uomo, ha in sè il dubbio, ma il sacrificio riesce a compierlo, solo allo stesso modo in cui possiamo noi riuscirci dando al nostro prossimo e sacrificandoci, superando il timore e la paura di perdere il nostro io, solo perchè vediamo un obiettivo più grande di noi stessi.
Insomma, sono questi libri che mi hanno fatto sentire vicino Cristo, perchè uomo ancor prima di essere figlio di Dio.
Come scrive Kazantzakis in prefazione del suo libro: "in ogni uomo si combatte la lotta fra Dio e l'uomo stesso". e continua "Cristo ... è passato attraverso tutte le prove dell'uomo che lotta ... . Tutto ciò che Cristo aveva di profondamente umano ci aiuta a capirlo ... a seguire la sua passione come se fosse la nostra".
Aggiungo io che quello che mi ha fatto amare questo libro è il fatto che il Cristo che vi è rappresentato ha un qualcosa di laico, l'aver resistito alla tentazione della visione di una vita serena, pacifica e felice, prendendosi in carico un impegno più grande, mantenedo una promessa fatta ai suoi compagni ed a tutti noi.
Questo non poteva non piacere ad un adolescente, che oggi è un uomo, facendogli credere e pensare che non sono le scelte comode che ci fanno diventare grandi, che non si vive chiudendo gli occhi e vivendo nella paura, ma si è uomini e, quindi uomo-dio, solo lottando fortemente per quelli che riteniamo essere i valori della nostra vita e gli impegni che prendiamo verso di essa. Uno di questi è legato alla frase che mi ripeteva spesso mio padre "non fare agli altri ciò che non vuoi che gli altri facciano a te". Il resto è conseguenza di quello che è il dovere di un uomo: combattere molto, soffrire molto ma sperare molto, perchè ciò tutto quello che può essere vinto è già stato vinto.